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Aosoth “III”

Full-length, Agonia Records, 2011
Genere: Black Metal

Sono ancora stordito dalla tempesta nera di “Ashes Of Angels”, precedente platter degli Aosoth datato 2009 ed adesso arriva questo nuovo parto del progetto di MkM (Antaeus, ex-Temple of Baal, ex-Deviant e altri). Stavolta come prima la solfa non cambia molto, siamo di fronte ad un monumento fatto di fiamme che si contorcono con striature nerissime, capaci di avvolgerti e portarti nei meandri più infernali che possiate immaginare.
Il sound è deflagrante per potenza e spicca un alone sinistro che difficilmente si riscontra in tante altre produzioni black metal. Perche il discorso è anche più o meno questo: il black metal deve essere oscurità e cattiveria, ma molti ormai sembrano averlo dimenticato. Sento troppe produzioni che appaiono come black metal solo nell’involucro, ma che in buona sostanza non possiedono il feeling giusto per poter rientrare in questo filone.

Poco male, ci pensano gli Aosoth a chiarire che questo spirito non è andato perduto. Il disco volendo è anche più contorto e oscuro dei precedenti, essendo leggermente più ostico ai primi ascolti, ma poi viene fuori nella sua grandezza. Pezzi come l’opener “I” e la seguente “II” denotano come la band sia davvero peculiare nel mescolare riff striscianti, caotici a soluzioni chitarristiche dissonanti che creano dei momenti di atmosfera sulfurea notevoli, con un drumming furioso che sembra voglia colpire a più non posso per esprimere odio e violenza cieca. Il finale della sopra citata “II” è da brividi, tra rallentamenti al limite del doom e stranianti cori sul finale.

“III” si apre con un pianoforte che esprime note funeree, per poi partire in un pezzo non troppo veloce, ma una sorta di mid tempo sostenuto però da una doppia cassa incessante che si alterna a momenti meditativi dove nuovamente le chitarre si ritagliano belle parti con arpeggi non convenzionali e deviati. “IV” è l’esaltazione del Male attraverso una apparente calma che invece rende ancora più inquieti, e il disco va avanti con fino agli ultimi due episodi “V” e “VI” (avrete notato che i titoli non hanno parole ma solo caratteri numerici), la prima nuovamente lenta e soffocante, con un incipit seguente più puramente black metal molto coinvolgente, in un crescendo dove le chitarre ipnotizzano non lasciando un attimo di tregua, soprattutto in fase di arrangiamento e rifinitura del riffing di base. La seconda invece torna a distruggere tutto sotto una coltre di lava incandescente. E’ la fine del disco, è la fine della luce, è la fine di tutto.

Gli Aosoth ci hanno di nuovo preso a calci in culo, ci hanno insegnato cosa vuol dire ESSERE black metal senza girarci troppo attorno. Quello che loro ci propongono però va oltre le classificazioni di genere, va oltre il puro intrattenimento. Qui ritroviamo l’odio, la bestialità e il Male che ognuno di noi porta dentro e che pian piano ci divora ma ci fa rendere conto di come certi sentimenti siano semplicemente umani e naturali, non possono essere nascosti. Merito agli Aosoth quindi per essere stati nuovamente (e forse più di prima) capaci nel farci leggere dentro la nostra parte occulta e maestri di esprimerla in musica come gli compete.
Hell Awaits.

Recensione a cura di: Kosmos Reversum
Voto: 80/100

Tracklist:
1. I 07:40
2. II 06:55
3. III 07:00
4. IV 05:55
5. V 09:01
6. VI 09:23

Total playing time: 45:54

http://www.myspace.com/aosoth616

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