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AZOG "Ab Chai Ruinis" (Recensione)


Full-length, Wine and Fog Productions
(2021)

I pugliesi Azog giungono al proprio debutto sotto forma di full-length con questo "Ab Chai Ruinis", un album che trasuda tradizione e passione da tutti i solchi. Questo, lo voglio dire subito, non è un album che cerca di accodarsi a certi trend del momento, che vogliono il black metal come un genere pulitino e privo di quel feeling che lo dovrebbe sempre caratterizzare. Il disco qui presente è un concentrato di chitarre malvagie al vetriolo e di batteria sparata, con una voce che rimembra certi Immortal a tratti. Il tutto ha anche qualche reminiscenza thrash vecchio stile e devo dire che non guasta affatto.

Se i riff sono presenti in grande quantità e hanno il sapore dell'urgenza espressiva, sono invece ridotti al minimo gli assoli e i cosiddetti arrangiamenti. Tutto appare molto "live" e forse era proprio questo il risultato che la band voleva raggiungere. Non ci sono differenze marcate tra le varie canzoni, sebbene ci siano dei pezzi che a mio avviso rappresentano meglio l'album, come la devastante "Through the Burning Ashes of Mankind" o la sinistra "Vae Victis". In particolare quest'ultima ha delle melodie di chitarra davvero ben costruite e ricordano certe cose dei Marduk di inizio-metà carriera. 

E' un po' tutto il black metal scandinavo degli anni Novanta ad essere chiamato in causa in questo album, sebbene la scuola svedese a mio avviso prevalga maggiormente. Possiamo anche trovare qualcosa di vagamente riconducibile ai Bilskirnir nelle parti più cadenzate ed epiche, come ce ne sono ad esempio in "The Descender Litany" e "Age of Damned". Ma non preoccupatevi, amanti della velocità, perchè alcune decelerazioni sono solo funzionali ai vari attacchi all'arma bianca di cui è pervaso questo "Ab Chai Ruinis", dall'inizio alla fine. E che fine, affidata ad un pezzo davvero lungo e sfaccettato come "Requiescat in Chaos", che chiude degnamente un lavoro di buona fattura. 

Personalmente credo che gli Azog abbiano realizzato un album di valore, molto retrò e con una produzione molto "raw". Il tutto accontenterà i fan del vecchio black metal, anche quello delle prima ondata probabilmente, ma chi cerca raffinatezze e originalità non credo potrebbe apprezzare questo album, quindi chi sta leggendo è avvisato. Album comunque molto gradevole!

Recensore: Sergio Vinci
Voto: 67/100

Tracklist:
1. Maelstrom of Mist
2. Through the Burning Ashes of Mankind
3. Dechristianize All
4. Satan's Reign
5. Vae Victis
6. The Descender Litany
7. Age of Damned
8. Chains of Doom
9. Nihilistic Dream
10. Requiescat in Chaos

Line-up:
Aldo Musacco - Vocals, Lead & Acoustic Guitars
Raffaele Lastella - Bass
Giovanni Scaringi - Drums
Leonardo Del Duca - Guitars

Web:
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SoundCloud

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