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STAGE OF REALITY – The Breathing Machines

Full-length, Nuvi Records
(2014)

Realtà romana dedita ad un Hard Rock progressivo, gli Stage Of Reality escono con il loro debutto "The Breathing Machines" presentando un concept album ispirato ad Orwell e Pasoloni; la formazione vede Francesco Marino alla voce, Alessandro Accardi alla batteria, Marco Polizzi al basso, Andrea Neri e Bernardo Nardini alle chitarre.

In realtà non bisogna pensare a prodezze Avant Garde, o anche solo ai livelli dei Queensryche d'annata: il suono dei nostri contiene qualche elemento "crossover" derivato dal suono americano moderno, ma sostanzialmente le strutture dei brani sono molto dirette e giocate su linee melodiche accativanti che seguono spesso un preciso songwriting reiterato nel lavoro.
Il punto di riferimento è spesso la decade degli anni settanta, sia nei riff potenti di matrice Heavy, sia nelle parti melodiche accompgnate spesso da cori, creando una certa tipica atmosfera, dove si accostano, come accennato, momenti più moderni sopratutto grazie all'uso del basso che segue una certa linea Funky che ci catapulta negli anni novanta e anche alla ripresa più recente nel mondo Hard Rock di certe sonorità; il lavoro dunque si fa sentire, e di sicuro attirerà l'attenzione degli amanti del genere. 

Nulla viene rivoluzionato, e in un paio di occasioni capiterà di avere un senso di deja vu, ma allo stesso tempo non ci sono cadute di stile o momenti che fanno dubitare della apssione della band per le sonorità trattate, trovando anzi una certa dedizione per la materia Rock a tratti più pomposa, e a tratti più incalzante e melodica. Insomma qui il concetto, e anche l'immagine (ben studiata sia al copertina, sia il packing generale) superà un po' quella che poi è al resa sonora, più standard e quindi meno geniale, mentre per un cocnept album ambizioso si richiede anche un certo songwriting narrante di non facile costruzione, sia interno, sia nel rapporto tra i pezzi, che qui sembrano una semplice collezione di brani che potrebberos eguire anche un altro filo conduttore.

Un buon debutto quindi, vediamo se in futuro partendo da queste buone basi, i nostri sapranno sviluppare qualcosa di ancora più personale distaccandosi dagli altri epigoni della corrente che da metà anni duemila ha ripreso forza prima in America, poi nel resto del mondo.

Recensione di: Davide Pappalardo 
VOTO: 65/100

Tracklist:
1. The Breathing Machines
2. Shadows From The Past
3. Good & Evil
4. The Lies Box
5. Five Senses
6. Grey Men
7. The Building
8. Mindless
9. Where Are We Going
10. The Next Generation

http://www.stageofreality.com/

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