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SAINTORMENT "Defective Mind" (Recensione)

Full-length, More Hate Productions
(2017)

I Saintorment sono una thrash metal band proveniente dal sud della Lettonia ed hanno iniziato nel Marzo del 2013. Altre news non ne ho, in quanto non ho trovato una loro biografia; comunque sia a noi interessa la musica che questi baldi giovini sanno elargire al mondo metallico. Il loro debut album ha per titolo "Defective Mind", con una bella cover tutta colorata in stile anni '80.

Il loro album inizia con “Physical Force” ,una mazzata micidiale. L'assalto è crudele e massacra al primo colpo, batteria e basso lanciati spargono i semi della violenza, il tutto condito dalla vocina del singer che frusta i nostri padiglioni auricolari. La title-track non è da meno: parte con un intro misterioso per poi avvitarsi su impervie vette gelide ove il drumming, subentrando, si apre alla deflagrante potenza del sound thrash. Ottimo biglietto da visita per inquadrare al meglio la band lettone. Si passa a “We are” introdotta da un dolce drumming che va a sfogarsi in un urlo da incubo per poi distendersi su coordinate thrashy. “Strong enough” urla a pieni polmoni il suo impeto, salta veloce gli ostacoli e schiva le buche battendo a forza sentieri conosciuti ma personalizzati e sempre presi con molta decisione e forza.

Ottima prova del chitarrista solista che decora il proprio altare sonoro con arguta precisione esecutiva. “Never” scorre dolcemente su di un tappeto abbellito da un soffice drumming che va ad issarsi su impervie salite con cautela e voce possente nel refrain. Alza il tiro “Zerofy” che spiana le difficoltà come un possente carro armato lanciato alla conquista dell'intero territorio. ”...Dies at the black night” irrompe come un felino, scatenandosi in modalità funny ma sempre decisa e dura colpendo i punti critici dell'ascoltatore. Nel mezzo una voce death, brutalizza l'atmosfera spargendo pece nera lungo il cammino lastricato di thrash metal. 
Il percorso si apre con un intro chitarristico di rispetto per poi lasciar spazio al lento fluire della musica che diviene veloce e coinvolgente nello strumentale titolato “Mood pyrexia”. “Final hour” inizia docile il suo introdursi nelle nostre orecchie per poi assalirci con un frenetico attacco di chitarre e andando a stabilizzarsi su dinamiche sempre thrash ma comunque docili all'ascolto. La melodia della musica aiuta nell'assorbimento del pezzo, anche se necessita di più ascolti. 

Si va a terminare il disco con la song (bonus track) “Ai, ka man patik” che è un pezzo molto punkettone con refrain molto orecchibili e divertenti che si cantano volentieri a squarciagola in auto o in strada con gli amici. 
In sostanza ottimo disco di questa band lettone. Esecuzione buona e lo stesso per la tecnica; i pezzi sono nella norma, nulla di nuovo, solo che a volte la lunghezza fa perdere energia alla musica. Consiglierei alla band di ricercare più originalità (comprendo che non è facile, ma ci si potrebbe lasciare andare a varie, anche se non sono propriamente metal) e per il resto va bene così. 

Recensione a cura di: Giorgio Gibellini
Voto: 65/100

Tracklist:
1. Physical force
2. Defective mind
3. We are
4. Strong enough
5. Never
6. Zerofy
7. …Dies at the black night
8. Mood pyrexia
9. Final hour
10. Ai, ka man patik


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