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Katatonia "Dance of December Souls"


Full-length, No Fashion Records, 1993
Genere: Doom/Gothic Metal


Al giorno d'oggi si ha una strana concezione del termine "Gothic". Si fa passare qualsiasi tipologia musicale che sia heavy/power con qualche accenno di voce incazzata in mezzo, o musica quasi ambient come creatura risiedente in tale calderone, l'importante è avere una bella gnocca pettoruta che canta e che magari si vesta in maniera preferibilmente "indecente".

Il termine prende forma e sostanza nei primissimi Novanta e lo spunto viene tratto dall'album dei Paradise Lost riportante l'omonimo titolo (Gothic, 1991). Qual è la differenza allora fra quello di plastica odierno e quello che fu?

A)La base iniziale era un solido doom/death oscuro.
B)Gli innesti di tastiera, violino e voce femminile non erano preponderanti ma solo orpello raffinato all'interno dei lavori.
C)Genere totalmente anti-commerciale.

Le band fondamentali provenivano dall'Inghilterra: Paradise Lost (padri assoluti del genere), Anathema, My Dying Bride. A loro si accostò una giovane realtà svedese (Katatonia) nascente in quegli anni, e l'esordio che diede rilevanza al loro nome fu un EP di livello stratosferico denominato "Jhva Elohim Meth... the Revival" (1993) e che precede il loro disco di debutto ufficiale e capolavoro assoluto della loro discografia "Dance Of December Souls" pubblicato nel medesimo anno.

La formazione capitanata da Jonas Renkse e Anders "Blakkheim" Nyström era dedita al sound primordiale dello stile, una sorta di doom cadenzato/death, condito da ampi respiri e atmosfere cupe, fittamente grigie che avvolgevano l'ascoltatore emanando un’aria funerea e "piatto mood", tant'è che vengono considerati fra i precursori di uno dei rami estremi del gothic, quello che condurrà alla nascita del “funeral” in tutte le sue disparate forme (Ahab o Shape Of Despair per intenderci).
Il platter pur mantenendosi su movenze cadenzato/lente, che lasciano spazio solo a brevi accelerazioni mantiene la musica costantemente ornata da un alone melancolico pressante, oppressivo, che non permette all'ascoltatore di distogliersi dall'ascolto.
Il quartetto che realizzò questo lavoro, oltre i due membri storici Jonas (vocals, drums) e Blakkheim (guitar), ebbe anche il supporto di Israphel Wing al basso e quel genietto di Danny Swanö a occuparsi delle tastiere, celato sotto lo pseudonimo di Day DiSyraah.
Tracce quali "Gateways Of Bereavement", "In Silence Enshrined" e "Velvet Thorns (Of Drynwhyl) hanno lasciato un segno indelebile nella storia del metal e sono state punto di partenza per molte band che intrapresero la via segnata dai Katatonia. Il loro stile profondamente personale espresso in tali canzoni li rese unici e difficilmente ripetibili come valore (e così fu in effetti).
La produzione venne curata dallo stesso Swanö in collaborazione con il resto della formazione, talmente pregna di vissuto e sensazioni da rendere "Dance Of December Souls" una di quelle opere che gli amanti del genere e dell'estremo dovrebbero conoscere in quanto fondamentale.
Da dire c'è purtroppo che il loro continuo evoluzionismo lì porterà a rinnegare quello che in passato di degno costruirono rendendo il loro sound sempre più molle e privo d'interesse (almeno per quel che mi riguarda), distaccandosi da quella coltre nera per sprofondare nell'universo empatico adolescenziale (sonnolenza).

Erano altri tempi, era un altro modo di concepire il metal, erano anni in cui il termine Gothic aveva un senso, niente tette strette in toppini mozzafiato (belle a vedere eh), ma solo tanta sostanza che regalava momenti unici anche sulla lunga distanza.
Il tempo passa, la buona musica rimane.

Tomb
Voto: 90/100


Tracklist:
1. Seven Dreaming Souls (Intro)
2. Gateways of Bereavement
3. In Silence Enshrined
4. Without God
5. Elohim Meth
6. Velvet Thorns (of Drynwhyl)
7. Tomb of Insomnia
8. Dancing Decembe


http://www.katatonia.com/
http://www.myspace.com/katatonia

2 commenti:

  1. Grande recensione, il loro capolavoro mai più raggiunto contente Velvet thorns canzone semplicemente mostruosa.
    Tra l'altro citi un altro dischetto da poco, Gothic dei Paradise Lost
    Aimè quanto è vero anche l'incipt iniziale sul gothic odierno

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  2. Kosmos Reversum23 novembre, 2009

    Devo vergognarmi di non averlo mai ascoltato. Purtroppo io e il gothic-doom non andiamo molto d'accordo, ma se si tratta di capolavori, non ci sono generi che tengano. Rimedierò al più presto, grande rece!

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