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Racconti Macabri: L'IMPERO DELLE OMBRE (Intervista)


Risponde alle nostre domande JOHN GOLDFINCH

01 - Partiamo subito con il parlare del vostro nuovo lavoro. Esce a distanza di dieci anni dal vostro secondo album. Come mai avete impiegato così tanto per questo nuovo capitolo della vostra discografia? 
Salve a tutti! Dunque sì, ci abbiamo messo un bel po' a deciderci stavolta a buttare fuori il disco, diciamo che abbiamo assestato e messo a posto le nostre vite...situazioni lavorative e famigliari diciamo, poi siamo tendenzialmente lenti come uscite, dobbiamo essere ispirati e motivati non essendo dei professionisti che campano di quello! In Italia è così, chi è nel giro lo sa, altrimenti fai una tribute band (del cazzo!). 

02 – Parlando di Racconti Macabri vol. III volevo chiedervi come nasce quest’album. Quali sono stati gli elementi che vi hanno maggiormente influenzato a livello musicale? 
Questo lavoro nasce appunto da un ritrovato "centro di gravità permanente", da una ritrovata stabilità, ecco! Circa un lustro fa siamo stati spronati ed aiutati dalla band lombarda dei SIDHE a partecipare ad un festival a Busto Arsizio, il Doomsday Fest in qualità di headliner con l'aiuto degli elementi della band Pagan Doom per intero che si aggiunsero a me e mio fratello Andrea....il risultato della fusione fu vincente e si creò una comunione d'intenti sia musicale che umana che ha portato Rob chitarra, Vinz basso, Micky batteria e Dave tastiera a far parte in pianta stabile de L'Impero. A quel punto io e mio fratello abbiamo messo mano ad uno striminzito catalogo di riff ed idee che avevamo nel "cassetto", più un bel po' di materiale nuovo e tanta improvvisazione, il resto poi l'ho fatto io dando una veste alle musiche con una sorta di pseudo concept dei Racconti Macabri vol. 3 coi testi e tutto l'immaginario che ne consegue. Se poi vuoi sapere delle influenze musicali per questo capitolo, beh, sono sempre le stesse: l'Heavy Rock dei '70/'80, il Doom, il Dark Sound Italiano ecc.. 

03 – Credo che L’Impero Delle Ombre si possono classificare a pieno titolo come italian dark sound e che stiate raccogliendo l’eredità di band storiche tricolori come Death SS, The Black. Vi sentite eredi di questo suono? 
E' un onore ed un complimento enorme questa tua disamina! Lo spero proprio in cuor mio; gli alfieri dell'Italian Dark Sound da te nominati sono un espressione artistico-musicale autoctona del nostro bel-martoriato-paese che al pari del progressive dei '70 il mondo ci invidia e loda! 

04 – Definite la vostra musica Cemetery Rock. Potete spiegarci cosa racchiude questa definizione? 
Guarda ti allego la definizione di "Cemetery Rock" che ho incluso nei credits del disco nuovo che credo sia parecchio esplicativa: THIS IS CEMETERY ROCK ! …Ci tengo a precisare che il termine “Cemetery Rock”, che coniai molti anni fa durante l’ascolto di “certa” musica oscura, non ha nulla di morboso e non fa riferimento a purulenti cadaveri o a tematiche horror, ma bensì ha accezione puramente concettuale nonché spirituale, è un esperienza vissuta sulla pelle, una sensazione, un' atmosfera Sacrale, quel senso di angosciosa ed ineluttabile Eternità che trasuda ascoltando il più nobile Italian Dark Sound del passato, una filosofia che qualcuno nel tempo ha chiamato Magia Viola, Cammino Iniziatico, ed in mille altri modi, riversandola poi in musica…Sentimenti che abbiamo ritrovato passeggiando in assorto silenzio nei cimiteri! Questa opera in particolare è una metafora della Vita (narrata dal mio punto di vista) che parte dalla Morte, fine ultimo terreno, scandito dalle campane e dal Requiem e finisce col pianto del nascituro, simbolo della rinascita a nuova Vita! 
SILENTIUM AURUM EST! " 

05 – Cosa accomuna e cosa distingue i vostri tre album? 
Li accomuna il tocco, la sensibilità, il songwriting mio e di mio fratello Andrea, nel bene e nel male, intendiamoci! Noi siamo prima grandi ascoltatori ed amanti della buona musica e poi musicisti, ma ci mettiamo davvero l'anima! Li distingue ovviamente e soprattutto il momento storico a livello individuale, il primo era pura sperimentazione, malgrado avessi imparato la lezione dei maestri del Dark Sound Italiano, la ricerca di un focus, facevamo tutto quello che ci passava per la testa, con l'aiuto ed il sostegno dei grandi fratelli Dario ed Enrico Caroli, ex storica base ritmica dei fiorentini Sabotage! 
Il secondo capitolo "I compagni di Baal" esaspera un po' di più il nostro approccio progressive nel sound avvalendoci inoltre del grande Oleg Smirnoff alle tastiere. Quest'ultimo e terzo capitolo diciamo che cerca di fondere i due capitoli precedenti calcando la mano sull'aspetto Dark'n'Doom delle atmosfere e dei testi con una produzione finalmente all'altezza, secondo me. Finora i responsi di ascoltatori e critica sono molto positivi. 

