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Intervista: MASCHARAT


Abbiamo recensito il loro debutto "Mascharat", ormai uscito circa un due anni fa, e siccome non ci facciamo sfuggire le cose valide, abbiamo intervistato i blacksters milanesi Mascharat. Ecco a voi le loro risposte, tra riflessioni su passato e presente della musica metal, e in particolare black metal, giusto per non proporre sempre la solita intervista! A voi!

1) Ciao ragazzi e benvenuti su Heavymetalmaniac! Vogliamo parlare di come è nato il vostro debutto, che ormai è uscito quasi due anni fa? 
Il nostro album di debutto è frutto di diversi anni di lavoro, fin dalla fondazione del gruppo nel 2010. Durante periodo di formazione della line-up, un passo intermedio è stata la pubblicazione a livello indipendente di un demo nel 2014, che ci ha permesso di fissare il nucleo di partenza di quello che poi sarebbe stato il full-length. 

2) Come mai l'album si intitola semplicemente "Mascharat", e che significato ha questa parola? 
Mascharat è una parola araba il cui significato originario è “burla” o “situazione caotica e immorale”. E’ anche all’origine della parola “maschera”. In essa sono rappresentate l’estetica e la filosofia adottate dal gruppo. Abbiamo pensato di non dare un titolo particolare all’album perché tutto il nostro universo concettuale vi è rappresentato, almeno per quanto riguarda il periodo in cui sono stati composti i pezzi, e non c’era un elemento che volevamo mettere in evidenza rispetto agli altri. 

3) Quali sono le tematiche che affrontate nel vostro nuovo album e chi è che scrive i testi? 
I testi sono scritti da Hellequin (chitarra e voce), ma su di questi si confrontano bene o male tutti i membri della band. L’album è costituito da una sorta di racconto simbolico, di cui ogni pezzo rappresenta un capitolo. Il fulcro della narrazione è l’incontro di un personaggio con le varie maschere del carnevale veneziano, seguito dalla sua rinuncia alla propria identità e ai propri valori per cercarne di nuovi. Siamo molto interessati alle maschere e al carnevale per il principio di ribaltamento delle convenzioni sociali e morali che rappresentava, e il caso storicamente più famoso è quello di Venezia, anche se è esistito in varie forme e culture. A questo si collegano questioni spirituali e psicologiche non irrilevanti. Quello che cerchiamo di rappresentare è soprattutto il lato nascosto e represso dell’essere umano, che pretende di essere riconosciuto come parte integrante di esso e al quale in passato doveva essere dedicato un determinato periodo dell’anno. Questo aspetto della personalità può contenere le basi per un rinnovamento, oppure per una caduta. E’ comunque necessario esplorarlo per avere vera coscienza di sé. 


4) Quali erano e quali sono attualmente le vostre influenze musicali? 
Le nostre influenze partono principalmente attorno ai classici del black metal degli anni ’90, non disdegnando però anche qualche sviluppo stilistico apportato da band più recenti. Oltre a ciò possiamo dire che il nostro interesse musicale spazia anche oltre il metal estremo e talvolta l’ispirazione proviene anche da altri generi musicali, come potrebbe essere, ad esempio, quella barocca e rinascimentale, ma queste influenze incidono in modo meno evidente sui pezzi. 

5) Dove sono state svolte le registrazioni di "Mascharat"? 
Le registrazioni dell’album sono state svolte in momenti differenti durante il 2016. Noi ci siamo occupati delle riprese di chitarre e basso, mentre la batteria è stata registrata a Lecco con l’aiuto di Silvano de Franco. Infine la registrazione delle voci e tutta la gestione di mixing e mastering dei brani è stata svolta con l’aiuto di Carlo Meroni (A.D.S.R. Studio). 

6) Ci volete parlare di come nasce un vostro brano? C'è un compositore principale? E poi volevo chiedervi se affrontate tutti assieme le prove come nel vecchio stile o vi inviate i file e poi assemblate il tutto in vista dell'album... 
Tutti partecipano alla composizione e allo sviluppo dei brani, lavorando in entrambi i modi anticipati nella domanda. Dato che alcuni membri vivono lontani tra loro, inizialmente ci scambiamo le idee e le proposte tramite file, le quali vengono man mano elaborate finché non abbiamo l’occasione di poterle provare tutti insieme in sala prove e poter così sistemare gli arrangiamenti. 

7) Affrontare la dimensione live, o come molte black metal band preferite concentrarvi solo nel lavoro in studio? 
Anni fa siamo riusciti a portare live alcuni brani dopo l’uscita del demo, e ci piacerebbe in futuro, se ci sarà la possibilità e l’occasione, proporre anche i nuovi brani. Ma per il momento, sempre per via della distanza che rende un po’ più complessa l’organizzazione per eventuali concerti, preferiamo concentrarci nel lavoro in studio. 

