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Intervista: GRIMWALD

1. Diamo il benvenuto su Heavy Metal Maniac ai torinesi Grimwald. Vi va di iniziare presentando la band a chi ancora non vi conoscesse?
 
(Helvoth): Ciao, siamo i Grimwald da Torino e dintorni, ci siamo formati nel 2007 e finora abbiamo realizzato il demo a tre brani sold-out “The legend of the raven” (2009), l’ep “The berserker” (2010), l’album “Über Grimlands düsteren Wäldern” (2012), lo split con Arcanum Inferi e Northern Tod “Saturnia Tellus…” (2013 – Vacula Productions), e la ristampa di “The berserker” (2014 – Vacula Productions) con l’aggiunta di un brano, nuovo logo (ad opera di Christoph Szpajdel) e nuovo artwork. Abbiamo anche partecipato a 7 compilation.

2. Parliamo ora della discografia dei Grimwald. Inizio dalla ristampa del demo “The Berserker” da parte della Vacula Productions. Quando uscì nel 2010 riscosse un notevole successo sia in Italia che altrove. Ad oggi invece come è stato accolto dalla scena? In futuro pensate di rimanere legati a quella tipologia di black metal?    
 
(H.) Sì è vero, “The berserker” ha avuto un successo strepitoso in Italia e all’estero, in particolare in Germania, tanto che andò esaurito in pochi mesi; nel 2010 l’etichetta inglese Wolfs Hook Records ci contattò per proporci la stampa in cassetta, un formato che apprezzo tutt’ora. La versione 2014 è stata accolta altrettanto bene, ed un portale brasiliano ci ha persino dato 10/10 di punteggio! Non sappiamo come evolveremo il nostro stile, ma quello che posso dire è che cerchiamo sempre di guardare avanti senza cercare di ripeterci o porci dei limiti; basti pensare alle atmosfere di “Über…”. Amiamo comunque lo stile dei riff di “The berserker”, e spero che l’ispirazione ci guidi su gloriosi sentieri anche in futuro.

3. “Saturnia Tellus… Memories from the Eternal Cult” è lo split a cui avete partecipato lo scorso anno, assieme ad Arcanum Inferi e Northern Tod. In fase di recensione ho sollevato una critica relativamente al fatto che mette in risalto le qualità dei singoli artisti piuttosto che risultare omogeneo all’ascoltatore. Che riscontro avete ottenuto dal pubblico? Ritenete sia utile, per una band underground che voglia emergere, prendere parte a uno split?  
 
 (H.) Il pubblico è stato mediamente soddisfatto dallo split, e credo che lavori di questo tipo servano ad estendere il velo d’oscurità a più ascoltatori, dato che ogni band possiede i propri seguaci. Per cui sì, credo che lavori del genere siano utili, considerando che col tempo diventano vere e proprie reliquie da collezione.

4. Il full-lenght Über Grimlands düsteren Wäldern è interpretabile come una sorta di concept sul rapporto uomo-natura, qualche collega lo ha anche definito un album “esoterico”. Riproporrete qualcosa di simile in futuro? 
 
 
(H.) Penso che col nuovo album, in uscita nel 2015, daremo un continuum a quanto composto in “Über…”. Lo si può sentire dalle atmosfere, malsane e lugubri, ma che sono accompagnate da riff gelidi di Berserkiana memoria. 
(Sariel) Stiamo lavorando al nuovo album apportando migliorie continue, cesellando ogni riff in maniera maniacale. Sarà sicuramente figlio di “Über…”, ma con alcune svolte compositive nell’ottica della continua evoluzione!

5. La vostra proposta musicale è stata definita, forse un po’ in modo improprio, come atmosferic black metal. Qual è il vostro rapporto con il black metal?   
 
(H.) Mi metti in difficoltà… So che suoniamo black metal, coadiuvato da parti ambient, forse leggermente doom a volte. Se l’aggettivo “atmosferico” serve a definire alcuni momenti riflessivi all’interno dei pezzi, per me può andare bene, ma le chitarre saranno sempre regine all’interno dei nostri riti. 
Il mio rapporto con il black metal è totalizzante, ed i Grimwald sono la mia quasi totale esistenza; potrei aprire una parentesi sul fatto che il black metal per me è celebrazione del territorio e delle proprie culture, quindi la musica classica/da camera mitteleuropea o l’ambient possono viaggiare di pari passo con esso. Queste sono tutte forme d’arte che definisco aristocratiche, nel messaggio e nell’identificazione del Sé, ancor prima che nella musica. 
(S.) Per quanto mi riguarda il Black Metal è lo strumento per raccontare ciò di oscuro, selvaggio e malvagio si nasconde nell’animo umano, senza compromessi né false morali. Tutto questo si sposa bene con le atmosfere dei Grimwald, è ciò che ribolle nelle menti dei personaggi dei testi delle nostre canzoni.

6. Come nasce un brano dei Grimwald? C’è qualcosa che vi ispira in fase di composizione? 
 
(H.) Io e Sariel lavoriamo ognuno per conto proprio, componendo i brani separatamente. Io nella mia baita, lui nella sua. Non ci piace jammare in sala o improvvisare, e in pratica funziona così: ci troviamo in sala per confrontare le nostre visioni in musica, e con l’aiuto del batterista (in questo caso Misanthropy) gli incubi diventano realtà, e la sala prove la nostra tomba! 
Nel mio caso sono ispirato dagli elementi della natura: intraprendo spesso lunghe passeggiate in montagna, nelle quali mi vengono idee che catturo nel mio registratore vocale (che porto sempre con me). Anche la città di Torino, però, svolge un ruolo importante per il suo misticismo, l’austerità sabauda e le leggende che trasuda. Natura-Torino, una strana dicotomia che mi soggioga. 
(S.) Io ho un approccio istintivo alla composizione, quando sento che è ora di scrivere prendo in mano la chitarra e non smetto di provare e riprovare finché il brano non è esattamente come echeggiava nella mia mente.

7. Ora una domanda particolare: c’è un brano che preferite suonare e del quale consigliereste l’ascolto ai nostri lettori?   
 
(H.) Per quel che concerne me, “There I betook myself” (da “The berserker”) e “Across the eerie forests of Grimland” (da “Über…”). Quando le suono entro in una dimensione onirica che mi isola dal mondo, per cui consiglio a tutti di procurarsi i lavori in questione. 
(S.) Io propongo “The Black Sun” da “Über…” e “The Berserker” dal disco omonimo.

8. L’aspetto live sappiamo essere molto rilevante nella attivissima scena piemontese. Pensate di proporre anche voi qualche data live in un prossimo futuro? 
 
(H.) Vorremmo fare qualche data in futuro, quando riusciremo nell’intento sarete avvisati dai nostri corni da caccia!

9. Scena black metal italiana. Cosa ne pensate e come collocate i Grimwald all’interno di essa?  
 
(H.) La scena BM italiana è validissima, da nord a sud! Ogni regione ha le sue peculiarità per via dei popoli che ne hanno caratterizzato le occupazioni, e si può competere con chiunque. Forse, per via del campanilismo italico, è molto frazionata in zone, come si trattasse di staterelli. Colloco i Grimwald nella scena piemontese e, più in generale, in quella del nord. Suoniamo orgogliosamente black metal, ed ognuno può carpire nel proprio animo le particolarità che l’udito coglie.

10. L’intervista è conclusa. Grazie per il tempo che ci avete dedicato e.. a voi l’ultima parola!10. (H.) Grazie a voi per averci condotti nel vostro maniero per questa adunanza, è stato un onore! A presto e stay Grim!
 
Intervista a cura di: "Erin"
 

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