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Intervista: ENDOVEIN

1) Benvenuti su Metal of Death ragazzi! Perchè non cominciamo col presentare brevemente la band? Inoltre una curiosità che vorrei mi toglieste: qual'è il significato del vostro nome, Endovein?

Noi te lo diciamo.. ma dopo dovremmo ucciderti..! Siamo nati nel 2004, l’idea della band era di Marco “Swolley”, che in un momento di crisi con la sua band dell’epoca, decise di formare una band con Fabio (che al tempo era il suo batterista di sempre) e Giordi che non aveva mai avuto esperienze di gruppi, ma aveva la passione per il thrash come pochi. Fu proprio Giordi a propormi agli altri come chitarrista solista, perché sapeva che anch’io, come Marco, ero in un momento di crisi con la band dove suonavo e parlando con lui gli chiesi di poter far parte di questo progetto. L’idea iniziale era quella di fare thrash in stile tedesco,ma ci accorgemmo subito dopo le prime composizioni che non c’entravamo nulla con quello stile. La conferma di fare tutt’altro l’avemmo con l’arrivo di Stè ”Divano” che con la sua voce orientò i pezzi su uno stile di thrash decisamente più americano. Il nome Endovein l'ha trovato proprio swolley che è sempre stato preso per il punk hc. In realtà non vuoldire assolutamente niente perchè endovena si dice intravenuos in inglese. Per puro culo abbiamo poi scoperto che endovein, in inglese, è l'abbreviazione per un'operazione chiurgica, l'endoscopic vein.

2) In questi ultimi anni sembra che il thrash sia ripartito alla grande. Anche in Italia, in questi ultimi anni, stanno uscendo dalla tana diverse band di buona fattura. Come vi sembra questa nuova ondata?

Per quanto mi riguarda sono solo molto contento. Avendo 22 anni, di certo non ho potuto godermi il periodo più sensazionale del genere, ma oggi il movimento c'è e i gruppi che pestano per bene pure. I discorsi come moda o simili lasciano un pò il tempo che trovano. Negli 80' metà della gente e dei gruppi che suonavano erano dei modaioli e lo facevano perchè tirava. Oggi è la stessa cosa come allora con la differenza che i giochi sono fatti in un contesto più underground e la voglia di fare è tanta e si può sperare di trovare delle dosi di passione ben più alte rispetto ad altri ambienti.

3) Come dicevo prima, negli ultimi anni parecchi gruppi si stanno facendo sentire. Come vi sembra questo ambiente? Vedete il tutto come una sfida?

Macchè sfida. Se giocassimo a monopoli ok, ma qui si suona e si fa parte tutti dello stesso carrozzone. Oltre al fatto che ci sono tante band che suonano da dio (National suicide, Hos, Walpurgis night e tante tante altre) c'è proprio una forte coesione e fratellanza. Noi suoniamo in giro per l'italia grazie a questo e possiamo dire di avere molti amici. Siamo fratelli e non concorrenti. Concorrenti poi per cosa? Per 20€ e/o la foto delle nostre 4 facce di cazzo su un giornalino?

4) Quest'anno ci avete sfornato il buon "Waiting for Disaster", ma sappiamo bene che siete partiti con l'EP "Lynched by Fate", sfornato l'anno scorso. Come vi paiono questi lavori? Ne siete soddisfatti?

In realtà la partenza vera e propria del gruppo risale alle 2 demo sfornate rispettivamente nel 2005 e nel 2007(“how to put the jack in the amp” e “problem of humanity”) mentre invece questo EP “lynched by fate” voleva essere un vero e proprio razzo segnaletico sparato da un gommone… un razzo che ci ha donato una buona visibilità e dei gran consensi ed opportunità per la band, come appunto sfornare questo debut album di cui si,siamo soddisfatti, ognuno di noi ha dato davvero il massimo per rendere le cose al meglio delle proprie capacità…certo,ci sono tanti tanti margini di miglioramento ma rimaniamo tutti convinti che possa essere già un buon inizio!”

5) Nella vostra musica, si possono notare molto le sonorità "vecchio stampo", ma si notano anche diverse influenze. In genere a chi vi ispirate?

Cerchiamo di dare spazio alle idee di ognuno di noi e non è per niente facile! Il thrash bay area è la nostra principale fonte d’ ispirazione in particolar modo molte band a cui in varie recensioni siamo stati accomunati come Anthrax, Megadeth, Forbidden, o Testament . Allo stesso tempo cerchiamo idee anche all’infuori del nostro genere,scrutando ad esempio orizzonti vicino ai Coroner o ai Death stessi,ma anche perché no lasciando libera la nostra passione per l'hardcore, l'heavy metal classico o l’hard rock. Andiamo un po' a cazzo insomma!”

6) La copertina di Waiting for Disaster, da un'idea di ribellione. Ribellione a cosa? Quale il vostro messaggio in quest'album?

Ribellione? Mia madre una volta mi disse: "massì, la vostra è solo una forma di ribellione".. e io risposi: "la nostra non è ribellione, ma semplicemente schifo".

7) Col tempo avete avuto diversi cambi di formazione, questi da cosa sono dipesi? Ne avrete ancora per quest'anno, o credete di trovarvi a vostro agio?

A boh, il fatto è che ogni elemento che è stato negli endovein aveva qualche problema al cervello (nel senso buono, siamo rimasti tutti ottimi amici). I motivi sono tanti e diversi, i batteristi son stati quelli che ci hanno fatto più dannare l'anima per varie ragioni, ma ormai è acqua passata.

8) Ci sono novità per dei piani futuri? Un nuovo album?

No, fra un paio d'anni magari. Vorremmo girare un video a costo 0 se parliamo di digitale, ma l'obbiettivo pià grande è suonare il più possibile all'estero.

9) Prima di concludere, vorreste dare qualche consiglio a chi vorrebbe cimentarsi nel thrash metal?

Lo deve vivere e sentirlo dentro. Non ci sono consigli.

10) Ragazzi, l'intervista è finita. Una saluto da tutta la webzine!

Grazie anche a voi, ciao!

Intervista a cura di: Spitzkrug

http://endovein.altervista.org/
http://www.myspace.com/endoveinband

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