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SAILING TO NOWHERE "Lost In Time" (Recensione)

Full-length, Underground Symphony
(2017)

Avevamo già fiutato le potenzialità di questa band in occasione del loro debutto "To The Unknown", recensito qualche tempo fa QUI dal sottoscritto, ma oggi possiamo dire con orgoglio e felicità che non ci eravamo sbagliati e che la band ci ha ripagati in pieno con questo secondo lavoro, intitolato "Lost In Time". Questo nuovo album riesce a far convivere tutti gli elementi che erano già presenti in passato, ovvero alternanza di voce maschile e femminile, power metal, heavy classico e rock in senso ampio, ma il tutto stavolta è stato levigato, rivisto ed è stato fatto confluire in uno stile dall'alto tasso tecnico e con una produzione che esalta le qualità di ogni singolo musicista qui coinvolto.

Solitamente accenno a qualche brano che si erge al di sopra di altri, ma questo album rappresenta la classica metal opera che andrebbe assaporata nel suo insieme, perchè tutte le canzoni sono legate da un unico comune denominatore, anzi due: classe e qualità tecnica compositiva di eccellente livello. Quando la band si lancia in territori un po' più vicini al power metal è comunque convincente al massimo, come nelle buona "A New Life" o nella tiratissima "Suffering", e quest'ultima mi ha ricordato un incrocio tra primi Sonata Arctica e Dragonforce, ma la loro classe si palesa sin dall'iniziale “Scream Of The World“, un metal possente che mi ha ricordato gli Angra di "Holy Land", anche in virtù della propensione progressive che la band mette sul piatto molto bene. In questo pezzo abbiamo già praticamente tutti o quasi gli ingredienti che comporranno successivamente questo disco. Da segnalare gli ospiti di rilievo presenti in quest'opera, ovvero Fabio Lione, Roberto Tiranti, David Folchitto, Mistheria, e altri ancora, che arricchiscono ancora di più il tutto. Ma direi che la band se la cava egregiamente, e un plauso particolare va alla coppia di cantanti donne Clara ed Elena, che si intrecciano con la timbrica molto decisa di Marco Palazzi. Ma un applauso va a tutta la band, in quanto le chitarre e la batteria sono praticamente perfette per tutto il disco.

“Ghost City“ è un pezzo intenso ma non velocissimo, una cavalcata metal solenne ed epica che sa catturare sin dal primo ascolto. Belle le accelerazioni sui ritornelli e band in palla come al solito!
Possiamo trovare Fabio Lione e Roberto Tiranti rispettivamente nelle "tranquille", “Apocalypse” e “Start Again“, 
Disco quindi vincente per questa formazione, che saprà valorizzarlo nel tour estivo che dovrà affrontare o che sta già affrontando in questi giorni. 
Disco per palati sopraffini e per chi, semplicemente, vuole ascoltare degli ottimi musicisti che compongono ottimi pezzi. Chapeau.

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 85/100

Tracklist:
1.Lost in Time 02:07 instrumental
2.Scream of the World 04:38 
3.Ghost City 03:29 
4.Apocalypse 05:22 
5.Suffering in Silence 04:34 
6.Our Last Night on Earth 05:01
7.Fight for Your Dreams 04:20 
8.New Life 05:01 
9.Start Again 05:21 

DURATA TOTALE: 39:53

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