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MISTER NO - Il fumetto che visse due volte


Salve amici del fumetto, perché definire Mister No come il fumetto che visse due volte? La risposta è tutta in due date, ma bisogna raccontare della prima, per poi arrivare alla seconda. Era il giugno del 1975 quando la Bonelli consegnò alle edicole un nuovo esplosivo personaggio, come recitava il bollino in alto a destra del numero uno della serie. Quel personaggio era Mister No. Oltre che esplosivo per dinamicità ed indole, il nuovo protagonista era totalmente controcorrente. Un vero punto di discontinuità con quanto prodotto fino ad allora dal fumetto italiano. Mister No infatti era un cosiddetto anti eroe, un personaggio che non aveva solo risposte, ma anche domande, non aveva solamente sicurezze, ma anche insicurezze. 


Ma chi era, e chi è, Mister No? In realtà il suo vero nome è Jerry Drake, cosa che però si scoprirà solamente nel numero 52. Jerry è un aviatore che vive a Manaus in Amazzonia, dove si è trasferito per sfuggire alle contraddizioni del mondo occidentale. Sulla sua pelle Mister No ha provato gli orrori della seconda guerra mondiale, quando servì come pilota nell’esercito degli Stati Uniti d’America, sul fronte della guerra del Pacifico. Il nomignolo di Mister No gli venne affibbiato proprio durante quell’esperienza a causa della sua allergia nel rispettare gli ordini dei suoi superiori. "Coraggioso ma anche riflessivo e attento... cinico e strafottente ma nello stesso tempo generoso e altruista” è la definizione che gli viene data proprio dai suoi capi. 


Manaus non è però quello che si può definire un “buen ritiro”. Jerry sbarca il lunario accompagnando in giro turisti, scienziati, archeologi, uomini d’affari ed avventurieri sul suo piper, ma puntualmente per loro causa viene coinvolto in appassionanti e coinvolgenti avventure. Mister No è sempre tormentato, da un lato vorrebbe godersi in santa pace una cachaca con gli amici al bar, dall’altro però ha troppo senso di giustizia per non andare incontro a chi è vittima del potente o dell’aguzzino di turno. A volte si butta in una rissa solamente per difendere un amico dandole e prendendole, infatti è bravo a fare a cazzotti, ma non è certamente Tyson. Sa usare le armi, ma non è mai un cinico esecutore. Nelle sue scorribande è spesso accompagnato dal fido amico Esse-Esse, anche lui reduce della seconda guerra mondiale, dove ha militato dalla parte sbagliata: con i tedeschi. 


Mister No è anche adorato dalle donne di Manaus, che oltre sue occasionali compagne sono spesso fonte di informazioni. Un vero trasporto lo prova solamente per Patricia Rowland, una bella e bionda archeologa americana. L’attrazione è ricambiata, ma non diventa mai fissa. Lui è troppo preso dalle sue avventure, in fondo è monogamo dentro. Pat da un lato ne è attratta, ma dall’altro il suo intuito femminile le fa capire che ad un tipo del genere è impossibile legarsi del tutto. 


Anche per Mister No vale la stessa mitologia di altri personaggi Bonelli come Dylan Dog, ovverosia che i migliori siano i primi 100 numeri. In effetti all’epoca tra gli sceneggiatori c’erano due geni assoluti: Guido Nolitta (nome d’arte di Sergio Bonelli) e Tiziano Scalvi, il papà di Dylan Dog. Nel corso degli anni però le avventure di Jerry sono state spesso coinvolgenti e memorabili, come nel Maxi in cui viene raccontata la sua infanzia nella New York degli anni ‘30. A proposito, se siete passati o passerete per la Grande Mela, ricordatevi che è in zona Central Park che ha avuto i suoi natali. Le storie di Mister No sono state prodotte dalla Bonelli fino al numero 379 del 2006, quando fu decisa la cancellazione della testata. 


Veniamo quindi alla seconda data: il novembre del 2018. A 12 anni della chiusura l’etichetta Audace, pubblica una versione 2.0 del personaggio: Mister No Revolution. Del resto uno come Jerry non poteva stare in pensione in eterno. Il nuovo Revolution parte da un assunto, che è un “What if”. Cosa sarebbe accaduto se Mister No fosse nato venti anni dopo? Viene perciò creata una nuova biografia del personaggio. In questa nuova versione Jerry serve l’esercito americano durante la guerra del Vietnam, per poi ritirarsi a Manaus. Il risultato è stratosferico. Nella narrazione si raccontano eventi storici e della cultura popolare anni’60 che lo rendono un mix fra “Il cacciatore”, “Forrest gump” e “Un uomo da marciapiede”. Viene anche citato l’attentato alle Olimpiadi di Monaco ‘72. 


Il successo di questa mini serie del Revolution è il riuscitissimo test che convince definitivamente la Bonelli a riaprire la serie regolare. La testata assume il nome di “Mister No le nuove avventure” e riparte nel luglio del 2019. Il risultato delle vendite è stato incoraggiante, infatti oltre i dieci albi originariamente previsti, ne sono stati poi aggiunti altri quattro. Al momento non sono previsti ulteriori albi, ma non è escluso che in un futuro prossimo venturo ci saranno nuove pubblicazioni. Ciò potrà rendere ancora più felice la cazzutissima fanbase del personaggio. I fan di Jerry letteralmente lo adorano. Alcuni ne acquistano più di un numero, altri invece si prendono la briga di modificare l’esposizione in edicola per rendere più visibili gli albi. C’è poi anche la speranza che questo storico fumetto possa conquistare nuovi fan, oltre quelli storici. Se infatti amate il viaggio, l’avventura, la difesa della natura, i valori dell’amicizia e dell’onore, se siete dei sognatori, ma anche capaci di essere concreti quando la vita lo richiede non potrete non appassionarvi a Mister No. In fondo mai come oggi abbiamo bisogno di miti del genere. 

Recensione a cura di Antonio Montagnani (fotoinutili75) 

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