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ANGEL WITCH "Angel of Light" (Recensione)


Full-length, Metal Blade Records
(2019) 

Tornano in pista dopo sette anni di silenzio discografico gli Angel Witch, nome storico della scena metal internazionale, tra i fondatori e principali esponenti della corrente NWOBHM anni '80 malgrado altre bands di maggior nome e fama ne abbiano in parte eclissato l'attività discografica, malgrado apici artistici e compositivi che non hanno nulla da invidiare a tanti altri mostri sacri, anzi. Cosa è rimasto dei vecchi Angel Witch? Poco e tutto... poco, perchè ormai la band vira intorno alla storica figura del mitico Kevin Heybourne, vocalist/chitarrista dei britannici nonchè vero mastermind - mente pensante - ed unico superstite della band che fu. Tutto, perchè gli Angel Witch a distanza di decenni continuano a suonare 100% Angel Witch, senza troppi compromessi e senza troppe concessioni ad una qualsivoglia tentazione modernista, tanto nell'approccio quanto nella produzione. 

E non a caso ascoltare questo "Angel of Light" non fa che catapultarci indietro nel tempo di quasi, ahinoi, 40 anni... Stiamo infatti parlando di quasi cinquanta minuti di puro sano sound NWOBHM, riletto sempre alla maniera degli Angel Witch da sempre maestri nel mescolare alle atmosfere tipicamente heavy anche quell'aura più oscura ed affascinante che da sempre l'hanno contraddistinta. Assoldato, non a caso, un altro protagonista della scena heavy/doom britannica del calibro del drummer Frederik Jansson (ex Count Raven), gli Angel Witch tirano fuori il meglio che si possa chiedere da un album senza troppe pretese ma tremendamente genuino ed onesto. Heybourne tiene fede al suo credo, le vocals sono sempre quelle, il riffing è sempre quello tagliente veloce ed a tratti oscuro cui ci aveva abituato in passato. Un lavoro che parte alla grande con la cavalcata "Don't Turn Your Back" il cui refrain centrale tremendamente accattivante ricalca alla perfezione il marchio di fabbrica della band londinese, non a caso si tratta di un pezzo a lungo suonato on-stage dalla band negli anni '80, in passato contenuto in diversi bootleg ma solo oggi rilanciato alla grande in versione "ufficiale". La successiva "Death From Andromeda" presenta invece un sound più compatto e roccioso in cui anche la sezione ritmica fa la sua parte. "The Night is Calling", altro pezzo insieme all'opener riesumato da inediti del passato, è invece un pezzo alla lunga un pò flaccido ma che incarna alla perfezione lo spirito della classica ballad ottantiana, mentre la splendida "Condemned" rappresenta senza dubbio il capitolo più oscuro e doom-eggiante dell'intero lotto tenendo fede a quell'aura più occulta cavalcata da sempre dagli Angel Witch. "Window of Depair" invece riesuma uno spirito maggiormente rock n'roll, ricordando a tratti i Motorhead più moderni nel suo andamento meno lineare e più caotico rispetto al resto del lotto. 

Sia chiaro insomma che "Angel of Light" è un album che rompe totalmente ogni ponte col presente, che ci ripresenta una band che in passato ha raccolto molto meno rispetto a quanto seminato, ma che riesce ad essere affascinante ed allo stesso modo valido anche nel presente. Un ascolto senza ombra di dubbio obbligato per gli amanti di certe sonorità, e che probabilmente passerà inosservato ai più, ma che sicuramente merita giusta considerazione e dignità artistica. 

Recensione a cura di Luca Di Simone
Voto: 73/100

Tracklist: 
01.Don't Turn Your Back 
02.Death from Andromeda 
03.We Are Damned 
04.The Night is Calling 
05.Condemned
06. Window of Despair 
07.I Am Infamy 
08.Angel of Light 

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