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MORTA SKULD "Creation Undone" (Recensione)


Full-length, Peaceville Records
(2024)

Il primo paragone che azzarderei ascoltando questo nuovo e settimo parto degli storici death metallers americani è quello coi conterranei Malevolent Creation, vuoi perchè il riffing spesso e volentieri si macchia di un thrash metal bastardo e malsano, e vuoi perchè qui dentro il termine "old school" abbraccia varie questioni. Innanzitutto la devozione sincera verso il genere e poi la produzione, assolutamente non artificiale e che fa apprezzare la prestazione dei singoli musicisti senza dover per forza far sembrare il tutto come fosse suonato da dei robot.

Il mastermind Dave Gregor (chitarra, voce) è un vero killer nei riff creando uno scompiglio non indifferente. Certo, lui c'è dall'inizio in questa band ed è lui che l'ha riportata in attività nel 2012, affiancandosi di bravi musicisti, ma è l'insieme che convince, pur non facendo gridare al miracolo. L'inizio dell'album è da cardiopalma, con la tripletta "We Rise We Fall", "The End of Reason" e "Painful Conflict" che sembrano una versione brutale e ancora più intensa degli Slayer, e questo non può nuovamente non rimandare anche ai Malevolent Creation, ma ci sono sicuramente rimandi anche ai classici Deicide o Cannibal Corpse, come nelle possenti e pesantissime "Unforeseen Obstacles" o "Perfect Prey", che però ogni tanto accelerano all'improvviso e che quindi giocano molto bene su questa alternanza di parti slow e parti speed. E come non sentire certi Morbid Angel, quelli più sulfurei e cadenzati in un pezzo come "Soul Piercing Sorrow"?

La band in generale predilige riff non troppo intricati ma spesso stoppati e questo rende tutto l'album come un carro armato che schiaccia tutto. L'operato del batterista Eric House è davvero buono e concreto. Senza tanti orpelli e raffinatezze tira avanti a suon di doppia cassa arrembante e blast beats assassini, quasi senza soluzione di continuità, mentre ogni tanto fa capolino qualche assolo di chitarra che riesce a mettere un pizzico di melodia in un album roccioso e asfissiante dall'inizio alla fine, sancita dall'oscura e opprimente "Soul Piercing Sorrow".

Io sono sempre dalla parte dei più deboli, di coloro che ci mettono passione e che magari non raccolgono quanto meritano, e i Morta Skuld meritano decisamente più attenzione rispetto a quella che hanno avuto finora. Non possono fregiarsi di termini quali "technical", "avantgarde" e altre diavolerie acchiappa-fighetti, ma buttano sul mercato un album tremendo, cattivo e maleodorante. Se per voi è poco nel death metal cambiate genere, e ve lo dico senza offesa, perchè sono conscio che questi signori suonano un po' retrò e che non inventano nulla, ma hanno attitudine e competenza da vendere.

Recensione a cura di Sergio Vinci
Voto: 75/100

Tracklist:
1. We Rise We Fall
2. The End of Reason
3. Painful Conflict
4. Unforeseen Obstacles
5. Perfect Prey
6. Soul Piercing Sorrow
7. Into Temptation
8. Self Destructive Emotions
9. Oblivion
10. By Design

Line-up:
Dave Gregor - Guitars, Vocals
Eric House - Drums
Scott Willecke - Guitars
John Hill - Bass

Web:
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