Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

SENDORMA “Notturno 1.” (Recensione)

Full-length, Overdub Recordings 
(2017)

"I Sendorma propongono un mix stilistico che, partendo da paesaggi sonori a metà strada tra il dream pop e l'alternative, approda spesso in territori più spigolosi ammiccanti allo shoegaze e al post rock. Una base ritmica traboccante di groove dove figure circolari, sintetiche e a tratti ipnotiche la fanno da padrone. L'italiano è la lingua che viene scelta per veicolare suggestioni notturne e sognanti. Le liriche sono state elaborate con il supporto del poeta/scrittore Luca Ragagnin, già a lavoro con Subsonica, Bluvertigo e molti altri artisti.
“Notturno 1.” è il titolo del debut album.

“Istantanee sfocate, fermi immagine di attimi, personaggi, suoni e colori. Fondali di racconti mai vissuti realmente, un viaggio in cerca di risposte immaginarie a domande reali. 9 Racconti nati di insonnia e maturati di giorno, vissuti tra il tramonto e l’alba nelle pieghe della notte, mai troppo buia. Un disco per chi non è mai stanco di resistere al sonno, per chi sa dove cercare le proprie emozioni.“

Dopo queste note biografiche passiamo ad un approfondimento di questo "Notturno 1.". 
Il disco in questione è una ennesima dimostrazione che in Italia la qualità della musica sta crescendo talmente tanto che non dovremmo più nemmeno parlare di "aver raggiunto un livello pari a quello internazionale", ma che molte volte ci distinguiamo ancora in meglio. I Sendorma emozionano tantissimo grazie ad un riuscitissimo connubio di modernità e, allo stesso tempo, attaccamento ad una solida base rock. Detto questo, è chiaro però che la band voglia apportare nel panorama musicale odierno la propria personale visione della musica. Subito ci si accorge che nulla viene lasciato al caso, e che il disco ha una resa sonora di altissimo livello. Prodotto e registrato da Luca Vicini (Subsonica) al Punto V e masterizzato da Giovanni Versari a La Maestà Mastering Studio (Muse, Il Teatro Degli Orrori...). "Notturno 1." si muove sinuosamente nel nostro animo con ottimi brani, ben arrangiati, ben bilanciati tra anima elettronica e "vintage", e anche interpretati molto bene nel reparto vocale. 

Come dicevo, le emozioni non mancano, a partire dalla ottima e diretta opener "Alba Lenta", per passare a qualcosa di più strutturato nella seguente "Brucia (senfina lumo)", tra l'altro da me molto apprezzata per una apertura molto atmosferica nel finale, per continuare con il rock radiofonico ma non stereotipato di "Diamanti e asfalto", che è sorretta da una sezione ritmica potente e "saltellante", in cui si innestano ritornelli che addirittura mi hanno ricordato vagamente qualcosa di vicino al prog rock. E la tracklist va avanti con maestria con "Distratta", traccia aperta da un bel ritmo quasi funky dove basso e batteria fanno la pare del leone, mentre arpeggi di chitarra dal sapore oscuro preparano il terreno a bordate di chitarra che rasentano il metal, o comunque la parte più dura del rock.

Arrivati quindi a circa metà tracklist, possiamo già tirare le prime somme. Questa band per me ha saputo costruire un disco personale e riconoscibile tra mille altri, e già questo è un pregio non da poco, ma se aggiungiamo che il tutto è sorretto da una tecnica sopraffina e da una propensione verso i suoni moderni spiccata e ben espressa, allora dobbiamo semplicemente constatare che questi Sendorma hanno centrato tutti i traguardi che potrebbero portare ad affermarsi su larga scala. 
La cosa che più mi ha colpito è la capacità di trasmettere emozioni contrastanti, ma di farlo in maniera del tutto naturale e non forzata, e infatti potrei ancora citare la bellissima "Il potere del silenzio" come manifesto di questo approccio ricco di chioro-scuri che si conserva nella loro musica.

E come dimenticarsi delle note piacevolmente rimembranti gli anni '90 di "Interregno"? In questo brano sembrano fondersi le cose migliori del rock alternativo di quegli anni con la consueta melodia di questa band e la capacità di trasportare lontano. Anche la struttura del brano, che essenzialmente si poggia su una alternanza di parti con chitarre elettriche e altre acustiche, riporta in auge quel modo di fare musica, ma nel caso dei Sendorma non si ha mai la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di vecchio. Addirittura, tra i vari arrangiamenti ho persino udito note di flauto, poste molto in basso rilievo, ma che fanno parte di quei particolari che fanno la differenza! Chiusura affidata alla tranquilla e poetica "Notturno".

In poche parole, se amate il rock dovreste dare ssolutamente una chance a quest band. Tra l'altro i testi sono in italiano e li considero davvero ottimi, mai scontati, sempre ben abbinati alla musica, formando un qualcosa che non è solo musica, non è solo un disco, ma un'opera a tutto tondo. 
Non esitate quindi ad approcciarvi a questa band, amanti del rock italiano di ultima generazione (ma non solo), e non privatevi dell'ennesima nuova formazione che merita attenzione.

Recensione a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"
Voto: 80/100

Tracklist:

1. Alba Lenta
2. Brucia (senfina lumo)
3. Diamanti e asfalto
4. Distratta
5. Il potere del silenzio
6. Interregno
7. Labbra
8. Ogni giorno (RST)
9. Notturno

Nessun commento