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HATEVOMIT - Necrövömit

EP, Underground Resistance
(2015)

Belve brutte e feroci! Ecco la definizione giusta per questi ceffi, che arrivano da Paesi come Turchia, Messico e Cipro. Non so bene che vita abbiano passato questi tre criminali per diventare così spietati, ma quello che posso dire è che ascoltando questo "Necrövömit" mi sono tornati in mente i gruppi più marci e deviati che io conosca, e parlo di gentaglia come Blasphemy, Morbosidad, Archgoat e compagnia black/death zozza e rozza. Il genere è proprio quel famigerato war black metal che non ne vuole sapere di risultare nemmeno un minimo sofisticato, e che esprime un'odio incondizionato e blasfemo, suonato col sangue agli occhi e non prestando troppa attenzione alla forma, ma piuttosto solo attento a scatenare un Inferno rumoroso e disordinato...

Vien da sè che dischi come questo non hanno bisogno di recensioni accuratissime e super dettagliate, perchè una volta che metterete il cd nel lettore, a partire dalla iniziale "Necröpervertör", fino alla conclusiva "I.T.K. (Inject the Khaos)", gli Hatevomit vi massacreranno i timpani come Attila il flagello di Dio. Batteria veloce ma priva di tecnica o quasi, chitarre ribassate e sulfuree, voce da oltretomba, approccio minimale e solo tonnellate di violenza; queste le credenziali di questo mini album, che troverà terreno fertile in coloro che amano la grezzeria elevata ad ennesima potenza, la brutalità senza confini e la blasfemia più becera. Metallo della Morte, di quello vero, non da discount e spacciato per originale.
Detto questo direi che può bastare: se vi piacciono le band che ho citato in apertura andate lisci come l'olio acquistando questo dischetto. Ovviamente i fighetti del metal devono stare lontano un miglio e oltre da dischi del genere, potrebbero rimanere stecchiti all'istante nel comprendere che, piaccia o non piaccia, il metal estremo è nato più da queste basi rispetto ad altre. D'altronde, se ascoltiamo i primi lavori di Sarcofago, Sepultura, Venom e Bathory, è facile avere una risposta del perchè ancora oggi questo stile faccia fatica a morire. E' semplicemente la stessa roba, ma riproposta con l'aggiunta di una dose maggiore di marciume e violenza. 

Unico neo di questo genere di dischi è la ripetitività e il senso di noia che si potrebbe provare dopo qualche pezzo, ma i Nostri hanno pensato bene di proporci un ep di breve durata, quindi per ora va bene così, ma è indubbio che quando gli Hatevomit approderanno al loro primo, vero full-length, dovranno limare un po' di difettucci magari iniziando, a mio modesto parere, ad inserire più parti lente e funeree, e aggiungendo qualche seconda linea di chitarra, che fungerebbe da arrangiamento/arricchimento e darebbe più "cura" e pienezza al tutto.

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 65/100

Tracklist:
1. Necröpervertör 03:23 
2. Howling Rapture of Mighty Death 04:30 
3. Malignance of Torturer 04:02 
4. Total Contamination 05:39 
5. Inhuman Lust 03:15 
6. I.T.K. (Inject the Khaos) 05:10 

DURATA TOTALE: 25:59

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