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ATHLANTIS "Chapter IV" (Recensione)

Full-length, Diamond Prod. 
(2017)

Scena ligure sempre protagonista nella scena metal. Questa volta è il turno degli Athlantis, formati nei primi anni Duemila dal bassista Steve Vawamas (Mastercastle, Ruxt, Bellathrix, ex Shadows Of Steel), a cui si affiancarono nomi del calibro di Roberto Tiranti e Pier Gonella. La band ad oggi ha pubblicato tre album, ma che sarebbero potuti essere quattro, visto che il secondo full-length, "Metalmorphosis" non è stato mai finito e quindi mai rilasciato.

"Chapter IV" si compone di dieci canzoni, tutte accostabili ad un concetto power-heavy metal melodico di matrice tedesca ma non solo, e in cui possiamo ritrovare in line-up personaggi come i chitarristi Pier Gonella e Gianfranco Puggioni, il batterista degli Extrema Francesco La Rosa, e il cantante dei Lucid Dream, Alessio Calandriello. Inoltre, in questo album possiamo trovare come ospiti Roberto Tiranti, Dave (Drakkar) e Francesco Ciapica.
A parte tutte queste note su nomi più o meno conosciuti, quello che dobbiamo esaminare è il disco, e quindi sinteticamente possiamo parlare di un album power metal, dove sicuramente la tecnica non manca, e anche le canzoni si dimostrano discretamente ispirate, ma anche ben prodotte a livello di sound e in cui possiamo ritrovare tutti gli elementi che ci hanno fatto amare band come Stratovarius, Labyrinth, Gamma Ray e altri ancora. Canzoni come l'opener“The Terror Begins“, “Master of My Fate”, "Ronin", “The Endless Road”, “The Final Scream” e "Just Fantasy", mettono in mosra una band affiatata, convinta e disinvolta nel genere. Cavalcate power che però hanno un grande occhio di riguardo per aperture melodiche vicine al metal classico, e con una coppia di chitarre che non tradisce le attese, sia in fase ritmica che solista.

Sinceramente il disco è molto buono, ma data la caratura dei personaggi coinvolti in questo progetto, io mi sarei aspettato qualcosa di più. Nulla che non vada in termini assoluti, intendiamoci, ma alla lunga l'album perde di mordente a causa di soluzioni che tendono un po' a riciclarsi, e quindi il finale dell'album presenta prove incolori come la fiacca "Crock Of Mound" e la buona ma non esaltante strumentale "The Final Scream". Nella seconda parte infatti, l'unico episodio davvero degno di nota è, a mio avviso, "Just Fantas", che possiede potenza e classe in quantità.
Disco assolutamente non brutto, ma che fatica a imporsi, salvato da tanto mestiere e buona tecnica. Per amanti stretti del power metal.

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 60/100
 
Tracklist:
1. The Terror Begins 04:44
2. Master of My Fate 04:46
3. Ronin 03:52
4. Our Life 04:23
5. The Endless Road 04:11
6. Crock of Moud 05:39
7. Face Your Destiny 04:04
8. Just Fantasy 03:55
9. Reset 04:33
10. The Final Scream 05:00

DURATA TOTALE: 45:07

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