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Hell-Born “Darkness”

Full-length, Witching Hour Productions, 2008
Genere: 
Death/Black/Thrash Metal

Dalla Polonia un’altra folata di brutalità con questi Hell-Born, band ormai attiva dal 1996 e che vanta in line-up nomi più o meno illustri, praticamente tutti ex di bands come Behemoth, Vader, Damnation e Christ Agony. La formula dei Nostri colpisce subito per impatto e compattezza, un mix di thrash e death metal che non lascia respiro per tutti i quarantacinque minuti di musica contenuti in questo “Darkness”, loro quinto full-length. La formula messa a punto dagli Hell-Born in realtà non si rivela nulla di che, però.

Molte volte il senso di deja-vu viene a galla, ma dalla loro parte hanno un mestiere e una tecnica che gli consente di andare dritti senza particolari intoppi, tra qualche sfuriata in blast beat alternati a pezzi più cadenzati e monolitici, bei fraseggi di chitarra a volte rimembranti il metal d’annata, come in “Curse Me and I Win”, dall’andamento quasi lento e solenne, un mix di heavy e thrash abbastanza riuscito. Ma la prerogativa dei Nostri è senz’altro quella di colpire, infatti non a caso si sentono echi delle bands da cui provengono alcuni componenti qui presenti, soprattutto Vader e Behemoth (basti sentire la title-track “Darkness”).

Nonostante siamo al cospetto di una band indubbiamente dotata a livello tecnico, che beneficia di una produzione potente e cristallina, e che è in grado di piazzare delle buone canzoni come nel caso della travolgente opener “Refuse To Serve”, “In Stan We Trust” e “Hellfire”, in generale il disco non decolla per un senso di noia che sopraggiunge a causa della poca personalità dei Nostri. Siamo abbastanza lontani dalle cose migliori fatte dalle band maggiori in cui alcuni di questi musicisti hanno militato, e questa formazione arranca un po’ per strappare una sufficienza, certo meritata e piena, ma oltre alla quale non riesco davvero ad andare.

Il problema di base è questo: ai primi ascolti si viene investiti dalla loro carica, la produzione “spacca” a dovere, la tecnica c’è e si sente, come anche qualche brano indovinato e ben assemblato. Ma pian piano vengono a galla i limiti oggettivi degli Hell-Born, troppo ancorati a stilemi già visitati e rivisitati decine, centinaia di volte. E questo non sarebbe in sé un elemento determinante in senso negativo, in quanto essere dei gregari non sempre corrisponde a scarsa qualità della musica. Ma quando si riciclano le stesse idee per tre quarti d’ora vuol dire che il limite maggiore è quello compositivo.

Aggiungo che nella versione in mio possesso, che poi sarebbe la limited edition, sono stati aggiunti sei brani live tratti da uno show tenuto al “Live St. Paul” (USA) del 2003, ma che poco cambiano quanto detto finora: la proposta è la solita ma cambia il sound, che in questo caso è di scarsa qualità, da bootleg insomma.
C’è da lavorare, ma dopo 15 anni di attività credo che più o meno la loro proposta sia questa, quindi o prendere o lasciare. Disco piacevole a tratti, ma fondamentalmente inconcludente e noioso. C’è a chi potrebbe piacere di sicuro, ma a me non ha colpito molto. Rimandati alla prossima.

Recensione a cura di: Sergio Vinci “Kosmos Reversum”
Voto: 60/100

Tracklist:
1.Refuse to Serve04:50 2.(I Am) The Thorn in the Crown04:25 3.Curse Me and I Win04:30 4.Darkness04:14 5.In Satan We Trust05:25 6.Submission04:56 7.The Black of Me05:56 8.Hellfire03:41 9.Dead Don`t Preach07:51  

DURATA TOTALE: 45:48

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