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DYLAN DOG #404 - "Anna Per Sempre" (Recensione)


ANNA PER SEMPRE N° 404, Maggio 2020 
Copertina: Gigi Cavenago
Soggetto e sceneggiatura: Roberto Recchioni 
Disegni: Sergio Gerasi

Attenzione: Contiene Spoiler

Dylan non sta attraversando un buon periodo. Dopo essere stato il custode del cimitero di Undead, si imbatte nella sua nuova professione: indagatore dell’incubo. Ha un matrimonio finito male alle spalle e non gli basta l’affetto di suo padre per trovare un nuovo equilibrio. E’ marcio, è un maledetto alcolizzato e gli incubi li crea invece di sconfiggerli.

In questa storia lui e la misteriosa Anna Never si sognano e nel sogno si uccidono a vicenda. Si incontrano per caso e si amano, ma Dylan finirà per rovinare tutto. Il demone dell’alcool lo domina e la sua inerzia distruggerà l’amore di Anna e arriverà quasi a distruggere se stesso…
Ma chi è Anna? Perché è venuta da lui? Scopre che non è l’amore, ma la malattia…la sua malattia, l’alcolismo. Anna Never non è altro che un’illusione d’amore di un’altra vita e che sotto le spoglie di un’attrice distratta, nasconde Lei…Mater Morbi.

Solo accettandola come parte di se stesso la può dominare con la mente e con il corpo. Dylan guarisce dalle nuove ferite e decide di farsi aiutare, vuole disintossicarsi. Ma solo dopo un’ultima pinta con suo padre, il sovrintendente Bloch. Sarà l’ultima? I frutti della sceneggiatura a due “sole” mani per la continuity del ciclo 666 continuano a vedersi. Tutto fila liscio come l’olio tra un episodio e l’altro. Ad inizio lettura si sa già cosa aspettarsi, ma ogni volta si rimane spiazzati e favorevolmente colpiti sull’evoluzione dei personaggi, ormai mitici e di vecchissima data, animati da questo rivoluzionario reboot. C’è spazio anche per un’anticipazione(si perché è molto più che un’ipotesi) di un prossimo team–up con un certo collega di Liverpool.

Sempre delizioso il mix Dylan Dog/Dellamorte Dellamore che è presente il questo ciclo. Vedere sulla scrivania di Dylan teschio e galeone è un vero piacere. Gnaghi ha ancora Valentina, la figlia del sindaco, nella testa. Le trenta pagine “mute” che raccontano la storia d’amore e d’odio con Anna (sarebbe meglio dire con la bottiglia?) rimarranno nella storia. Memorabili anche i disegni “selvaggi” di Gerasi. Pontrelli ci da un assaggio del prossimo episodio. Amore, sesso, sangue, malattia, solitudine e….uccisori. Un viaggio cupo ma troppo bello.

Recensione a cura di Pietro Todini
NOTA: Questa recensione è apparsa in origine sul gruppo Facebook "Dylan Dog FORUM CLAN"

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