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GORGOROTH - Istinctus Bestialis

Full-length, Soulseller Records
(2015)

I Gorgoroth non hanno bisogno di presentazioni; sono stati un pilastro del black metal norvegese e hanno influenzato una tonnellata di bands nel corso degli anni. Ogni loro album, ogni loro cambio di line-up, hanno sempre o quasi ottenuto i massimi risultati a livello di produzione artistica. Questo grazie a un grande musicista e condottiero come Infernus, mente della band, ma anche grazie ai vari componenti che si sono succeduti dagli inizi degli anni Novanta ad oggi. Da Pest, a Gaahl, a King Ov Hell, e altri, tutti hanno apportato qualche elemento fondamentale nella band, caratterizzandola in almeno 2 ideali "epoche", quella pre-Gaahl, e quella successiva.
Dal 2008 circa la band però sembra aver smarrito qualcosa per strada, nonostante si siano riaffacciati illustri ex-membri come Pest, che è rientrato in sostituzione del defezionario Gaahl (ricorderete la vicenda giudiziaria che vedeva Gaahl e King Ov Hell opporsi ad Infernus per i diritti sul monicker della band, con Infernus vincitore) cantando sul precedente e abbastanza mediocre "Quantos Possunt ad Satanitatem Trahunt", e quindi arrivando ai giorni nostri e al qui presente "Istinctus Bestialis", con line-up nuovamente rimaneggiata.

Questo album non è la schifezza che tanti hanno sbandierato, ma onestamente dopo vari ascolti appare come un disco senza infamia e senza lode, un disco che potrebbe tranquillamente essere valutato come il precedente, dove però possiamo scorgere qualche piccola variazione nel riffing, stavolta più quadrato e richiamante certo thrash metal, e una produzione che si è appesantita ulteriormente, e che appare più consona ad un disco death metal, che tuttavia acquista un senso ascoltando le vocals del nuovo arrivato, Atterigner, la cui timbrica è incentrata su un growl profondo tipicamente death metal. Ecco, possiamo già scorgere uno dei motivi della non piena riuscita di questo disco, che è appunto la voce. A livello di prestazione nulla da eccepire, ma manca di personalità e non riesce ad imprimere ai brani quella giusta dose di malvagità che i precedenti cantanti riuscivano a dare ad ogni pezzo dei Gorgoroth. 
In un pugno di canzoni per circa 31 minuti di durata possiamo ascoltare il tipico riffing di Infernus, magari aggiornato e rimembrante molto album come "Incipit Satan" o "Ad Majorem Sathanas Gloriam", ma il tutto è appiattito da una voce inadeguata e da una produzione sì potente, ma anch'essa non calzante con la musica della band.

Inutile quindi tirarla troppo per le lunghe, qui non ci sono nè tonfi colossali nè highlights, ma solo un dischetto di black metal tendente al death e al thrash un po' stentato, come se fosse stato suonato senza troppa convinzione e anima. E tutto questo tende ad annoiare dopo poche canzoni, ed è abbastanza grave...Ultima cosa: il drumming di Thomas Asklund. Quando decideranno a farlo fuori? Ha uno stile e un gusto per i suoni davvero discutibili. La batteria è monotona e i suoni inadeguati al black metal. Punto. 
Gruppo che amavo alla follia e che si sta sgretolando, ma spero in un colpo di coda inaspettato. La via potrebbe essere una reunion con Gaahl e King ov Hell, tanto bistrattati all'epoca, quanto da rivalutare oggi.

Recensione di: Kosmos Reversum
VOTO: 60/100

Tracklist:
1. Radix Malorum 03:13 
2. Dionysian Rite 04:05 
3. Ad Omnipotens Aeterne Diabolus 05:44 
4. Come Night 02:40 
5. Burn in His Light 04:01 
6. Rage 04:02 
7. Kala Brahman 05:22 
8. Awakening 02:06 

DURATA TOTALE: 31:13

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