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Ultraviolenza sarda: IATO (Intervista)

La Sardegna ultimamente ha una ricca scena metal, e sforna band sempre interessanti e dalla caratura tecnico-compositiva elevata. Non fanno eccezione gli Iato, che abbiamo positivamente recensito su queste pagine e che meritano sicuramente un approfondimento. Abbiamo fatto loro quindi qualche domanda, e questo è il resoconto.

Benvenuti Iato! Cominciamo con una breve biografia per presentarvi ai nostri lettori.
Ciao! Grazie mille per lo spazio che ci state dedicando. Gli IATO nascono nel 2011 dalle ceneri di un precedente gruppo hardcore, con il quale si era manifestata in maniera abbastanza chiara la volontà di orientarsi verso qualcosa di più estremo. Nello stesso anno registriamo il nostro primo EP, “Marchio di Fabbrica”. Nel 2012 ci dedichiamo soprattutto all’attività live e subiamo il nostro primo e finora unico cambio di formazione: Giuseppe lascia il gruppo e, al basso, viene sostituito da Andrea. L’attività live procede in maniera abbastanza intensa e nel 2014 registriamo il nostro secondo EP, “Dialektik”. Nel frattempo ci togliamo qualche soddisfazione riuscendo a fare qualche live fuori dalla Sardegna (Padova, Prato, Bologna, Milano) e a suonare, da “gruppo spalla”, con gruppi come Obituary, Necrodeath, Entombed AD. Durante il 2018 ci dedichiamo invece alla registrazione del primo full-lenght, “Ucronia”, che è stato appena pubblicato tramite GrimmDistrubition (Satanath records) e The Triad Rec (Giugno 2019).

Parliamo di "Ucronia", il vostro primo full-length. Dove l'avete registrato e come si è svolto il suo processo compositivo?
“Ucronia” è stato registrato presso il Cut Fire Mixing Studio di Alberto Bandino, col quale ci siamo trovati davvero bene. Abbiamo composto il disco con l’intenzione di dar vita a qualcosa che suonasse in maniera più immediata e violenta rispetto ai precedenti lavori. Il processo di composizione si è svolto sicuramente in maniera più collettiva rispetto al passato. Mantenere la stessa formazione invariata negli anni ha sicuramente avuto la conseguenza di renderci più consapevoli di quello che volevamo fare e più affiatati. Siamo quasi sempre partiti da qualche riff di chitarra, che veniva poi sviluppato assieme in sala.

Death metal, grindcore e hardcore sembrano mescolarsi nel vostro sound, siete d'accordo? E quali sono state e sono tuttora le vostre fonti di ispirazione?
Assolutamente d’accordo. L’hardcore è il genere dal quale siamo partiti e che ci ha sicuramente “formato”, sia a livello musicale che di tematiche trattate. Il death metal e il grindcore sono ciò che invece ci hanno spinto a cambiare nome e progetto musicale quando abbiamo deciso di formare gli IATO. I gruppi che oggi influenzano il nostro modo di fare musica sono sicuramente Dying Fetus, Misery Index, Origin, Nile e altri. Diciamo che la nostra fonte di ispirazione principale, ad oggi, è il death metal americano, al quale cerchiamo però di abbinare elementi derivanti dal grindcore. 

4) Pensate ci siano delle differenze sostanziali tra "Ucronia" e le uscite precedenti e come pensate che il vostro sound si sia evoluto rispetto ai due ep precedenti? 
In parte abbiamo già dato risposta a questa domanda precedentemente. Le differenze tra “Ucronia” e ciò che abbiamo fatto in precedenza sono, secondo noi, abbastanza nette. La prima differenza consiste nel fatto che il gruppo oggi ha sicuramente più esperienza e una consapevolezza maggiore di dove vuole andare a parare. Dal punto di vista strettamente musicale riteniamo invece che “Ucronia” sia più pesante e diretto rispetto ai lavori precedenti. Crediamo, inoltre, che tra i diversi brani che lo compongono ci sia una maggiore uniformità rispetto al passato.

6) Arrivate dalla Sardegna, e quindi mi rendo conto che non sia proprio facile organizzare live e altro. Come ve la state cavando in questo senso e come giudicate la scena estrema della vostra regione?
In effetti ora è da un po’ di tempo che non ci facciamo un giro fuori dall’isola, vuoi per gli sforzi umani ed economici dedicati interamente alla composizione e all’uscita del nuovo album, vuoi per sopraggiunti impegni personali che sicuramente incidono. Come dicevi, per noi muoversi richiede oggettivamente maggiori impedimenti organizzativi dovuti soprattutto alle spese – e alle modalità - del viaggio, ma questo non ci ha mai fatto passare la voglia di suonare in più posti possibili ogni qual volta ne avessimo la possibilità! per questo abbiamo in programma di portare “Ucronia”in giro il più possibile e al più presto. Per quanto riguarda la musica estrema in Sardegna, crediamo ci sia un bel movimento e una quantità di band di altissimo livello in tutti i generi chiave dell’underground, nonostante la difficile condizione socio-economica dell’isola e l’esodo delle giovani generazioni che emigrano in cerca di fortuna.

8) I testi, chi li scrive e di cosa parlano?
I testi vengono scritti da Francesco (cantante chitarrista) e Andrea (bassista). Abbiamo sempre cercato di orientare i nostri testi nella direzione della critica sociale, con lo scopo di affrontare e mettere in luce quelle che per noi rappresentano le contraddizioni più lampanti del nostro mondo. Iato vuol dire frattura, distanza; ed in particolare sta a significare quella distanza o frattura che percepiamo tra noi stessi ed il contesto sociale nel quale siamo immersi. Cerchiamo comunque di metterci sempre qualcosa di nostro nei testi, di personale, nel tentativo di affrontare certe questioni nella maniera meno banale possibile.

9) Cosa rappresenta l'artwork di "Ucronia"? E per caso, il titolo dell'album è in qualche modo collegato con l'albo n.240 del fumetto Dylan Dog?
L’artwork dell’album e il titolo sono descritti rispettivamente dai testi delle due tracce “Occhio unico” e , per l’appunto, “Ucronia”. Entrambi rispecchiano, da diversi punti di vista, quello che è il concept e il filo rosso che lega tutti i pezzi dell’album, ossia il grande inganno della manipolazione e sottrazione del tempo all’essere umano. La parola Ucronia ha la stessa formazione etimologica di Utopia sia in senso di “assenza di tempo” che nel senso di “tempo ideale”. Non conosciamo “l'albo n.240 del fumetto Dylan Dog”, però dobbiamo ammettere che andremo sicuramente a cercarlo, ci hai veramente incuriosito ahah!

10) Progetti immediati per il futuro?
Promuovere l’album in tutti i modi possibili con un’intensa (speriamo) attività live e la composizione di altri nuovi pezzi (di cui qualcuno è già pronto) che andranno a comporre il nostro prossimo lavoro. Per il resto si vedrà!

11) Un saluto ragazzi, concludete come volete questa intervista!
Ringraziamo nuovamente per questa intervista Heavymetalmaniac, tutti coloro che stanno ascoltando e condividendo la nostra musica e le nostre label Grimm Distribution e The Triad Rec che la stanno promuovendo. Se volete rimanere aggiornati seguiteci su Facebook e Instagram perché a breve ci saranno molte sorprese! 

Intervista a cura di Sergio Vinci

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