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MOONGATES GUARDIAN "Cold Waters of Anduin" (Recensione)


Full-length, More Hate Productions
(2020) 

Attivi dal 2013 con già ben otto full-lenght alle spalle, i Moongates Guardian sono un interessante duo russo dedito ad un epic black metal che pesca a piene mani dal repertorio dei più celebri Summoning, ispirato musicalmente e concettualmente dagli scritti di Tolkien. "Cold Waters of Anduin" rappresenta dunque la naturale continuazione di una discografia incentrata su atmosfere epiche e folkeggianti, che va letta nella logica di quello che i russi vogliono trasmettere piuttosto che dal mero e materiale sound che viene fuori dalle pieghe di una proposta che, in fin dei conti, risulta decisamente apprezzabile. 

Non nego che sono serviti più ascolti per entrare appieno nel concept disegnato dai russi, a partire dall'ovattato prologo che da il nome all'album fino all'epilogo "In Western Lands" entrambi pezzi strumentali molto vicini all'ambient. Nel mezzo alcuni pezzi in grado tanto di esaltare in alcuni frangenti, quanto troppo scontati od eccessivamente pomposi in alcuni casi. La parte da padrone ad ogni modo la fanno i sintetizzatori di Skilar, polistrumentista della band, presenti in maniera decisamente preponderante anche a discapito delle chitarre. Tra i pezzi da segnalare colpiscono in particolare l'epica ed evocativa "Arey's Sword" pezzo davvero ben composto e ben eseguito degno di altre bands ben più blasonate del genere; un brano giocato sulla dicotomia clean/harsh vocals e dotato di una progressione interessante che si dipana per quasi sette minuti di durata prima di aprire la strada ad un altro grande pezzo come "To Rivendell!" decisamente più allegorico e vicino al folk metal più classico. Qualche passaggio a vuoto purtroppo non manca, leggasi la piatta "Dunedain", ma più in generale i pezzi non sono assolutamente niente male seppur troppo chiusi all'interno di un concetto di genere che a volte riporta troppo alla mente i già citati Summoning, ma non potrebbe essere altrimenti viste le tematiche e le indubbie influenze che la band nordica ha apportato al sound dei nostri. 

Da menzionare anche l'interessante cover della storica "Lady in Black" degli Uriah Heep, una ballata celtica che si sposa alla perfezione col sound dei Moongates Guardian bravi a riproporre il pezzo in versione black metal senza scadere nel pacchiano. Un lavoro che ovviamente potrà appassionare o interessare solo i cultori del genere, che va ascoltato possibilmente a più riprese per carpirne il concept principale che sta nella ricerca delle atmosfere prima ancora che nell'aggressività che si richiede ad un qualsiasi lavoro black metal. 

Recensione a cura di Luca Di Simone
Voto 68/100

Tracklist: 
01. Cold Waters of Anduin (Prologue) 
02. Gandalf's Song of Lorien 
03. Dunedain 
04. Arey's Sword 
05. To Rivendell!! 
06. Winter Song 
07. Lady in Black (Uriah Heep cover) 
08. To Isengard with Doom We Come 
09. In Western Lands (Epilogue)

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