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Intervista: FRUSTRATION


01 - Ciao ragazzi, volete presentare i Frustration ai nostri lettori? Come nasce la band? Con quali obiettivi?
Ciao! Iniziamo con il ringraziare HEAVYMETALMANIAC.IT per l’intervista e lo spazio che ci sta dedicando! I Frustration nascono per gioco e per caso, con il classico ritrovo di vecchi amici e la voglia di suonare qualcosa di diverso. In una lontana sera (sono passati ormai circa 10 anni ) provammo a improvvisare qualcosa insieme e con naturalezza, dopo qualche giorno, buttammo giù una demo che ci permise di partecipare a qualche live. Lo scopo era solo quello di suonare per puro divertimento e dal nulla formare un progetto anomalo, dove ogni uno di noi suonava uno strumento diverso dal proprio.
L’idea in seguito ci caricò a tal punto che iniziammo subito a lavorare su “Humanity Through The Madness” e con l’uscita del primo album ufficializzammo la nascita della band.

02 - Quanto tempo avete impiegato per scrivere "The Dead City"? Dove e da chi è stato prodotto?
I pezzi sono stati curati interamente da Hirpus. Nella stesura di solito non impieghiamo molto tempo, siamo sempre molto produttivi in questa fase, i ritardi sono avvenuti a causa della pandemia per provare le tracce con la band e per le registrazioni. Non è stato facile conciliare il tutto in questo periodo. Per la produzione e distribuzione ci sta dando un grande aiuto la “Nova Era Records”, il digitale è già disponibile su tutte le piattaforme principali, tra pochi giorni avremo anche le copie fisiche e il nuovo merchandise, quindi per chi fosse interessato contattate noi o la nostra etichetta (horns up).

03 - Quali sono le band che in qualche modo hanno ispirato la vostra musica, o semplicemente il vostro modo di suonare?
Tutti noi proveniamo da progetti metal più “estremi”, soprattutto thrash, black, death e crediamo che questa componente si noti nel nostro songwriting. Ovviamente, volevamo creare qualcosa di diverso che ci avrebbe divertito e permesso di suonare senza limiti di immagine o genere.
Abbiamo quindi aggiunto una buona dose di crust, punk, doom e stoner con l'intenzione di far nascere un sound diverso e farlo nostro, senza snaturare il nostro background musicale. Non ci siamo ispirati a delle band in particolare, abbiamo provato a fare qualcosa di nostro mescolando un po' tutto ciò che ci piace, per assurdo cerchiamo di farci incuriosire proprio da quello che per un motivo o l’altro non abbiamo potuto approfondire o testare, quindi ci sarà sempre un continuo mutare e sperimentare nel nostro sound di pezzo in pezzo e di disco in disco.

04 - Vogliamo parlare della copertina dell'album? Che cosa rappresenta e chi l'ha realizzata?
La copertina è stata realizzata da Hirpus e rappresenta lo stesso concetto sviluppato nei testi, una continua lotta e analisi di noi stessi, per questo i due volti, il mettere a nudo i nostri lati più nascosti, esaminando il disagio e lo stato d'animo dell'uomo nel suo insieme.

05 - Di cosa parlano i vostri testi e chi li scrive?
Generalmente Milkman e Hirpus si occupano dei testi, ma tutti contribuiscono attivamente al songwriting proponendo le idee che le nuove tracce esprimono. Come da precedente domanda la fonte di ispirazione principale è sicuramente il voler mettere a nudo le sensazioni che accompagnano in questo periodo non facile l'uomo nel suo insieme, analizzando e criticandone vizi e difetti.

06 - Come descrivereste il vostro sound per presentarvi a chi ancora non vi conosce?
Il nostro sound è il frutto di quello che ci diverte e che in questo momento amiamo suonare, probabilmente per ora un mix di stoner / metal molto influenzato. Ogni disco avrà sicuramente una predominante diversa che sarà sempre molto varia e tutto dettato dal periodo o da quello che accadrà alla band nel proprio percorso, non ci poniamo limiti o schemi.

07 - Quanto vi manca potervi esibire dal vivo? E quanto secondo voi cambierà l’approccio al live quando si potrà tornare a calcare i palchi?
Ci manca moltissimo suonare e condividere la nostra musica dal vivo. Non so cosa cambierà, sicuro ci vorrà del tempo e un lento ritorno alla normalità. Molte band hanno sfruttato le piattaforme digitali per eventi dal vivo anche senza pubblico, esibendosi con delle dirette sui social ecc ... Sicuro è un buon modo per non arrestare completamente il mondo della musica in questi periodi di difficoltà, ma speriamo che non porti verso un allontanamento esponenziale del contatto fisico perché più passa il tempo e più la tecnologia porta le persone a vivere in simbiosi con uno smartphone o un pc, invece di uscire all’aperto, relazionarsi di persona e ascoltare della buona musica dal vivo.

08 - Provenite da Campobasso, quindi vorrei chiedervi se da voi c'è una scena metal e se ci sono delle band provenienti dalla vostra zona davvero meritevoli di interesse.
Un po alla volta anche nella nostra zona ricomincia a muoversi qualcosa speriamo che buttata la pandemia alle spalle ci sia un ulteriore scossa nelle persone, sono poche le occasioni dove vengono organizzati eventi metal che possano mettere in risalto le band locali o attrarre gruppi più conosciuti, ma nonostante tutto, qualche pecora nera che le non demorde e si danna per creare qualcosa ancora c’è… Vedremo come si evolve la cosa siamo fiduciosi…

09 - Progetti per il futuro?
In questo momento siamo carichi e pieni di idee, stiamo lavorando al nuovo album. Il nuovo sound è molto interessante e ne siamo più che soddisfatti, ci saranno notevoli cambiamenti e curiosità. Nel frattempo, stiamo reclutando anche un nuovo chitarrista e continuando la promozione di “The Dead City”, che speriamo quanto prima di suonare live.

10 - A voi l’ultima parola…
Grazie HEAVYMETALMANIAC.IT per il supporto e per lo spazio dedicato! Seguite i nostri canali per rimanere aggiornati sulle ultime news, tra breve saranno disponibili anche le copie fisiche di “The Dead City” con le nuove t-shirts e “Humanity Through the Madness”, il primo disco che comparirà presto su tutti i principali canali digitali. Abbiamo diverse cose interessanti in programma per il futuro e tante nuove frustrazioni da regalarvi. Per il resto, beh che dire... speriamo che alla fine di tutto la scena underground italiana riparta meglio di come l’abbiamo lasciata, tutti noi vogliamo rimetterci in gioco e tornare a suonare sui palchi per i nostri fan.
Extreme rolling!!! Extreme frustration!!!


Intervista a cura di Sergio Vinci

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