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SPIRALE - Spirale

Full-length, Bananophono Records
(2015)

Gli Spirale sono un power trio marchigiano (Fermo-Macerata) composto da Loris Cericola (voce, chitarra), Giorgio Balestrieri (basso) e Stefano Rutolini (batteria), e si sono formati molto recentemente, ovvero nel 2012. Il 2015 è l'anno in cui si affacciano sul mercato con questo primo album, intitolato semplicemente "Spirale". Il loro sound è riassumibile in un incontro tra stoner, post metal, doom, sludge e hard rock ed è come se provassimo a fondere ipoteticamente i Neurosis con i Kyuss, e non solo. 

L'atmosfera di questi sei brani è sempre tesa, nervosa, sospesa tra inquietudine e distacco inteso nel senso più ampio del termine, che portano l'ascoltatore ad una sorta di trance dove tutto viene lasciato andare, dove le certezze diventano irrilevanti e dove il vuoto prevale. Il vuoto di un mondo conscio che comincia a scricchiolare sotto i colpi di brani come "Ossa", che inizia le danze di quest'opera, iniziando con atmosfere oniriche, soffuse, dilatate per poi esplodere in uno sfogo di rabbia contorto. La voce è urlata e disperata e verso il finale le chitarre e la batteria si fanno sempre più incalzanti fino a raggiungere picchi di potenza non indifferenti. Forti sono gli echi di una band come gli Electric Wizard anche in questi frangenti. Si apre lenta e ipnotica "Sbiadire" che prosegue su binari stoner con un bell'uso del flanger sulla chitarra. Bei richiami al "desert rock" fanno capolino in questa traccia, dove la voce si fa più soffusa e sussurrata, quasi a dipingere una calma che però tale non è, perchè l'abisso è sempre dietro l'angolo, come dimostrano infatti i molti momenti di violenza che alternano la poca quiete creata in precedenza. "Rumori D'Umore" e "Il Cosmo e la Morte" ci fanno addentrare ancor di più in dimensioni oscure e psichedeliche, chitarre tristi e dissonanti. Le ritmiche qui sono più prettamente doom e la durata dei brani, abbastanza elevata, favorisce varie sfumature all'interno degli stessi. Menzione particolare per la stralunata "Dentro al Cerchio", cavalcata stoner che chiude degnamente l'opera con una voce che si esprime quasi in tonalità blues.

Disco d'esordio che fa ben sperare per il futuro degli Spirale, ancora un po' acerbo sotto certi aspetti; ad esempio la voce non sempre è convincente pur essendo comunque più che buona, ma sarebbe forse stato meglio calcare più sull'aspetto "violento" e lasciare ancor più in secondo piano le parti narrate e/o pulite. Questo discorso probabilmente avrebbe giovato anche alla sezione prettamente strumentale, ma questo è un discorso molto relativo volendo, perchè dipende dalla volontà della band e anche dalla sensibilità variabile di chi ascolta. Infatti la parte blueseggiante sul finale di "Dentro al Cerchio", completamente strumentale è ben riuscita, e fa intravedere spiragli di maturità e personalità che sono sicuro non tarderanno ad arrivare, vista la disinvoltura della band nell'affrontare territori molto simili ad una jam session. 
Disco che farà la gioia di ogni fan dei suoni fangosi e desertici, ne sono certo.

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
VOTO: 70/100

Tracklist:
1. Ossa 05:30
2. Sbiadire 07:16
3. Rumori D'umore 06:38
4. Il Cosmo E La Morte 07:39
5. Stato Embrionale 06:37
6. Dentro al Cerchio 14:35

DURATA TOTALE: 48:15

https://www.facebook.com/pages/Spirale/331303026980367

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