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VHÄLDEMAR "Straight To Hell" (Recensione)


Full-length, Fighter Records
(2020)

Sesto lavoro sulla lunga distanza per gli spagnoli Vhäldemar, band dedita ad un power metal di stampo puramente europeo piuttosto piatto e scontato, debitore di acts ben più noti quali Helloween e Grave Digger. Benchè rappresentante di un genere di per sè iper inflazionato e decisamente fuori tempo, la band di Barakaldo in passato ha dato alle stampe lavori piuttosto gradevoli, se non altro apprezzati ed apprezzabili dagli amanti di certe sonorità.

"Straight to Hell" esce a distanza di tre anni dal predecessore, e purtroppo conferma la scarsa vena compositiva del quintetto basco alle prese con una manciata di pezzi che faticano a salire d'intensità e tendono troppo ad inerpicarsi in soluzioni a tratti pacchiane, a tratti dal classico sapore di deja-vu. Ne esce fuori un album non brutto per carità, ma che risulta alla lunga tremendamente arido a partire dalla confusionaria "Death to the Wizard" passando per altri pezzi insipidi come "Fear" in cui l'azzeccato riffing centrale dal sapore oscuro, non è purtroppo sostenuto da una progressione discretamente accettabile malgrado improvvise ripartenze che a livello ritmico risultano tutt'altro che trascurabili.

Non mancano tuttavia i momenti decisamente più appetibili nell'arco dei 41 minuti complessivi di durata: su tutte l'anthemica "Hell is on Fire" che rappresenta con ogni probabilità un futuro cavallo di battaglia live per gli spagnoli. In sintesi un album che, pur scivolando via forse un pò pesante per tutti i non adepti a certe sonorità, nel complesso riesce a farsi ascoltare seppur con evidenti cadute di ritmo che non lo rendono certamente un ascolto imprescindibile.

Luca Di Simone
Voto: 60/100

Tracklist:
01. Death to the Wizard 
02. My Spirit 
03. Afterlife 
04. Straight to Hell 
05. Damnation's Here 
06. Fear 
07. Hell is on Fire 
08. Black Mamba 
09. When It's All Over 
10. Old King's Visions (VI)

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