MORCOLAC "Sanguinaria" (Recensione)


Full-length, Dusktone
(2025)

Un epico e sontuoso organo ci introduce alla terza fatica del vampiro Morcolac, a tre anni di distanza dal precedente full length e ad uno dall'ep "Drawbridge to Citadel of No More Dawn" (recensito sempre dal sottoscritto). Sadomaster ha ormai aggiunto in pianta stabile il drummer Bestia, che lo accompagna dal 2022. Al duo si è unito il nuovo tastierista Azaghâl. Lo stile proposto dalla band è ormai ben definito e non si discosta da quanto fatto in precedenza. Ma, sinceramente, finché la proposta resta convincente, per me va bene così. 

I punti di riferimento sono sempre quelli: Satanic Warmaster su tutti, seguiti a ruota da Vargrav (e quindi, per certi aspetti, dagli Emperor) e da Order Of Nosferat. Quindi black molto melodico ed atmosferico ma che non disdegna le sfuriate in stile ultimi Horna od Azaghâl. Sadomaster ha imparato la lezione di Werwolf e compagnia e l'ha fatta del tutto sua, riuscendo ad aggiungere un tocco personale grazie al massiccio uso delle tastiere, sempre in evidenza in ogni passaggio in cui compaiono, cioè in un circa il 90% del disco. E laddove la cosa mi avrebbe fatto storcere il naso, essendo io un amante della preponderanza delle chitarre, qui non mi hanno fatto effetto. Anzi, senza tastiere, questo lavoro avrebbe perso buona parte del suo fascino. 

Prendete come esempio la titletrack, che fa da opener del disco. Provate ad immaginarla senza tastiera...il risultato sarebbe un brano sì buono ma che non resterebbe in mente. Questo perché Azaghâl non usa il suo strumento solo come tappeto (come accadeva negli Emperor o nei Vargrav) ma gli conferisce un'anima ed un'identità proprie, che si vanno ad amalgamare perfettamente con il riffing di Sadomaster. E lo stesso si può dire per tutti gli altri brani. Il punto forte di Morcolac è sempre stato la perfetta armonia di tutti gli strumenti, che si intrecciano tra di loro e si richiamano come nella migliore tradizione sinfonica. Quello che proprio continuo a non digerire sono le tematiche vampiresche, è più forte di me ma i vampiri (tutti) mi stanno sulle palle, come creature della notte. 

Ma questo è solo un problema mio. Se proprio dovessi indicare dei difetti, ne indicherei due: il volume della voce di Sadomaster, che avrei preferito leggermente più basso (in stile Ihsahn in "In The Nightside Eclipse"), e il suono dei piatti meno riverberato. Ma questi due punti non tolgono assolutamente valore ad un lavoro che testimonia (qualora ce ne fosse bisogno) ancora una volta l'ottimo stato di salute della scena estrema italiana. 

Recensione a cura di Marco "Wolf" Lauro
Voto: 90/100 

Tracklist:
1. Sanguinaria 
2. Ominous Castledusk 
3. Blacklight Torches from Below 
4. Dragonbanners Draw the Horizon 
5. Maze of Glorious Flowing 
6. Bloodhorns Are Calling 
7. Marshwaves Consume the Oblivion Cliff

Line up:
Sadomaster - Vocals, guitars, bass 
Azaghâl - Keyboards 
Bestia - Drums

Web:
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