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ARCANE TALES "Tales from Sharanworld" (Recensione)


Full-length, Broken Bones Records & Promotion/Silvertream Records
(2021)

Quando si ha in mano un lavoro del genere la recensione si fa sempre difficile, arte e talento si incontrano e si mescolano in un’opera unica nel suo genere, che può travolgerti oppure rimanerti completamente indifferente. Nel caso del veneto Luigi Soranno, l’autore di questo album, è valsa la pena di ascoltarlo più volte e togliersi il dubbio. L’intreccio di sonorità power fantasy, symphonic e soprattutto METAL riesce molto bene senza cadere nel banale, e il nostro polistrumentista con questo lavoro spicca in questo settore che spesso risulta monotono e ripetitivo; devo dire, invece, che questa “one man band” si presenta con idee ben chiare ed originali. 

Partiamo con il dire che finalmente ci sono dei suoni vivi, il mixaggio a volte può sembrare impreciso, però rende ottimo la stesura dei brani evitando il classico approccio del “suona tutto uguale” perché così non è: non mancano le cavalcate, le melodie epiche e medievali così come i tempi veloci, che anzi la fanno proprio da padrone tenendo viva la sonorità dell’intero album. Soranno compone tutto in maniera ottima e si distingue tecnicamente in ogni strumento, dimostrando anche una dote vocale ben diversa da tutti i “cloni dei cloni” a cui siamo abituati in questo genere. L’intro “Under Siege” ci prepara ad una battaglia che esplode nel brano successivo “Wall Of Shields”, un pezzo molto “power” e molto veloce, ben strutturato e perfettamente concatenato con l’intro, con armonie accattivanti che tengono sul pezzo e, se non fosse bastata questa esplosione iniziale, il brano successivo “The Shadow’s Raise” ne è la conferma. Segue “Mirror Of The Dark Side”, molto più melodica rispetto all’inizio ma molto ben riuscita, mentre con “Magic Spell” si ritorna a cavalcare l’epic metal in direzione del brano successivo, “The Banquet, che con una vena folk è il collante perfetto per passare “Raging Blade”, forse il brano più power metal del disco dove il nostro amico sfodera una fantastica tecnica vocale. Quando parte “Ghostly Whispers” invece, la musica diventa più aggressiva e il nostro si lascia andare alla tecnica musicale, e non che finora non lo abbia dimostrato, ma qui diventa molto più feroce, con dei riff che mi hanno ricordato (soprattutto all’inizio del brano) una sonorità vicina al black metal. 

Non ho avuto nemmeno il tempo di focalizzare questa inaspettata violenza, e subito parte la breve e strumentale “Rainbows’ Valley”, passaggio di tregua necessario prima di “Battle For Earth”, dove non si ha il tempo di pensare perché sembra di essere proprio nel vivo di una battaglia che sta per finire, assaporando già il gusto della vittoria. “Screams The Eternal Fortress” forse è il meno riuscito ma non per questo il meno attraente; poi parte la magica “Winter Symphony”, il mio pezzo preferito, con una partenza iniziale accattivante costruita su cambi di tempo e armonie intrecciate molto bene fra loro, che rendono il brano differente mescolando più generi. Un brano davvero riuscito, che credo sia il modo migliore per passare all’ultima traccia dell’album, “Angels’ Descent”, che prende subito grazie alle chitarre graffianti e alla batteria molto diretta: questo pezzo ha una voce più accattivante con un atmosfera ancora più varia. A mio parere, insomma, questo lavoro passa a pieni voti. Personalmente avrei messo qualche brano in meno… ma quale? In realtà sembra tutto messo in un ordine prestabilito e ben preciso di suoni, canzoni ed atmosfere, in questa tracklist niente sembra lasciato al caso. 

Per gli amanti dei generi epic, fantasy, symphonic e power, questo lavoro merita un ascolto molto attento, il nostro già in passato ha creato opere simili e non fa che confermarsi con questo bel lavoro. Soprattutto Luigi Soranno sta creando uno stile tutto suo, diverso dal solito stampo di materiale già pre-costruito, senza fare riferimento a band italiane o straniere che magari nel tempo sono diventate un po' troppo standardizzate. Qui invece si esce decisamente fuori dagli schemi con eleganza, seppur sempre a cavallo del metal, raccontando, nelle taverne illuminate solo dal fuoco di una torcia, di guerre passate, possibilmente a spada sguainata e inneggiando raffinatamente fuoco e fiamme.

Daniele Zafferani
Voto: 80/100

Tracklist:

1. Under Siege 
2. Wall of Shields 
3. The Shadow's Raise 
4. Mirror of the Dark Side 
5. Magic Spell 
6. The Banquet 
7. Raging Blade
8. Ghostly Whispers 
9. Rainbows' Valley 
10. Battle for Earth 
11. Screams the Eternal Fortress 
12. Winter Symphony 
13. Angels' Descent

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