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PANTERA "Vulgar Display of Power" (Recensione)


Full-length, Atco Records
(1992)

Due anni dopo quel capolavoro che porta il nome di "Cowboys from Hell", l’album della cosiddetta "svolta" nel sound dei Pantera ecco arrivare un altro masterpiece di grandezza assoluta del calibro di "Vulgar Display of Power". Mantenendo ben salde le coordinate stilistiche del fortunatissimo predecessore Anselmo e soci fanno un altro importantissimo passetto avanti in tema di sound e produzione. I suoni si fanno così sempre più potenti e puliti, i brani mostrano un’evoluzione evidente sotto l’aspetto compositivo ed il sound marchio di fabbrica dei texani con la precedente uscita è qui forgiato definitivamente.

Tutto è stupendo nell’album in questione; a partire dallo spettacolare artwork che rimarrà una delle icone più classiche a livello visivo nel genere, passando per le undici gemme racchiuse all’interno dei 52 minuti di durata dell’album. Così come nel precedente, anche "Vulgar Display of Power" contiene veri e propri classici ben marchiati a fuoco nella testa di ogni metallaro che si rispetti, e "Mouth for War", "Walk" e "This Love" sono solo alcune di queste.
E’ proprio "Mouth for War", dotata di un riffing duro e veloce ad aprire le danze, seguita dalla "groovissima" "A New Level", un avvio niente male che apre la strada a due gioiellini del calibro di "Walk", il cui riff spezzato ed il vero e proprio "inno" del refrain fanno del brano uno dei classicissimi della band e della storia del metal stesso, tanto semplice quanto di assoluta presa, e di "Fucking Hostile" vera e propria cavalcata di rara violenza spezzata da un refrain irresistibile, probabilmente il miglior assaggio della caratteristica peculiare dei Pantera, ovvero il mischiare violenza ed al tempo stesso melodia, caratteristica che in futuro spopolerà e creerà una massa infinita di adepti aprendo la strada anche a realtà interessantissime.
Basterebbero questi due brani, da soli, per valere l’acquisto del disco ma non è certo qui che i texani mollano la presa: la successiva "This Love" è un altro classico di fama assoluta; giocato su una struttura molto simile al precedente singolone "Cemetary Gates", la song in questione ne rappresenta una sorta di "evoluzione", giocata su ripartenze di matrice hardcore ed un finale completamente stravolto in cui il chitarrismo prende il sopravvento con una progressione incredibile che termina in maniera totalmente diversa da quanto ascoltato all’inizio e nel mezzo.

"No Good (Attack the Radical)" e soprattutto la splendida "Hollow", che chiude l’album sono invece gli episodi più "ragionati" in cui Anselmo regala le migliori prestazioni vocali con clean vocals che si fondono alla grande con la musica mostrando una poliedricità vocale comune a ben pochi singer.
"Vulgar Display of Power" è insomma un altro album FONDAMENTALE nella discografia di qualsiasi metallaro che si rispetti; una tappa che influenzerà in maniera decisiva milioni di altre bands e che permetterà ad un genere "vecchio" come quello proposto a quei tempi di tenere il passo con il sempre più dilagante fenomeno grunge; la naturale evoluzione del successore, ma soprattutto il trampolino di lancio per quello che Darrell e compagni faranno vedere con i due album successivi, a parere del sottoscritto i migliori e più influenti dell’intera discografia dei Pantera.

Recensione a cura di Luca Di Simone
Voto: 90/100

Tracklist:
01. Mouth for War
02. A New Level
03. Walk
04. Fucking Hostile
05. This Love
06. Rise
07. No Good (Attack the Radical)
08. Live in a Hole
09. Regular People (Conceit)
10. By Demons Be Driven
11. Hollow

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