Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

FRANGAR - Trincerocrazia (Review)

Full-length, Darker than Black Records
(2015) 

Tornano, a distanza di cinque anni dall'ottimo "Bulloni granate bastoni", i piemontesi Frangar, capitanati dal carismatico "Il Colonnello", autore di voci e liriche. Come tanti sapranno, in casa Frangar non è solo la musica a fare la voce grossa, ma anche i testi, improntati su temi come nazionalismo italiano (e relative liriche scritte in lingua madre), guerra e revisionismo storico di un certo tipo. E' indubbio che molto del fascino controverso che suscita questa formazione è dato proprio dall'impronta più che chiara espressa nei testi dove a volte, attraverso metafore e a volte in modo molto diretto, ci vengono scagliate in faccia e nelle orecchie liriche senza compromessi e "politicamente scomode".
Ma tutto questo, ovviamente, dipende da qual è il destinatario...Non so se mi spiego.
Per quanto mi riguarda la musica è arte e pensiero, e quindi ci vuole ben altro per turbarmi, anche perchè, come più volte è stato dimostrato, non sempre ciò che appare "buono" lo è effettivamente e viceversa. Fatta questa piccola premessa, che aveva solo lo scopo di sottolineare l'importante aspetto lirico-ideologico di questa band, passiamo alla musica.

I Frangar sono cambiati molto negli anni, e soprattutto col precedente album, “Bulloni Granate Bastoni”, recensito su queste pagine al momento della sua uscita con relativa intervista, hanno dato un taglio netto col black metal tout-court, per abbracciare un personale stile, forgiato in pezzi dal piglio punk-crust venato di black metal molto compatto e d'impatto. I pezzi quindi si sono fatti affilati, schietti, feroci e hanno portato la band ad una rinfrescata generale del proprio sound, ma anche di tutto il panorama black italiano. Anche perchè, a dirla come si deve, i Nostri non si sono accodati al cosiddetto e trendy filone black n'roll in voga da un po' di anni, ma hanno invece cercato una via più hard-core per eprimere la propria rabbia, riuscendoci anche bene.

In questo senso, questo nuovo "Trincerocrazia" prosegue un po' il discorso del disco precedente, ma calca meno il piede sul punk-hardcore, recuperando molto black metal grezzo e primordiale, ma tenendo sempre presente che la strada intrapresa con "Bulloni granate bastoni" era molto buona e che non sarebbe convenuto accantonarla totalmente. Ed infatti pezzi come "Bombe sopra a Gorla", "Italia suprema assoluta", "Fare Quadrato" sono la naturale prosecuzione di quanto di buono iniziato circa quattro anni fa. 
La cosa bella dei Frangar e della loro musica è di non risultare mai banali sebbene non abbiano chissà quali velleità di sovvertire alcun canone di genere, ma riuscendo a catturare l'ascoltatore grazie a ritornelli dal sapore rockeggiante, urlati a pieni polmoni da Il Colonnello, col cuore in mano, quasi a voler trasmettere il proprio amor patrio a tutti gli ascoltatori, esortandoli ad risveglio, ad una azione concreta.
Questi sono gli elementi portanti, in definitiva, di questo nuovo "Trincerocrazia". Come accennavo, chi ha amato i Nostri sul disco precedente, credo apprezzerà anche questo nuovo lavoro, sebbene personalmente ritenga che il riavvicinarsi a sonorità più black old school in alcuni brani, come ad esempio in "Artigliere Alpino", non sempre produca qualcosa di veramente coinvolgente, ma solo di piacevolmente retrò, e anche i suoni aiutano in questa operazione di "ripescaggio" del vecchio spirito black, in quanto abbiamo di fronte un prodotto per nulla raffinato, molto in your face e dalla produzione molto essenziale.

Per quanto mi riguarda, quindi, reputo questo nuovo lavoro un po' meno efficace e trascinante rispetto a "Bulloni granate bastoni", perchè in quel lavoro la band a mio avviso aveva raggiunto il climax ideale tra nuovo e vecchio stile, e anche l'ispirazione era al top. 
"Trincerocrazia" è una buona e gradita conferma comunque, con almeno metà tracklist da ascoltare e riascoltare fino alla nausea. Bentornati!

Recensione a cura di: Sergio "Bickle" Vinci
VOTO: 70/100
 
Tracklist:
1. Italia suprema assoluta 04:43
2. Fare quadrato (S.P.Q.R.) 04:02
3. Al cielo 08:51
4. Martello 04:45
5. Trucidata 05:01
6. Alba 04:43
7. Bombe sopra a Gorla 05:03
8. Artigliere alpino 09:33
9. Rivolta - revuelta (División 250 cover) 05:56

DURATA TOTALE: 52:37 

Nessun commento