Vuoi qui il tuo annuncio? Scrivi a: hmmzine@libero.it

MÖRK GRYNING "Mörk Gryning" (Recensione)



Full-length, Black Lodge Records
(2005 - Ristampa 2019)


Sono arrivato in possesso di questo vinile per puro caso, ed il caso mi ha voluto bene. Quest’album è davvero piacevole da ascoltare. Quella tra le mie mani è la ristampa del 2019, mentre è stato originariamente pubblicato nel 2005, ed è stato anche l’ultimo pubblicato dai nostri. Gli svedesi di recente sono tornati in attività pubblicando un live. Da un punto di vista musicale i Mörk Gryning sono accostati sia al black metal che allo swedish death metal. In realtà nonostante hanno punti di contatto, lievi con il black, e più importanti con lo swedish death, nella loro musica c’è molto di più e le influenze hanno un arco molto più ampio. Alla base c’è dell’ottima musica. 

La band riesce a differenziare la propria proposta restando sempre dentro al genere, con i pezzi che hanno ognuno una propria identità. Già dall’iniziale “Ingen dyrkan” mettono le cose in chiaro, con ritmiche veloci, a tratti blastate, rallentamenti vorticosi, una voce che vomita odio a profusione e un suono compatto e violento. E le cose non cambiano con le canzoni successive, in cui sono interessanti gli elementi groove ("The Sun") inseriti all’interno di un riffing serratissimo. Il livello medio resta sempre alto, questo grazie ad un’ispirazione che ha colpito positivamente i nostri. Le atmosfere, diverse, presenti nei brani, le melodie estreme, la voce che riesce a creare linee vocali interessanti, rende ogni pezzo unico. “The aurora” ha un inizio da standing ovation, con un riff davvero notevole, a cui farà seguito uno sviluppo del pezzo molto interessante. Per chi scrive è il migliore dell’album. Il brano vive di diverse anime e racchiude il senso dei Mörk Gryning, con un ritornello davvero efficace. La qualità tecnica e la fantasia dei musicisti fanno il resto. “Pure” è uno dei brani più malsani in cui alla musica pesante, a tratti straniante, si contrappone una voce malata, ruvida, profonda. 

Una delle caratteristiche che mi ha colpito di più dei Mörk Gryning è il riuscire a combinare atmosfere e ritmiche, passando dal blastato a momenti lenti senza mai forzare, ma riuscendo ad essere armoniosi nei cambi, così da dare l’impressione di saper maneggiare molto bene la materia estrema, riuscendo dove molti falliscono, ossia costruire un album organico, che cresce ascolto dopo ascolto, dando un senso finale di compiuto. Per chi non li conosce (e credo siano la maggior parte), per chi volesse ascoltare del metallo pesante e pensante, fate vostro questo album. 

Recensione a cura di 
78/100 John Preck

Tracklist:
1. Lazarus Rising
2. Ingen dyrkan
3. The Sun
4. Into Oblivion
5. The Aurora
6. Pure
7. All Discarded
8. Disguise My Parting
9. Neverwhere (At the Gates cover)

WEBLINKS:
Bandcamp
Facebook

Nessun commento