HATEWORLD "Return To Earth" (Recensione)
(2025)
Dopo una lunga pausa obbligata per motivi personali, sono finalmente rientrato in pianta stabile nel team di Heavymetalmaniac.it; l’attività mi è mancata tantissimo e in questo anno e mezzo di assenza l'ascolto di nuovo materiale senza potere scrivere mi ha fatto prendere non pochi magoni e nodi alla gola. Ma ora, finalmente, un nuovo inizio!
Dunque, per riprendere col botto, vi voglio proporre “Return to Earth”, secondo full-full lenght degli Hateworld, quintetto thrash metal torinese attivo dal 2007; l'opera, uscita lo scorso 30 maggio per Punishment 18 Records, presenta 10 tracce per un totale di poco più di 50 minuti di ascolto. Piccola premessa: potrei essere un po’ di parte per la forte amicizia personale che mi lega ai membri degli Hateworld, in particolare con il chitarrista Max Ventura con il quale ho condiviso gli ultimi due anni di università , ma prometto che sarò il più obiettivo possibile. “Return to Earth” mi ha piacevolmente sorpreso ed è andato oltre ciò che mi aspettavo: infatti, sebbene la formazione thrash piemontese fondi il proprio sound sull’esempio della scuola della Bay Area statunitense (Exodus in primis), in quest’opera va ben oltre la lezione californiana, introducendo elementi tipici di altre scuole del thrash. Le prime tre tracce “Timescape”, “Return to Earth” e “The insane” sono quelle che più di tutte traspirano le chiare radici che gli Hateworld affondano nel thrash della costa ovest degli USA; ma dalla quarta traccia “Don’t care, I have a gun” iniziano le sorprese, in quanto quest’ultima introduce un sound che strizza l’occhio al groove metal stile primi Exhorder.
Il quinto brano, “Mother Gaia”, fa un salto dalla West Coast all’Europa con sonorità che rimandano ai grandi 4 del thrash teutonico (a tratti, sono riscontrabili degli spunti “blackeggianti”). La sesta traccia “Abomination truth” si candida ad essere un pezzo forte per i live show viste le movenze thrash’n’roll con potenzialità di scatenare i mosh pit più sani e divertenti. Il settimo brano “Beat Generation” è probabilmente quello strutturalmente più complesso in quanto combina elementi technical thrash alla sana rabbia elementare che ha caratterizzato il genere sin dagli esordi. Si passa poi alla traccia numero otto, “Out of Order”, nella quale in questo caso specifico gli elementi technical thrash si combinano ad una struttura melodica estremamente malinconica e riflessiva. Il nono brano “Sweepings”, presenta una struttura tipicamente progressive con ottimi virtuosismi di chitarra e linee di basso molto accurate (quest’ultime paragonabili, sarò banale, ad una scuola Iron Maiden). Per concludere, la riflessiva ma nel contempo energica “Biological healing” è un azzeccatissimo brano per chiudere l’album, sintetizzando tutte le emozioni suscitate dalle precedenti tracce (qui il vocalist Felix Liuni mostra tutta la sua ispirazione e passione per gli Exodus).
Giungiamo così alle conclusioni finali: “Return to Earth” è decisamente una nuova opera del thrash metal italiano da scoprire, un album maturo per via della ricerca approfondita nelle diverse scuole che hanno forgiato un macro-sottogenere del metal. Nel complesso, una dimostrazione pratica di come il thrash metal, se ben interpretato, non sia mai banale e sia soprattutto vivo e in continuo rinnovamento , senza mai perdere il suo spirito genuino. Una nota di merito è da attribuire anche al lavoro di produzione complessiva e mixaggio dell’album. Come voto finale, un 85/100 è davvero meritato. Consigliatissimo a tutti i thrasher italici (sforgiamo un po’ “Return to Earth” all’estero ), nell’augurio di non dovere attendere altri nove anni per un nuovo full-length degli Hateworld.
Recensione a cura di Lupo Thrasher
Voto: 85/100
Tracklist:
1. Timescape
2. Return to Earth
3. The Insane
4. Don't Care, I Have a Gun
5. Mother Gaia
6. Abomination Truth
7. Beat Generation
8. Out of Order
9. Sweepings 05:33
10. Biological Healing
Line-up:
Alberto Castelli Bass
Vincenzo Ianniello - Guitars (lead), Guitars (rhythm)
Massimo Ventura - Guitars (lead), Guitars (rhythm)
Felix Liuni - Vocals
Stefano Pavone - Drums
Web:
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