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Intervista: DEATHWOOD

Il loro ultimo lavoro, “...And If It Were True?” recensito qui, ci ha fatto una buona impressione, quindi siamo andati a sentire cosa hanno da dire i notturni Punk Rocker Deathwood.  A voi!

1) Ciao ragazzi e benvenuti sulla nostra zine. Vogliamo iniziare facendo una breve biografia della vostra band?

Ciao gente! Grazie  a voi di Heavy Metal Maniac Zine per lo spazio che ci concedete!
Siamo una band horror punk rock che nasce nel 2011 con base nel profondo Abruzzo. Originariamente i membri della band erano G1 (voce/basso), Buz (batteria), The Butcher (chitarra) e Freak M (chitarra); oggi abbiamo un nuovo componente al posto di quest’ultimo ed è Mr T. L’aspetto musicale è caratterizzato da un'horror punk di matrice americana unito a tematiche puramente horror che si rifanno a miti e leggende delle nostre terre.
Nel 2012 esce il nostro primo EP omonimo e successivamente iniziamo a suonare in giro per l’Italia e l’Europa e a prenderci alcune soddisfazioni come, ad esempio, condividere il palco con CJ Ramone.
Nel 2014 firmiamo con la Overdub Recordings e a fine anno entriamo agli Acme Recording Studio per registrare il primo full lenght “...And If It Were True?” che esce ufficialmente nei primi mesi di quest’anno. Dalla nascita dei Deathwood a oggi, inoltre, abbiamo girato 4 videoclip di cui l’ultimo “Ghosts” è appena uscito su YouTube (https://youtu.be/8Bgu-ne7bDg), dateci uno sguardo!

2) Come si sono svolte le registrazioni di " …And If It Were True?" e dove? Volete anche parlarci di come nasce una vostra canzone?

L’album è stato registrato nel nostro studio di fiducia, gli Acme Recording Studio a Raiano da Davide Rosati e mixato da Nick Zampiello presso i New Alliance East Mastering negli States. Le registrazioni sono state divertenti e impegnative ma assolutamente soddisfacenti, ormai lì siamo di casa e il feeling con Davide è totalmente consolidato. La creazione di un brano dei Deathwood solitamente unisce due aspetti quello musicale e quello dei testi. Questa cosa potrà sembrare banale ma cerchiamo di non lasciare nulla al caso; si parte da un riff o da un’idea di ritornello e man mano sviluppiamo tutta la canzone provando vari arrangiamenti. Contemporaneamente a questo, prende forma la linea vocale e infine il testo, frutto anche di ricerche su leggende locali.

3) Come mai avete scelto un titolo come " …And If It Were True?"?

Abbiamo scelto questo titolo perchè racchiude il senso di tutte le tracce, dato che parliamo di leggende e situazioni in cui immaginiamo di essere noi stessi i protagonisti; quindi leggendo un nostro testo, l’esclamazione “e se fosse vero?”, può risultare molto inquietante.

4) In sede di recensione ho evidenziato il fatto che le vostre canzoni sono semplici, emozionanti e davvero gradevoli, e rimandano al punk e affini degli anni Novanta soprattutto. Siete d'accordo ed era un vostro intento preciso ripescare un certo sound?

Grazie per le belle parole! Per quanto riguarda la semplicità, era proprio il nostro intento; pezzi facili da ascoltare e che entrassero subito in testa. Su questo permetteteci un piccolo pensiero: scrivere un pezzo “semplice” non vuol dire buttare giù le prime quattro idee per completarlo, bensì impiegare tanto tempo per renderlo vero. Alle volte ci sono voluti mesi per trovare la giusta soluzione che soddisfacesse. Parlando del sound, abbiamo cercato di creare canzoni che includessero le influenze di ogni singolo membro della band e il risultato è quello che potete ascoltare.

5) Siete attivi in sede live? E cosa ne pensate della situazione concerti in Italia, soprattutto restringendo l'ambito al vostro genere punk/hardcore? E come giudicate il problema della mancanza di pubblico che ormai sembra una costante dei concerti underground?

Ad Ottobre partiremo per un mini tour in Italia e ne stiamo già organizzando uno più grande in giro per l’Europa. Nel frattempo cerchiamo di suonare il più possibile perchè è il motivo unico per cui sono nati i Deathwood. La situazione concerti in Italia è difficile, pochi spazi e poca gente disposta ad andare a scoprire nuove band. Questo problema è un problema sia del punk che, ad esempio, del metal. 

6) Quali sono e sono state le vostre principali influenze musicali per la nascita del vostro sound?

In primis i maestri del genere quali i Misfits, poi i Calabrese e le band punk classiche quali Social Distortion, Rancid, Ramones. A questo aggiungeteci il mondo delle colonne sonore dei film horror e anche quei generi “non proprio punk”: dal metal al rockabilly. Siamo fan tanto dei MIsfits quanto dei Maiden o di Chuck Berry...

7) Come sono state, fino ad ora, le opinioni riguardo " …And If It Were True?" da parte di stampa specializzata e pubblico?

Molto soddisfacenti! Sappiamo che si può e si deve migliorare, ma fino ad ora abbiamo trovato tanti riscontri positivi. Apprezziamo molto le recensioni curate e le critiche (quelle costruttive e motivate) sono utili per mettere in discussione aspetti a ci magari non avevamo pensato.

8) Quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati di raggiungere e quali avete già raggiunto? Quale sarebbe la massima soddisfazione per una band come la vostra?

L’obiettivo primario è quello di migliorare sempre ma divertendoci! Una delle cose più gratificanti è quando suoniamo in posti per la prima volta e la gente a fine serata va via canticchiando un qualche nostro ritornello. Come massima aspirazione non abbiamo pensato a nulla in particolare, è così bello non porsi limiti! Certo che suonare con i Misfits sarebbe proprio una bella soddisfazione...

9) Bene ragazzi, a voi le ultime parole famose, concludete come volete l'intervista!

Grazie a te Sergio e a tutto il popolo di Heavy Metal Maniac Zine! Speriamo di vederci dal vivo!
Vi salutiamo chiedendovi di darci una possibiltà… potremmo sorprendervi!
#everyplaceisdeathwood

Intervista a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"

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