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5RAND "Dark Mother" (Recensione)


Full-length, Time to Kill Records

(2019)

Una vera esplosione sonica, questo secondo lavoro dei 5Rand! Davvero non mi aspettavo un disco del genere, ma non perchè sottovalutassi la band in questione, ma perchè non è proprio comune trovare un disco quasi perfetto come questo per una band quasi alle prime armi. Ma pian piano vedremo un po' di esaminare questo "Dark Mother". Intanto cominciamo dal genere proposto, che potrebbe essere descritto come death metal melodico, con accenni metal-core, e che vede al microfono la bella e talentuosa Julia Elenoir, vero asso nella manica di una band che comunque è già solida dalle fondamenta.

L'intento della band è chiaro: aggredire l'ascoltatore, ma farlo con tecnica sopraffina, con gusto melodico e con liriche e linee vocali di grande spessore. La sensazione, infatti, è quella di trovarci di fronte ad un vero e proprio vortice di emozioni, dove prevale la rabbia, ma dove entrano in gioco anche sottili fragilità tipiche dell'essere umano. Pezzi come "Embrace the Fury", "Several Injuries", "The Awakening" e la superba "Before the Flood" sono, secondo me, le armi più affilate di questa band. In particolare l'ultima traccia che ho citato, riesce a fondere death e thrash metal per un risultato che devastante è dire poco. Immaginate un mix dei Testament di "The Gathering", dei Pantera di "The Great Southern Trendkill", e aggiungete un po' di Arch Enemy e Dark Tranquillity...Stupiti? Beh, ascoltate e ditemi. 

Non che le altre canzoni siano da meno, anzi. Tanto per citarne un altro paio indimenticabili, direi che pezzi come "Several Injuries" e la conclusiva "Silent Spring" siano da applausi concitati. In particolare "Silent Spring" mette in mostra la vena più intimista della band, con un pezzo davvero sentito ed emozionale, che rivela appunto come questa band non sia solo una macchina da doppia cassa e blast beat. Sicuramente la sezione ritmica bellicosa costituita da Riccardo Zito (basso) e Andrea De Carolis (batteria) è devastante e precisissima e merita un plauso particolare, tanto che in alcuni frangenti mi ha riportato in mente la chirurgica potenza dei Fear factory, ma la band non perde mai di vista la forma-canzone, e questo merito è da attribuirsi in buona parte alle aperture di voce melodica di Julia. I riff di chitarra poi sono sempre sul pezzo, mai banali, sempre ficcanti ed ispirati per tutti i quaranta minuti circa del disco.

Per tirare le somme, devo essere onesto. Un disco come "Dark Mother" fa bene al metal e soprattutto fa bene all'Italia. Non so esattamente cosa voglia un fan dal metal odierno, o comunque mi riferisco a chi cerca un prodotto al passo coi tempi, potente, ben suonato, ben arrangiato, ben cantato ecc...Ma sicuramente se cerca questo, deve fermarsi ad ascoltare questo album, un vero concentrato di sopraffino ed inattaccabile death melodico e groove metal che fa impallidire il 90% della concorrenza di genere. Io ho citato degli episodi, ma fidatevi, tutto l'album vale la pena di girare per intero nei vostri stereo. Occhio solo a non metterlo a volume troppo alto mentre guidate, perchè induce ad andare come treni impazziti! I miei più vivi complimenti, 5Rand. Madonna che botta!

Recensione a cura di Sergio Vinci
Voto: 85/100

Tracklist:
1. Collapsing Theory
2. Embrace the Fury
3. Several Injuries
4. The Awakening
5. Black Ocean
6. Cold Deception
7. Feel the End
8. Old Angel Midnight
9. Blind Addiction
10. Before the Flood
11. Silent Spring

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