NEKHEN "Entering the Gate of the Western Horizon" (Recensione)
EP, Independent
(2015)
Ricevo questo progetto solista e rimango incuriosito e le aspettative sono ad altissimo livello; sono una persona che pensa che spesso quello che si fa da soli sia meglio di quello che si può creare con la propria band. Stiamo parlando di Nekhen con il primo lavoro “Entering The Gate Of The Western Horizon”. Sono 12 tracce, quindi mi limiterò a dare un parere generale oppure a soffermarmi sulle tracce che più mi colpiscono: la prima traccia “Waters of Ra” è fra queste, con un atmosfera etnica ed orientale donata da queste armonie particolari.
Il progetto Nekhen è stato concepito, prodotto e registrato da un solo artista e il suono è a metà fra il black alla Burzum e la musica elettroacustica con chiari richiami alla musica egiziana, conciliando il meglio da vari generi musicali, scavando a fondo tra gli abissi. In queste tracce vi è un accumularsi di tensione per cui mi si crea in mente l’immagine di un possibile film horror con questi brani come colonna sonora. Le tracce sono "meshuppate" fra loro creando un unico brano che non ha mai uno slancio ritmico ma solo sbalzi di tensione che entrano in testa e disturbano in maniera piacevole. Il susseguirsi delle tracce mi rimanda ad un tipico stile della composizione classica; il “Poema sinfonico” la scrittura di un brano per comunicare e descrivere immagini, e lo stesso lo ottengo con questo disco, infatti l’intento dell’autore è proprio quello di descrivere ed interpretare in maniera audio il libro dell’Amduat; ci sono parti che sembrano di una possibile battaglia, altre che ricordano momenti più piacevoli.
In questi brani ci guida un tema proposto dalla chitarra e dal basso, che aprono vere e proprie voragini in cui il protagonista di questo disco pare scappare, cadere. I titoli dei brani ci guidano in maniera totale, ci danno una chiara chiave di lettura del brano che stiamo per andare ad ascoltare e, letti tutti insieme ognuno sul proprio brano di riferimento ci danno chiaramente la chiave di lettura dell’intera opera. Parliamo di circa 45 minuti di musica tutta collegata, dove niente pare lasciato al caso, tutto è studiato nei minimi dettagli e questa cosa è chiaramente molto affascinante. Bisogna essere preparati ad un ascolto di questo tipo, non è sicuramente un lavoro che si può ascoltare mentre si è in treno o come sottofondo ad una festa. E’ un “viaggione” da fare se volete conoscere l’antico Egitto.
Recensione a cura di: "A.C."
Voto 80/100
Tracklist:
1. Waters of Ra 02:412. Baw of the Duat 03:12
3. Water of the Unique Master, which Brings Forth Offerings 02:18
4. With Living Forms 02:33
5. West 03:16
6. The Depths, Waterhole of Those of the Duat 02:08
7. Mysterious Cavern 02:00
8. Sarcophagus of Her Gods 01:36
9. With Images Flowing Forth 02:12
10. With Deep Water and High Banks 02:12
11. Mouth of the Cavern which Examines the Corpses 02:40
12. With Emerging Darkness and Appearing Births 03:52
DURATA TOTALE: 30:40
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