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THRASHER WOLF "We Are Revolution" (Recensione)


Full-length, Independent
(2020)

Da Londra arrivano i Thrasherwolf. All'esordio sulla lunga distanza, ci presentano nove tracce assolutamente deludenti. "The Vortex" apre il disco con la tipica timbrica del Thrash Metal, peccando però per un suono fin troppo grezzo. Il ruolo del vocalist non mi convince, risultando scollegato dal tessuto musicale. Secondo pezzo "The Pack" piuttosto scontato e certanente non messo a fuoco. I riff di chitarra sono deboli ed impresentabili ad un orecchio esigente. "Vermillion Steel" è una copia mal riuscita degli Slayer che sfocia in un ridicolo scimmioittamento. 

Arriva "Good Old Fashioned Violence" e non so se dovrò ancora sputare fuoco su questa band. Il brano questa volta è un'innocua danza tra Metallica sbiaditi e tentativi di tirare fuori un briciolo di cattiveria. Il risultato è penoso. Con "Blood Moon" assistiamo alla solita ricerca ansiosa di una identità che non c'è. La traccia non decolla, non basta un repentino cambio di ritmo per dare uno scatto alle idee. Daniel Lucas al microfono e' rimasto nella sua stanza a cantare isolato, sembra non far parte affatto della band. Le due chitarre hanno una resa comica, impastate come sono da un suono plastificato. "Vanity" è una recita di ragazzini con il latte alla bocca, ognuno dei Thrasherwolf si diverte ad annoiare con il proprio strumento. 

Abbiate pietà giovincelli, ditemi che il vostro disco è quasi finito! "Ruins" probabilmente manderà tutto in rovina, lo spero. Una batteria da asilo detta i miseri tempi del gruppo inglese, mi rendo conto che non c'è mai fine al peggio. Ci siamo quasi Andrea, mi dico. In fondo "Worlds Of Revolution" è il penultimo pezzo, nessuna novità purtroppo. Un insensato vociare di folla, con tanto di annunciatore esaltato, c'introduce al brano abbassando ulteriormente il livello di considerazione per un album poverissimo d'idee. Il finale, o meglio dire la fine, giunge con "We Are Revolution". Certo che se questi tizi rappresentano la rivoluzione, allora io posso ambire al titolo di Mister Universo. I trequarti d'ora abbondanti di "We Are Revolution" si chiudono in maniera patetica, con un brano d'interminabile penitenza per le mie orecchie. Consiglio ai Thrasherwolf di farsi un bel viaggio al Polo Sud, forse lì non li ascolterà nessuno. 

Andrea Bottoni
Voto: 30/100

Tracklist:
1. The Vortex 
2. The Pack 
3. Good Old Fashioned Violence 
4. Vermillion Steel 
5. Vanity 
6. Ruin 
7. Blood Moon 
8. Words of Revolution 
9. We Are Revolution

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