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SODOM "Genesis XIX" (Recensione)


Full-length, Steamhammer
(2020)

Alla soglia dei quarant’anni di attività, i Sodom tornano con un nuovo album, e lo fanno onorando appieno il loro nome, la loro storia, pubblicando un lavoro thrash metal di ottima fattura. La band sembra non risentire affatto del tempo trascorso e fa quello in cui sa destreggiarsi meglio, ossia pestare in modo selvaggio. Tom Angelripper si produce in una prova vocale di notevole intensità, con la sua inconfondibile timbrica. In fin dei conti non potevamo aspettarci niente di diverso dai Sodom, in fin dei conti non volevamo niente di diverso. 

Loro, che della sacra triade del thrash metal teutonico sono sempre stati i meno appariscenti e tecnici, ma sicuramente i più selvaggi e diretti, si presentano nell’anno terribilis 2020 con una perfetta colonna sonora per descrivere questo periodo oscuro. Nella tracklist non ci sono punti deboli, c’è del mestiere ed è normale per una band navigata come la loro. Si viaggia sempre a velocità sostenute, ritmiche speed sfociano in violenti blast beat, con un riffing non originale ma di classe, e la maestria di chi è sempre stato tra i primi della classe resta invariata, a riprova, se ce ne fosse bisogno, che ai vertici di certe sonorità non ci si arriva per caso, ma per la sostanza della proposta, per l’attitudine e per la capacità di saper creare un sound di un livello più alto rispetto alla media. Da sottolineare anche la bellissima copertina a corredo, diretta rappresentatrice del titolo dal richiamo biblico Genesis XIX. Il volume è corposo, composto da dodici brani più una intro. 

Nella prima parte troviamo sicuramente i pezzi migliori, ma anche la seconda parte si difende bene, anche se forse c’è un pò più di mestiere. Non si può restare indifferenti di fronte alla soverchiante e speed “Sodom & Gomorrah”, brano d’apertura, cattivo e con quel ritornello che si ficca in testa già dopo il primo ascolto. Ma è il trittico iniziale a non lasciare scampo, con “Euthanasia” e “Nicht mehr mein Land”, anch’essi brani d’assalto che faranno la gioia di tutti gli appassionati di thrash metal. Con l’eponima “Genesis XIX” e “The Harpooneer” si raggiunge il picco qualitativo dell’album, due brani complessi, oscuri, violenti, che nei loro sette minuti ciascuna, racchiudono la summa stilistica dei Sodom. Questa è pura potenza teutonica allo stato puro! 

La seconda parte dell’album racchiude brani diretti e non abbassa mai il ritmo con brani come “Glock 'n' Roll” dai toni più scanzonati, o le thrashy “Dehumanized” e “Occult Perpetrator” dalla notevole intensità esecutiva. Alla fine dell’ascolto si resta piacevolmente appagati da un album che ha tutte le caratteristiche per entrare di diritto tra i migliori lavori dei Sodom. 

John Preck
Voto: 80/100

Tracklist:
1. Blind Superstition 
2. Sodom & Gomorrah 
3. Euthanasia 
4. Genesis XIX 
5. Nicht mehr mein Land 
6. Glock 'n' Roll 
7. The Harpooneer 
8. Dehumanized 
9. Occult Perpetrator 
10. Waldo & Pigpen 
11. Indoctrination 
12. Friendly Fire

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