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NEROCAPRA "Decomposizione" (Recensione)


Full-length, WarHell Records 
(2018)


I torinesi Nerocapra, ormai attivi da una decina di anni, tornano con il loro terzo album, che segue i buoni "Vox Inferi" (2011) e "Mefisto Manna" (2014), e lo fanno alla loro maniera, cioĆØ proponendo un discorso di metal estremo votato al Metallo della Morte, concepito seguendo gli antichi stilemi del genere e senza concedere minimamente qualcosa a suoni e trend moderni. 
Spesso ho letto che il loro death metal ĆØ primordiale e tutto sommato canonico, ma se si ascolta con attenzione questo loro nuovo album ci si accorge che non ĆØ proprio cosƬ che stanno le cose. In effetti il loro approccio ĆØ decisamente old school, anche per ciĆ² che concerne la produzione, che finalmente non sembra accodarsi alla maggior parte delle band odierne, che suonano molto artefatte e omologate, mentre nel caso dei Nerocapra la batteria suona come tale e le chitarre sono taglienti ma con una distorsione molto naturale.

Tornando al discorso - proposta musicale, come dicevo, sarebbe riduttivo descrivere questa band come "primordiale", perchĆØ le loro trame sonore non sono poi cosƬ sempliciotte, ed ĆØ infatti udibile uno sforzo compositivo che va ben oltre i soliti quattro accordi e via. Il riffing ĆØ spesso articolato, spigoloso e dissonante, mentre la sezione ritmica offre una buona varietĆ  di soluzioni, con stacchi e ripartenze davvero interessanti. Quindi occorre qualche ascolto per memorizzare bene ogni canzone di questo disco, perchĆØ ognuna al suo interno ha un susseguirsi di elementi e varianti che si riassumono in molta carne al fuoco per chi ascolta. 

"Decomposizione", per tirare le somme, ĆØ un buon prodotto di metal estremo, variegato al punto gƬusto ma con una sua anima nera e convulsa, quasi sincopata e schizzata in alcuni frangenti. Tutto questo a mio avviso non ĆØ facile da imbastire, perchĆØ di solito quando si parla di vecchia scuola e primordialitĆ  si ha di fronte poi una band scarna e, peggio ancora, scarsa. Non ĆØ il caso dei Nerocapra, che sono abili musicisti e interpreti, e riescono pure a donare ai pezzi quell'odore di marcio che puĆ² fare la differenza.
Ascoltate questo lavoro con attenzione e non ve ne pentirete, perchĆØ ĆØ la giusta sintesi tra buone doti compositive, feeling malevolo e death metal vecchio stile. 

Recensione a cura di Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 75/100

Tracklist:
1. Nella casa della carne 03:25 
2. Dannata meretrice 04:03 
3. Mors Tua Mors Mea 04:35 
4. Carogna 04:01 
5. Stifling Scream 03:09 
6. Visione d'inferno 03:49 
7. Decomposizione precoce 03:32 
8. Al 7° grado 03:45 
9. Il carnefice pastore 04:19 
10. Nerodemonio 04:37 
11. Dalle viscere 06:32 

DURATA TOTALE: 45:47

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