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Intervista: Handful Of Hate




Abbiamo avuto il piacere di poter scambiare quattro chiacchiere con Nicola Bianchi, mastermind degli Handful of Hate, storico nome nostrano da poco uscito dal silenzio con il buon full "You will Bleed". Ecco a voi il resoconto di questa chiacchierata:

1) Siete tornati – con una formazione ampiamente rinnovata - dopo un
periodo d'assenza in cui la band era data da molti, se non per morta, in un preoccupante stand by. Con quali motivazioni avete ripreso le attività, sia live che compositive?


Si è stato interesse di alcuni mettere in giro la voce che eravamo definitivamente morti. In realtà avevo previsto un riassetto già prima dell'estate 2007. Con "l'auto eliminazione" indotta dei 3/4 della band ho avuto un paio di mesi di "riassetto" in cui ho intensificato il lavoro che già portavo avanti da alcuni mesi con nuovi membri che avevo contattato in qualità di sessions in caso di defezioni ai concerti. Le motivazioni sono semplici: ho ancora qualcosa da dire nell'ambito della musica estrema inoltre non sono una persona che si da per vinta (è dal 1993 che sono qua) e ripartire ancora una volta era sfida con me stesso, e con tutto il resto, troppo grande da cui non potevo sottrarmi e la soddisfazione è stata grande una volta
vinta.

2) Personalmente trovo che "You will Bleed" sia il disco più riuscito della vostra carriera, nel senso che incarna molto bene la definizione di "carnal black metal" che avete dato alla vostra musica. E' questa la forma definitiva del vostro suono, o credi che ci possano essere ulteriori sviluppi verso direzioni magari meno "tradizionali"?

Si reputo anche io You Will Bleed un disco maturo e molto "suonato" soprattutto la sessione ritmica. Beh è difficile dire come si evolverà il sound ma diciamo che le linee tracciate, oramai da anni, sono queste ed intento proseguirle. Nel futuro penso ci sarà un'amalgama ancora maggiore tra me e Deimos (l'altro chitarrista) che
avrà più tempo e spazio per metterci del suo, inoltre lascerò sempre più spazio alla sessione ritmica valorizzando qualità che in passato non avevamo.

3) Questo è anche il vostro secondo lavoro che esce grazie alla collaborazione con la romana Cruz del Sur; quale tipo di rapporto avete instaurato con questa etichetta ? vi siete legati anche per le vostre uscite future?

No siamo completamente svincolati e liberi. Il rapporto è basato su due cose: onestà e risultati. Vendiamo molto di più con loro che con etichette tipicamente Black Metal underground. Non so dirti in futuro con chi lavoreremo ma posso assicurarti che, in virtù di ragionamenti fatti a priori e sulla base dei risultati ottenuti col
precedente album, questa soluzione è stata ed è la migliore. Essendo fuori dall'ottica delle majors penso che lavorare con la Cruz Del Sur ci porti al più alto risultato possibile.

4) Soprattutto: nonostante le mille difficoltà che costellano la vita di
chi fa musica, esiste spazio per una vera professionalità nell’ambito di proposte estreme come la vostra?


Certo che esiste! proprio la professionalità e l'impegno sono stati uno degli elementi discrimenanti tra me e gli ex membri. Non viviamo di musica ma ci piace porci professionalmente con capacità e cognizione dei nostri mezzi. Il nostro batterista fa questo di mestiere ed è continuamente aggiornato sulle tecniche e sulla sua preparazione gli altri strumentisti concepiscono il Black Metal in primis sotto il punto di vista musicale, poi arrivano i discorsi... Penso che sarebbe meglio per molte bands prima di darsi alla "filosofia" o pseudo "trattati morali e comportamentali" imparare a suonare! Questo non vuol dire esser tecnici! io amo le cose minimali! semplici quanto vuoi ma fatte bene!

5) Dal 1993, anno della vostra nascita, ad oggi sono passati più di 15 anni, anni in cui bene o male, ci sono stati molti cambiamenti nel modo di suonare e intendere il black metal: data per scontata un'ovvia maturazione personale, che legame sentite di avere con le tematiche del passato e anche con la vostra musica dei primi anni d'attività? Vi interessano ancora le uscite odierne dei grandi nomi dei primi anni Novanta?

Rispondo dicendoti che il nostro ultimo album è stato concepito proprio guardando al passato. Io mi sento molto legato alle tematiche dei primi anni Novanta. All'approccio diretto e molto suonato che avevano certe bands. Continuo a mantenermi aggiornato su quello che esce a livello musicale. Molte bands storiche stanno continuando a fare ottimi album, altre invece, schiave della logica del mercato e delle majors, sfornano dischi clone uno dell'altro a distanza di 12 mesi.

6) Hai interesse per i generi estremi esterni all’ambito metal?

Sì mi interessa tutto quello che è estremismo nel metal, dal brutal al grind!

7) Ho avuto il piacere di vedervi recentemente in versione live a Roma, e
mi è sembrato che - a differenza di parecchie altre formazioni - troviate il contesto dal vivo come congeniale. Suppongo che l'idea di una registrazione live vi sia passata qualche volta per la testa...


Beh indubbiamente, il problema è che spesso non abbiamo registrazioni che ci permettano di pubblicarle. Alcune son troppo di qualità troppo bassa.

8) Concludi pure come preferisci: c'è qualcosa riguardo la vostra musica che vorreste dire e che non avete mai occasione di esporre? Grazie mille davvero per la vostra disponibilità!

Ringrazio te per l'intervista e le persone che ci hanno letto. Dico soltanto che noi continuiamo ad andare avanti con coerenza ed onestà musicale, spero che questo venga recepito e supportato.

Intervista a cura di: Burning Stronghold

2 commenti:

  1. Grande gruppo.
    L'ultimo non l'ho ancora sentito, ma lo farò al più presto.

    RispondiElimina
  2. Kosmos Reversum18 dicembre, 2009

    In questa frase ogni riferimento a "evolisti" e pseudo-black metallers da salotto intellettuale non è pramente casuel:

    "Penso che sarebbe meglio per molte bands prima di darsi alla "filosofia" o pseudo "trattati morali e comportamentali" imparare a suonare!"

    Nitico Nicola!

    RispondiElimina