Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

Decapitated "Carnival Is Forever"

Full-length, Nuclear Blast, 2011 
Genere: Technical Death Metal

"Equilibrio" è una delle parole chiave per il raggiungimento di un album davvero valido; equilibrio tra due lati opposti che possono essere brutalità e melodia, modernismo e vecchia scuola; oppure in un caso particolare (e in ambito metal più che in altri, a volte si fatica a trovarlo) equilibrio tra tecnica e complessità ed immediatezza ed efficacia di fondo: questo è un concetto che i giovani Decapitated, sin dai loro esordi, hanno invece centrato perfettamente.

"Winds of Creation" prima e "Nihility" poi, erano stati tra quei dischi che, dopo la fine degli anni '90, avevano contribuito a donare nuova linfa ad una scena death metal che aveva manifestato qualche primo segno di stasi creativa.
L'ultimo lavoro con cui la band polacca ci aveva lasciato era "Organic Hallucinosis", album riuscito quanto discusso, che aveva compiaciuto i più e convinto meno altri con una virata stilistica dal brutal glaciale e ultra-tecnico dei primi lavori ad un suono decisamente più moderno e cerebrale...una cosa è certa, indipendentemente dal giudizio sull'album in questione: i Decapitated anche quest'ultima volta avevano dato prova di essere musicisti con personalità e preparazione, sempre pronti a rimettersi in discussione e mai fermi su se stessi.

Tanta bravura e freschezza, come quelle dimostrate in passato, non sempre sono però ripagate dalla buona sorte, per quanta ne meritino; effettivamente non è certo il bacio della fortuna quello che ha colpito questi musicisti il 19 settembre del 2007 in Bielorussia: durante il tour con gli amici Crionics, un'incidente stradale del tour bus dei Decapitated ha tolto la vita al bravissimo drummer Vitek (fratello del chitarrista Vogg) e condotto Covan (nuova voce reclutata lo stesso anno) in un coma che tuttora dura. Una ferita questa che faticherà a rimarginarsi del tutto, che ha scaraventato nel silenzio quella che era una delle band più promettenti nel panorama death metal del momento...Tuttavia è bello vedere come anche stavolta, il valore artistico, la passione per la musica e la voglia di creare siano riusciti a risollevare perfino l'ego distrutto di un musicista: il chitarrista Vogg dopo quattro anni, tra la seconda metà e la fine del passato 2011, ha portato i Decapitated alla rinascita, con una nuova formazione di cui (rimasto unico membro originario) continua ad essere il perno, e con un nuovo eccellente album.

"Carnival is Forever" porta a compimento il discorso intrapreso dal suo predecessore e ne spazza via qualsiasi dubbio. Parliamo infatti di un dipinto dai tratti nervosi e dai colori gelidi: ritmiche sincopate, tempi dispari, accelerazioni vertiginose travolgono l'ascoltatore; il rumorismo dei riff chitarristici crudi e dissonanti non dimentica certo quali sono le origini della band, ma allo stesso tempo riprende nuovi elementi che riecheggiano l'universo dei Meshuggah e di certi Fear Factory: i Decapitated tuttavia non scadono mai nella più evidente citazione, testimoniano anzi una freschezza compositiva fuori dal comune, e una superlativa abilità nell'amalgamare e far propria un'ampia gamma di influenze. Poi i fraseggi che tanto sanno di schizofrenia e di nevrosi, rotti continuamente dagli assoli fulminanti e tecnicissimi di Vogg che mai perdono però il filo della sottile (e alienata) melodia che pervade l'intero album...sul ribollire ed esplodere di questo magma caotico ed inquietante, si solleva l'ugola ruggente e tagliente del nuovo vocalist Rafal Piotrowsky in una prestazione degnissima.

Un carnevale grigio e apocalittico come il titolo suggerisce, una danza macabra che si apre con il terremoto di "The Knife", seguita a ruota dal groove assassino di "United" e "Carnival is Forever", che trascina e dilania l'ascoltatore attraverso ogni pesantissimo riff fino alla finale "Pest" che si dissolve nella quiete acustica di "Silence"..."Carnival is Forever" è un ulteriore passo in avanti, un pugno in faccia che i Decapitated assestano a tutti i sostenitori della morte di metallo che li attendevano al varco, e una pietra piazzata con decisione sulle spiacevoli vicende passate. Bentornati!

Recensione a cura di: Static Chaos
VOTO: 80/100

Tracklist:
1. The Knife 04:34
2. United 05:26
3. Carnival Is Forever 08:51
4. Homo Sum 04:35
5. 404 05:10
6. A View from a Hole 06:13
7. Pest 03:38
8. Silence 04:18

DURATA TOTALE: 42:45 


Nessun commento