06 - Ho trovato l’immagine della copertina perfetta per descrivere il contenuto dell’album. Come siete entrati in contatto con l’artista De Innocentiis? E quali spunti gli avete offerto per creare quel dipinto? 
Raffaele De Innocentiis è un disegnatore/fumettista abbruzzese molto talentuoso oltre che un amico! Avevo già commissionato a Raf. un fumetto che faceva parte dell'insert di un lp di un mio progetto uscito su Jolly Roger Rec. qualche anno fa, gli HumanasH, ed ero rimasto particolarmente soddisfatto del risultato, ed ovviamente quando c'è stato da pensare alla cover per l'Impero mi sono rivolto a lui. La mia idea per la copertina di Racconti Macabri era di utilizzare una vecchia foto che avevo scattato diversi anni fa nel profondo Chianti in Toscana, ricordava molto da vicino la copertina di "Life and Death" capolavoro di Paul Chain, ma l'etichetta non ci stava, idea troppo spartana! Allora mi venne l'illuminazione ...se fosse stata ridisegnata, corretta e colorata? Così è stato! 

07 - E’ doveroso parlare dei vostri testi. Quali sono state le fonti di ispirazione? 
Dunque, i miei testi in questo disco sono stati una profonda e brutale introspezione del mio lato più oscuro e pessimista: le paure, le angosce ,una sorta di scrittura automatica che devo confessare mi ha spaventato un po' a lavoro finito. Nel dettaglio il primo pezzo "IL CIMITERO DELLE ANIME" è dedicato e parla di Paul Chain, delle esperienze vissute insieme al genio pesarese tra jam session e visite ai cimiteri, "IL SABBA" parla di streghe, rituali e spiritualità alternative, "In morte di Buono Legnani" e ispirata al capolavoro di Pupi Avati "La casa dalle finestre che ridono", "Incubo a Dunwich" ovviamente al capolavoro del solitario di Providence, "Il villaggio delle ombre assassine" e una fiaba horror che prende spunto dai piccoli paesi della provincia italiani dove pare si annidi il Male (e l'ignoranza), "Marmo Freddo" parla di morte da olocausto nucleare, "Verso l'abisso" è quasi Epic e racconta del declino fisico e morale di un guerriero medievale ed infine "Sentimento Funereo" parla dell'angoscioso e depresso stato d'animo di un anima in pena. Questi sono i testi, ma alla fine del disco come outro, come finale c'è "Ballata dell'uroboro o della speranza" che è una sorta di raggio di luce in mezzo a tutte queste tenebre, perché questa è la vita: luci e ombre, non un mero esercizio di stile! 

08 - Parliamo di quello che sta accadendo nel mondo. Qual è il vostro pensiero al riguardo? Quanto cambierà il mondo della musica da questa esperienza? 
Le bands sicuramente ne soffrono non potendo esibirsi, i locali e piccoli live club ancora di più, alcuni non sopravvivranno purtroppo...spero presto si possa tornare alla normalità come la fenice che risorge dalle proprie ceneri! E' sconcertante ciò che sta succedendo nel mondo a causa di questa emergenza sanitaria, è qualcosa di epocale indubbiamente, tra negazionisti e non, c'è una sorta di eterna faida delle opinioni alimentate da e nei social ...su tutto poi, in ogni argomento, posizione, e chiaramente ora sui social è tutto amplificato....onestamente comincio a prendere a modello la figura dell'Eremita ...un bel monte o un'isola deserta (con un bell'hi-fi e più di dieci LP possibilmente!! eheh).

09 – Come pensate di promuovere Racconti Macabri Vol. III? Appena si potrà tornare a calcare i palchi proverete a pianificare un tour a supporto?
Sì sicuramente, c'erano già un po' di date pianificate che ovviamente sono andate alle ortiche! Ora nel futuro prossimo cercheremo di recuperare. 

10 – Chi sono L’Impero delle Ombre nella vita di tutti i giorni? 
Persone normali...normali? Operai, professionisti, becchini, alchimisti, sognatori? boh! Non importa! L'importante è avere una visione nella vita tra il Reale e l'Irreale....farsi rapire ogni tanto dalla suggestione, nel nostro caso col potere della musica, tanto poi ci pensa la Vita a tirarci la giacchetta! 

11 – A voi l’ultima parola…
Che dire, grazie per la chiacchierata, spero di non avervi tediato oltremodo. Un caro saluto a Voi e ai vostri lettori e.... LONG LIVE CEMETERY ROCK!!!! 


Intervista a cura di John Preck

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