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THE BLISSFUL PLAGUE "Illusion"

EP, Independent
(2014)

Questi nostrani The Blissful Plague iniziano il loro percorso da un cambio di monicker e consegnandoci un ep di quattro tracce (esclusa intro), ed un sound che attinge molto dal metal-core di ultima generazione e da certo death metal melodico svedese. Il risultato, almeno a quanto ci è dato sentire da questi circa venti minuti, presenta luci ed ombre, ma fortunatamente l’impressione generale è abbastanza positiva.


Innanzitutto la band, seppur giovane in tutti i sensi, sa maneggiare molto bene i propri strumenti ed ha una cura dei suoni molto professionale, nonché un artwork davvero carino che non fa mai male. Sempre in bilico tra metal estremo e tentazioni melodiche (e quasi ruffiane), soprattutto per quel che concerne la voce, a tratti urlata, a tratti in scream e a volte in pulito, i The Blissful Plague colpiscono duro con l’opener “Illusion” che si allaccia all'intro "Be", dove parti groove si intrecciano ad un sound incalzante e minaccioso. Se devo essere del tutto onesto già da questa traccia possiamo delineare tutti i pregi e i difetti di questo ep. Mi riferisco ai molti buoni propositi a livello compositivo, ma anche a delle vocals che, soprattutto nelle parti in scream sono un po’ deficitarie e poco incisive, a causa di una timbrica non proprio piacevole.

E’ per questo motivo che ad esempio, un episodio davvero riuscito come “The New Era” non convince appieno. La sezione strumentale è di primo livello, ma essendo presente lo scream in gran parte della canzone, non riesce ad esplodere in tutte le sue potenzialità. In ogni caso un plauso va soprattutto al batterista, preciso e puntuale come una drum machine, sperando che sia appunto un drumming umano, dato che ultimamente c’è la moda di far passare per reale una batteria campionata et simila. Spero non sia questo il caso, ma anche lo fosse è il risultato finale che conta.

Gli altri due brani qui presenti ripercorrono quanto abbiamo detto finora; parti veloci alternate ad altre più heavy, un guitar work affilato ma melodico, e una propensione verso aperture da chiaro appeal coomerciale ed al passo coi tempi. Poco altro da aggiungere per queste quattro canzoni. Ciò che ho detto di buono è un vantaggio non indifferente per una band che sta muovendo i suoi primi passi, ma a livello di voce qualcosa va aggiustato. Vedremo se la band cambiarà un po’ questo aspetto e magari apporterà quel pizzico di personalità in più al proprio sound, che indubbiamente è già competitiva ma non in grado di distinguersi dal marasma di uscite con una vera e propria identità.

Recensione di: Sergio Vinci “Kosmos Reversum” 
Voto: 62/100

Tracklist:
1.Be
2.Illusion
3.The New Era
4.V 2.0
5.Scent Of Madness

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