Evoken / Beneath the Frozen Soil "Split"
Split, I Hate Records, 2010
Genere: Funeral Doom/Death Metal
Split per due delle realtà più opprimenti in circolazione attualmente. Gli Evoken sono in giro già da una quindicina d’anni e hanno già una buona esperienza discografica alle spalle, mentre i Beneath the Frozen Soil nascono nel 2004, e fino ad ora non si sono rivelati particolarmente prolifici, sfornando in tutto un ep e due split, di cui uno è proprio questo preso in esame.
Si inizia con gli Evoken e le tenebre avvolgono la vita, gli spiragli di speranza si assottigliano, il nodo alla gola sembra stringere come una corda. Angoscia, malinconia e cupa atmosfera sono le caratteristiche portanti degli Evoken, e quando inizia una song come “The Pleistocene Epoch”, con il suo iniziale arpeggio onirico e le seguenti bordate pesanti come i ricordi di una esistenza maledetta, è ancora più chiaro che non avremo altra via d’uscita. I break appaiono come intrusioni in un mondo parallelo, tanto irreale e visionario che quasi si fa fatica a sopportare il fatto che, forse, la vera realtà è proprio racchiusa in queste note, ma ognuno di noi la tiene molte volte consapevolmente nascosta. Le vocals sono il corollario a tutto ciò: un growl profondo che si mescola con tutto il resto, e inserti di tastiera molto discreti ma efficacissimi nell’arrangiare a dovere questa materia.
Con i Beneath the Frozen Soil non ci discostiamo troppo da quanto finora ascoltato. Gli svedesi infatti rievocano più o meno le stesse sensazioni, ma viene meno la matrice “pesante” degli Evoken, e loro privilegiano ancora di più la lentezza e soluzioni dilatate all’inverosimile. I due dei tre episodi presenti, che portano il nome di “Monotone Black I” e “Monotone Black II”, strisciano pericolosi come un veleno nelle nostre vene, lente, monotoni e spossanti. Tuttavia questa seconda parte dello split non è al livello degli Evoken a mio avviso. Il senso di pesantezza è anche qui presente, i tempi sono lenti e incombe nella musica dei Beneath the Frozen Soil una sensazone di Apocalisse imminente, di negazione della vita. Ma pur non reputando questi loro tre pezzi scadenti, li ho trovati meno dritti al punto, meno toccanti e la stanchezza sopraggiunge più per noia che per altro.
In generale posso dire che questo è un buon prodotto, ma che facendo la media delle due parti non spicca totalmente il volo. Chiarisco che gli amanti del Doom più funereo troveranno pane per i loro denti in ogni episodio di questo disco, ma qualcosa non è andato per il verso giusto per i Beneath…
A parte queste precisazioni che sono doverose, questo split si dimostra come un valido prodotto con il quale molte anime meditative troveranno la giusta sintonia ai loro tormenti interiori.
Recensione a cura di: Kosmos Reversum
Voto: 70/100
Evoken
1. Omniscient 10:14
2. The Pleistocene Epoch 13:24
3. Vestigial Fears 11:22
4. Into the Primal Shrine (Instrumental) 07:21
Beneath the Frozen Soil
5. Ironlung 09:09
6. Monotone Black I 07:36
7. Monotone Black II 05:00
Total playing time 01:04:06
http://www.myspace.com/evoken
http://www.myspace.com/btfs
Genere: Funeral Doom/Death Metal
Split per due delle realtà più opprimenti in circolazione attualmente. Gli Evoken sono in giro già da una quindicina d’anni e hanno già una buona esperienza discografica alle spalle, mentre i Beneath the Frozen Soil nascono nel 2004, e fino ad ora non si sono rivelati particolarmente prolifici, sfornando in tutto un ep e due split, di cui uno è proprio questo preso in esame.
Si inizia con gli Evoken e le tenebre avvolgono la vita, gli spiragli di speranza si assottigliano, il nodo alla gola sembra stringere come una corda. Angoscia, malinconia e cupa atmosfera sono le caratteristiche portanti degli Evoken, e quando inizia una song come “The Pleistocene Epoch”, con il suo iniziale arpeggio onirico e le seguenti bordate pesanti come i ricordi di una esistenza maledetta, è ancora più chiaro che non avremo altra via d’uscita. I break appaiono come intrusioni in un mondo parallelo, tanto irreale e visionario che quasi si fa fatica a sopportare il fatto che, forse, la vera realtà è proprio racchiusa in queste note, ma ognuno di noi la tiene molte volte consapevolmente nascosta. Le vocals sono il corollario a tutto ciò: un growl profondo che si mescola con tutto il resto, e inserti di tastiera molto discreti ma efficacissimi nell’arrangiare a dovere questa materia.
Con i Beneath the Frozen Soil non ci discostiamo troppo da quanto finora ascoltato. Gli svedesi infatti rievocano più o meno le stesse sensazioni, ma viene meno la matrice “pesante” degli Evoken, e loro privilegiano ancora di più la lentezza e soluzioni dilatate all’inverosimile. I due dei tre episodi presenti, che portano il nome di “Monotone Black I” e “Monotone Black II”, strisciano pericolosi come un veleno nelle nostre vene, lente, monotoni e spossanti. Tuttavia questa seconda parte dello split non è al livello degli Evoken a mio avviso. Il senso di pesantezza è anche qui presente, i tempi sono lenti e incombe nella musica dei Beneath the Frozen Soil una sensazone di Apocalisse imminente, di negazione della vita. Ma pur non reputando questi loro tre pezzi scadenti, li ho trovati meno dritti al punto, meno toccanti e la stanchezza sopraggiunge più per noia che per altro.
In generale posso dire che questo è un buon prodotto, ma che facendo la media delle due parti non spicca totalmente il volo. Chiarisco che gli amanti del Doom più funereo troveranno pane per i loro denti in ogni episodio di questo disco, ma qualcosa non è andato per il verso giusto per i Beneath…
A parte queste precisazioni che sono doverose, questo split si dimostra come un valido prodotto con il quale molte anime meditative troveranno la giusta sintonia ai loro tormenti interiori.
Recensione a cura di: Kosmos Reversum
Voto: 70/100
Evoken
1. Omniscient 10:14
2. The Pleistocene Epoch 13:24
3. Vestigial Fears 11:22
4. Into the Primal Shrine (Instrumental) 07:21
Beneath the Frozen Soil
5. Ironlung 09:09
6. Monotone Black I 07:36
7. Monotone Black II 05:00
Total playing time 01:04:06
http://www.myspace.com/evoken
http://www.myspace.com/btfs
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