8) Domanda generica e super gettonata in questo momento. Secondo voi, quando le band degli anni Settanta ed Ottanta smetteranno di suonare, come si prospetterà il panorama metal? Parlo anche della scena black metal ovviamente, anche se vedo che molti gruppi in questo ambito, in un modo o nell'altro, si sono già fatti da parte (Emperor, Darkthrone, Burzum ecc.)
E’ una domanda alla quale crediamo sia difficile rispondere con certezza. Come viene appunto accennato nella domanda, molti dei gruppi nati in quegli anni non sono più attivi oggigiorno, e crediamo sia una cosa normale. La loro musica e gli elementi che hanno apportato nella scena rimangono comunque vivi nel panorama, è parte della storia, nel corso della cui evoluzione i posteri apportano sviluppi musicali differenti (belli o brutti che siano), che dipendono soprattutto anche dal contesto e dallo scopo per il quale viene creata la musica. Quello che un tempo era innovativo è diventato uno standard per il genere, nel quale ciascuno cerca di aggiungere qualcosa di suo. Se poi a furia di innovare e aggiungere si tornerà allo stadio primordiale, quello si vedrà in futuro. Inoltre, l’obbligarsi a continuare a sfornare sempre la solita frittata, non sappiamo quanto possa giovare sia al gruppo, sia a chi lo segue e ascolta. Il black metal (ma comunque la musica in generale) è in costante evoluzione, ma fortunatamente è un genere che, appunto perché i gruppi di quegli anni hanno ancora un’influenza molto forte, può spaziare molto, per cui ci possono essere contemporaneamente band che mantengono uno stile più vicino alla vecchia scena e altre che si propongono a sperimentazioni e stili differenti. 

9) Quali obiettivi vi siete prefissati di raggiungere, quali avete già raggiunto e quali sono i vostri progetti più immediati? 
La pubblicazione del nostro album di debutto è sicuramente stata un obbiettivo importante. Attualmente, siamo impegnati nella composizione di nuovo materiale che speriamo di ultimare entro l’estate per tornare il prima possibile in studio di registrazione. Come accennavamo prima, per il momento non ci è possibile portare Mascharat dal vivo, tuttavia un nostro grande desiderio continua ad essere quello di poter tornare a fare concerti…speriamo nel futuro! 

10) Domanda secca: perchè un ascoltatore dovrebbe comprare o comunque ascoltare il vostro ultimo album? 
A prescindere dalla musica, che pensiamo assuma delle caratteristiche uniche a seconda dell’artista che la crea, la nostra filosofia è quella di utilizzare diversi tipi di linguaggio (da quello sonoro a quello visivo, letterario ecc.) e di combinarli insieme cercando di proporre qualcosa di nuovo. Tutti questi aspetti si trovano infatti rappresentati all’interno dei nostri lavori e così sarà anche per il futuro. La nostra musica è in questo senso uno strumento che ci piacerebbe servisse ad altro oltre che a “piacere” al pubblico, spingendo chi ci ascolta a raggiungere riflessioni, stati d’animo e reazioni che vadano anche oltre le impressioni immediate. Ciò che nel nostro piccolo possiamo offrire è quindi una certa ricerca e profondità, tanto a livello dei testi e dei concetti che sviluppiamo, che del sound e delle atmosfere che distinguono la nostra musica. 

11) Ultima domanda: come vedete le tematiche sataniche nel black metal? Non credete che il Satanismo, per certi versi, sia comunque una ammissione di Cristo? Non pensate che l'agnosticismo e l'ateismo siano forme ancora più estreme del Satanismo, quindi? Cosa ne pensate riguardo questa mia osservazione, anche se ho dovuto stringere il più possibile il concetto...
Non pensiamo sia un discorso di “estremismo”, nel senso che al giorno d’oggi la musica riesce difficilmente a fare scandalo. Il ricorso al satanismo, inteso ancora come un insieme di tematiche vagamente antireligiose volte a shockare l’opinione comune ci sembra quindi molto superato e sinceramente non lo condividiamo. Il problema non è però la tipologia delle tematiche, ma più che altro la superficialità con cui molti gruppi nel metal (non solo nel black) si appropriano di simboli e terminologie che spesso nemmeno capiscono. Ogni argomento secondo noi va quindi studiato e approfondito prima di essere sbandierato su un palco in modo più o meno grottesco.
In senso più filosofico, invece, il satanismo di per sé non è solo una filosofia o corrente religiosa che si oppone al cristianesimo, ma un sistema di pensiero che può raggiungere sicuramente delle profondità interessanti che però sarebbe difficile esaurire in questa sede. Naturalmente, come dici tu, rispetto all’ateismo e all’agnosticismo, il satanismo non si chiude nella negazione di Dio o nella sospensione di giudizio, ma prende atto del patrimonio religioso che, volente o nolente, è insito in ogni individuo cresciuto sotto l’influenza delle tre religioni abramitiche. 

12) Ok abbiamo finito, a voi le ultime parole. 
Grazie dello spazio concessoci. Speriamo di avere interessato qualcuno al nostro progetto. Alla prossima! 
A presto! 

Intervista a cura di: Sergio Vinci "Kosmos Reversum"

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