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Dream Theater "Dream Theater"

Full-length, Roadrunner Records
(2013)

Confesso di essere rimasto molto deluso dai Dream Theater di "A Dramatic Turn of Events", disco molto insipido e decisamente sotto le aspettative, se si considerano le doti tecniche ed inventive del combo di Long Island. "Dream Theater" è stata una lunga attesa, volta a testare l’amalgama di Mangini con il resto della band, dal momento che sul disco precedente si era limitato ad eseguire le parti di batteria scritte da John Petrucci, svolgendo il ruolo di turnista.
Inizialmente ero molto timoroso riguardo questo disco, temevo mancasse l’ispirazione dei bei tempi andati. Da dopo "Octavarium" la band americana non ha brillato particolarmente per ispirazione, preferendo a volte formule ripetitive e sfiancanti. Aggiungiamo poi un James LaBrie sempre più scandaloso di album in album e il rischio delusione/ riciclo di idee è inevitabile.

Ora però veniamo al disco: quest’ultimo poteva essere l’ennesima ciofeca, oppure un disco decisamente migliore del predecessore. "The False Awakening Suite" è una piacevole strumentale che ha il compito di aprire il platter e introdurre il primo brano vero e proprio del disco “The Enemy Inside”, primo singolo pubblicato dell’album, insieme alla ballad "Along for the Ride". Il brano parte in quarta con un buon riffing, agressivo ed incisivo e ricorda, per certi versi, brani più datati come "The Dark Eternal Night" o "Costant Motion". Fin dal primo ascolto è palese che il songwriting sia più snello e scorrevole, votato più alla forma-canzone che alle divagazioni strumentali. La tecnica, da sempre marchio di fabbrica dei Dream Theater è al servizio della canzone e non viceversa, ciò rende l’ascolto fluido e privo di intoppi. Si prosegue con "The Looking Glass", brano non proprio memorabile, dalle vocals di ampio respiro e non troppo spinte. Petrucci tenta di salvare tutto come al solito grazie all’assolo, ma è pochino per portare a casa la sufficienza del pezzo. "The Enigma Machine" è una strumentale, dove i quattro musicisti (ricordo che LaBrie si occupa solo delle vocals) si sbizzariscono in assoli, controtempi, duelli di chitarre e tastiere, spettacolare dalla prima all’ultima nota! Consigliata agli amanti della tecnica. "The bigger Picture" è, lasciatemelo dire, una canzone non brutta, ma inutile. Si lascia ascoltare per due o tre volte, poi, ne sono certo, il fan medio dei Dream Theater skipperà il brano senza batter ciglio. La doppietta "Behind the Veil"-"Surrender to Reason" è buona, la prima ha una gustosa parentesi strumentale, la seconda pur stando compressa in sei minuti è molto varia e ben concepita. "Along for the Ride" è una bella ballad, che non sfigurerebbe in nessun modo in un palinsesto radiofonico. Azzecato e ben suonato l’assolo, brevissimo, di Jordan Rudess, in verità presente in dosi massicce in tutto l’album, sebbene sia in certi casi monotono e renda un po’ stucchevole l’alscolto. 

L’ultima canzone è The Illumination Theory, brano molto strutturato, vero elemento trainante del disco. Ben suonata, ben strutturata, grazie all’intermezzo atmosferico di Rudess, per una volta azzeccato e strategicamente ben piazzato a metà brano. La seconda parte della suite è qualcosa di spettacolare ed è potentissima, magnifico il duello tra chitarra e tastiera! Chiude la suite un James LaBrie che torna ad osare, proprio come ai tempi di "Awake", ausiliato da un grande John Petrucci alla sei/sette corde, ancora capace di regalare brividi con i suoi assoli. 
Prima di concludere mi piacerebbe spendere due paroline per Mike Mangini. Fin dalla prima nota si sente che ormai si è amalgamato col resto della band ed è autore di una performance stratosferica per tutto l’album, complici un tecnicismo e una varietà impressionanti. Ben fatto davvero!

Tirando le somme il disco possiede ottime potenzialità, come i due singoli estratti e la suite finale in cui non ho lesinato ad esaltarne le doti, però è anche vero che molte sono le ombre che attanagliano e rovinano, appesantendo l’ascolto e ovviamente il giudizio. Il mio consiglio è scrivere meno canzoni, concentrando tante ottime idee invece di tante canzoni con poche intuizioni per giunta annacquate da tante divagazioni, nella speranza che questo sia un nuovo inizio e non un punto di arrivo.

Recensore: Stefano Paparesta
Voto: 69/100

Tracklist:
1. False Awakening Suite 02:42 instrumental
2. The Enemy Inside 06:17 
3. The Looking Glass 04:53
4. Enigma Machine 06:01 instrumental
5. The Bigger Picture 07:40
6. Behind the Veil 06:52
7. Surrender to Reason 06:34
8. Along for the Ride 04:45
9. Illumination Theory 22:17

DURATA TOTALE: 01:08:01

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