APOPHYS "Devoratis" (Recensione)
Full-length, Ultimate Massacre Productions
(2018)
Non che sia un indirizzo del tutto nuovo, ma sicuramente è decisamente più trendy negli ultimi anni avere dei gruppi brutal death dediti a sonorità algide e sofisticate. Mi vengono in mente i Faceless, gli Oblivion e, trai tanti che non mi vengono in mente, sicuramente anche i qui presenti Apophys.
Non che sia un indirizzo del tutto nuovo, ma sicuramente è decisamente più trendy negli ultimi anni avere dei gruppi brutal death dediti a sonorità algide e sofisticate. Mi vengono in mente i Faceless, gli Oblivion e, trai tanti che non mi vengono in mente, sicuramente anche i qui presenti Apophys.
Non fraintendiamoci, si tratta comunque di una mazzata senza fine, giocata sul piano di blast beats continui, doppia cassa a manetta, scatarrate gutturali e tremolo picking come se piovesse; ma non è nemmeno un disco marcio come quelli che si producevano a profusione nei primi anni novanta. In parte il feeling più ripulito di un lavoro come “Devoratis” è figlio dei tempi, della tecnologia al servizio degli studi di registrazione e di una maggiore pulizia sonora (in effetti anche gli ultimi Suffocation sono stati criticati per essere troppo patinati nei suoni), ma allo stesso tempo è chiaro che siamo ben lontani dalla sguaiatezza e dalle dissonanze a tutti i costi di bands come i Cannibal Corpse, primi Suffocation o primi Cryptopsy.
La caratura tecnica è, comunque, proprio quella: i loro spartiti sono proprio da annodarsi le dita e slogarsi le giunture, pur non mancando dei momenti più atmosferici e melodici che, a conti fatti, costituiscono proprio il tono stilistico della band. E il disco, alla fine, com'è? Tante qualità, sicuro impatto, grosso sforzo compositivo, ma manca la zampata finale: il disco fila via liscio ed interessante ma, anche dopo diversi ascolti, non si accende l'amore vero. Questo secondo lavoro della band olandese si presenta quindi come un album di sicuro interesse, non destinato agli aficionados del genere, ma che dubito potrà assurgere alla top ten di fine anno.
Recensione a cura di: Fulvio Ermete
Voto: 69/100
Tracklist:
1. Children of the Stars 04:38
2. The Verdict 03:42
3. Xiux - The Parasite 05:33
4. Matters Unresolved 03:07
5. Deadlock 03:35
6. Respite (Interlude) 02:49
7. What We Will Be 05:31
8. Retaliate 03:24
9. Occasus 03:54
Tracklist:
1. Children of the Stars 04:38
2. The Verdict 03:42
3. Xiux - The Parasite 05:33
4. Matters Unresolved 03:07
5. Deadlock 03:35
6. Respite (Interlude) 02:49
7. What We Will Be 05:31
8. Retaliate 03:24
9. Occasus 03:54
DURATA TOTALE: 36:13
Nessun commento