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DYLAN DOG #177 - "Il discepolo" (Recensione)


Copertina: Angelo Stano
Soggetto e sceneggiatura: Tito Faraci
Disegni: Franco Saudelli
Uscita: 29/05/2001

L’inclinazione al crimine è una patologia ereditaria? Può quindi essere trasmessa? Un tema trattato sin dai tempi di Cesare Lombroso, padre della moderna criminologia e ripreso in questa storia della prima era post-sclaviana. Il tema dei serial killer è affascinante quanto familiare a Dylan Dog che negli anni ne ha incontrati parecchi.

Helena Nolan si rivolge all'indagatore dell'incubo perché suo figlio Dave, diciottenne taciturno e ribelle, non fa altro che leggere riviste Splatter, vedere film Horror e scrivere racconti paurosi, affondando in una preoccupante e aggressiva apatia. Dylan userà proprio questi interessi comuni per provare a prendere per il verso giusto il ragazzo, ma non farà altro che peggiorare la situazione. Dave infatti accuserà ulteriormente sua madre per aver usato Dylan Dog, tra l’altro suo idolo, per ingannarlo. Il padre di Dave è morto suicida e sua madre Helena fa da governante ad un vecchio, malato e solo vicino di casa, Conrad Rathbone, costretto su una sedia a rotelle. Lo spirito ribelle di Dave lo spinge ad introdursi nella villa di Rathbone di notte. Un pò per sfida e un po' per gelosia prova a sgraffignare qualche oggetto di valore e inavvertitamente scopre un passaggio segreto. Entra in una strana stanza dove ci sono armi da taglio micidiali e un archivio dell’orrore. Rathbone lo sorprende e gli rivela di essere stato negli anni 70 e 80, un ferocissimo serial killer mai catturato dalla legge. Dave, invece di denunciarlo, ne rimane affascinato e lo costringe tutte le sere a raccontargli le storie delle sue uccisioni. 


Il vecchio appare in balia di Dave che è più forte e giovane di lui, ma è esattamente il contrario…Conrad ha delle strane capacità, è molto sensibile e riesce ad assorbire dolore, angoscia e paura soggiogando il prossimo. Assorbe tutto anche di Dave e contemporaneamente delle donne cominciano a fare una brutta fine. Un serial killer si aggira nella Londra di oggi smembrando le sue vittime e portando con se ogni volta un pezzo diverso. Dave sta perseguendo le orme di Conrad? Ad ogni loro incontro si scatena qualcosa in lui? Qual è il vero legame che c’è tra i due?

Forse la migliore storia di Faraci per Dylan Dog. Una sceneggiatura molto buona che ricalca “L’allievo” di Stephen King, ma che da origine ad una trama autonoma molto bella ed originale. Il fatto che Dylan abbia un flirt con una donna più matura (madre di Dave) stravolge un pò la routine del personaggio rendendo la storia anche curiosa.
La copertina di Stano è un gioiello. 

Recensione a cura di Pietro Todini
Voto: 80/100 

NB: Questo articolo è anche apparso nel gruppo Facebook DYLAN DOG FORUM CLAN

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