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BASARA "Terra Impura" (Recensione)

Full-length, Autoprodotto
(2017)

"Basara è un progetto nato a Venezia nel 2014 dalla volontà di Marco (batteria) e Tini (chitarra) di formare un band di musica estrema fuori dagli schemi, da qui il monicker basara (伐折羅) che, nella lingua giapponese, indica appunto un approccio libero e non convenzionale, e venne applicato in particolare a un importante gruppo di Samurai che, nel Giappone del Cinquecento, interpretarono il loro ruolo e il loro potere con indipendenza e anticonformismo. Aggiunta nel 2015 la voce (José) e nel 2016 il basso (Nicola), la band registra nel maggio 2017 (presso lo studio Mal De Testa Records) "Terra Impura", il primo full length autoprodotto.
"Terra Impura" è una mistura di generi (dall'hardcore al black metal passando per l'immediatezza del grindcore)  dove la forma canzone viene volontariamente tenuta da parte per lasciare spazio ad un collage di riff che difficilmente lascia indifferenti".

Beh, a leggere la biografia sembra di trovarsi di fronte a qualcosa di irresistibile, imperdibile e che rivoluziona la musica estrema. Lungi da me aizzare una critica feroce quanto ingiusta per questi Basara, ma onestamente, e di questo penso che i Basara possano andare fieri, il disco in questione è "solo" un buon compendio di sonorità che pescano soprattutto dal "core", per passare poi alla carrellata di generi estremi che tutti conosciamo. Il problema, se così lo possiamo chiamare, è che i brani da una parte è vero che dimostrano la capacità dei Nostri di spaziare tra più generi e di cambiare repentinamente registri da un momento all'altro, ma è anche vero che, probabilmente, la continua voglia di non costruire qualcosa che la band forse considera "banale", porta a volte scarsi risultati. 
Intendiamoci non sto dicendo che tutto il disco sia da rivedere, ma che ho sentito band mescolare questi generi ottenendo risultati decisamente migliori. L'elemento principale che a mio avviso non è del tutto a fuoco sono i riff di chitarra: poco cattivi, con poca originalità, e che non vanno a parare da nessuna parte. La voce, inoltre, non impressiona e si limita ad uno scream non brutto, ma impersonale.

E' chiaro come il sole che io sia un pignolo nato e che questo disco, oggettivamente, non è male. Ma dopo troppi, TROPPI, anni passati a recensire e suonare, qualcosa è sicuro che io lo debba ancora imparare, ma è anche vero che so riconoscere quando una band spacca e quando no. In questo caso ci troviamo in una piacevole ma altresì pericolosa via di mezzo. Piacevole, perchè il disco non è fatto male, si fa ascoltare. Pericolosa, perchè la band sembra un po' sopravvalutarsi credendo che mettendo venti stacchi in ogni brano, possa stupire e spiazzare l'ascoltatore. In realtà su qualche brano funziona, ma su molti altri questa ricetta fa cilecca. E ripeto, il motivo sta in un riffing che difficilmente ti dà quelle spallate e quelle coltellate che dovrebbero fare di un disco di base "core", un disco pericolosissimo, soprattutto se questo genere viene ibridato con altre influenze estreme.

Da rivedere quindi il lavoro di chitarra, ma volendo anche una sezione ritmica che sembra non esplodere mai. Scusate, ma la mia sincerità non va presa come verità assoluta, ma questo è ciò che penso. Dall'altro lato, vedendo il bicchiere mezzo pieno, posso dire che la band strumentalmente è preparata e sufficientemente incazzata, e quindi ha ottime basi su cui lavorare, e non è poco per una band all'inizio. 
Limando un po' qua e un po' là, questa band potrebbe in futuro stupire. Un esempio di linea da seguire? L'apertura oscura e velenosa di "Cellula Aploide" e adottare suoni più corposi e allo stesso tempo definiti che possano valorizzare la vena "cattiva" che fortunatamente è ben presente nell'album.

Recensione a cura di: Sergio Vinci
Voto: 62/100

Tracklist:
01. Il Profumo (Tributo Alla Follia)
02. Lithopedion
03. Tatsumaki
04. Semtex Nation
05. American's Terrorism Part 1
06. Le Mie Fertili Ceneri
07. Disagio
08. The Path Carved Into The Skin
09. Cellula Aploide
10. Plagio
11. Blatta
12. American's Terrorism Part 2
13. Seminario Del Peccato
14. Hibakusha

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