La potenza del metallo: IBRIDOMA (Intervista)
Gli Ibridoma sono ormai una formazione rodata e affermata nel panorama metal italiano. Grazie alla qualità crescente delle loro uscite, hanno saputo convincere sempre di più addetti ai lavori e ascoltatori. Questo processo trova riscontro soprattutto nel nuovo, ottimo "Norimberga 2.0", recensito dal nostro John Preck QUI. Lasciamo al bassista Leonardo Ciccarelli il compito di rispondere alle nostre domande! Buona lettura!
01 - Ciao ragazzi e benvenuti su Heavymetalmaniac.it! Qual è il significato che si nasconde dietro ad un titolo come "Norimberga 2.0"? A cosa fa riferimento?
Il titolo fa riferimento proprio al processo di Norimberga avvenuto dopo la seconda guerra mondiale, e con lo stesso spirito e la stessa considerazione l’album condanna gli attuali leader mondiali per la situazione odierna in cui ci troviamo, ovviamente non facciamo di tutta l’erba un fascio e ci sarà sicuramente chi si impegna a migliorare le cose, ma i risultati di sicuro non sono promettenti e troppa gente lucra su questa condizione.
02 - In un album cantato praticamente tutto in inglese, come mai la scelta azzardata di iniziare con l’unica canzone totalmente cantata in italiano? Così facendo non pensate di fuorviare chi vi ascolta per la prima volta?
Sinceramente che potesse essere fuorviante per l’ascoltatore non ci è venuto in mente, i testi delle nostre canzoni riflettono i nostri pensieri e le nostre opinione li scriviamo “a sentimento” per così dire, senza pensare se sia italiano o inglese, magari chi non ci ha mai ascoltato potrebbe trovarlo strano, ma andando avanti con l’ascolto dell’album si potrebbe ricredere.
03 - Qual è il significato di un testo così intenso come “Ti ho visto andare via”?
“Ti ho visto andare via” è in pratica la nostra esperienza del lockdown raccontata in musica, è stato un periodo difficile per tutti e chi più e chi meno ha perso qualcosa, che sia il lavoro o un affetto personale, questa canzone l’abbiamo scritta sia per sfogo personale sia per sfogo per l’ascoltatore che riesca ad entrare in emptaia con lo stato d’animo che vogliamo trasmettere con il nostro pezzo.
04 - Ho trovato questa canzone quella con più personalità tra quelle proposte, proprio per come si intrecciano le linee vocali con la parte strumentale. Perché avete deciso di proporre solo una canzone cantata in italiano?
Proprio come abbiamo detto prima non scriviamo i testi delle nostre canzoni pensando se possa essere meglio in italiano o in inglese, spesso ci capita che il testo iniziamo a pensarlo e scriverlo direttamente in inglese mentre altre volte finita la stesura del testo in italiano ci rendiamo conto che tradotto non renderebbe altrettanto bene e quindi lo lasciamo in madrelingua.
05 - Pensate in futuro di dare più spazio a questa soluzione?
E’ possiblie, in fondo non abbiamo mai seguito una linea di condotta finora per la stesura dei pezzi e ci è sempre andata bene, quindi la possibilità che ci siano altri pezzi scritti con lo stesso metodo non è così remota.
06 - Questo è il vostro sesto album. E’ un numero importante, che non molte band riescono a raggiungere. Cosa vi spinge ad andare avanti dopo tutti questi anni?
La passione per la musica in primo luogo, ma anche la voglia di stare insieme, nel bene e nel male e nonostante i vari cambi di formazione il gruppo è nato ormai più di 20 anni fa e ormai ci consideriamo una famiglia allargata.
07 - Quali sono le maggiori differenze tra Norimberga 2.0 con i vostri precedenti lavori? E cosa li unisce?
La differenza principale sta nella composizione dei pezzi, solitamente li componiamo tutti assieme di persona, dove ognuno porta qualcosa, che sia un riff o una strofa del testo, mentre stavolta ci siamo trovati isolati l’uno dall’altro. Per quanto la tecnologia potesse connetterci ci siamo ritrovati con parecchi pezzi scritti per intero dal singolo membro del gruppo piuttosto che tutti insieme, ma sicuramente la cosa che accomuna Norimberga 2.0 agli altri album è sicuramente l’atmosfera e lo spirito che trasmette con ogni brano.
08 - Come definite la vostra musica?
La nostra musica possiamo definirla un heavy metal contaminato, ogni pezzo mantiene essenzialmente le strutture e le sonorità del genere, ma viene influenzato, chi più e chi meno, da altri generi come il death metal o il metal core. Che sia originale o meno questo non siamo noi a doverlo dire, ma possiamo dire con certezza che è il nostro sound.
09 - Quali sono le maggiori influenze che costituiscono il sound degli Ibridoma?
Per la stesura dei testi la nostra principale fonte di ispirzione sono le nostre esperienze di vita, condivise o individuali, che ci permettono di entrare in sintonia con i nostri ascoltatori, mentre per la parte strumentale le nostre principali ispirazioni vengono dall’ascolto dei gruppi più disparati come Breakdown of Sanity, Amon Amarth e Six Feet Under e da altri più sul genere come Iron Maiden e Megadeth.
10 - In passato avete avuto diverse esperienze di rilievo in sede live, sia in Italia che all’estero. Per il nuovo album come vi state organizzando per portarlo live? E cosa si deve aspettare chi vi verrà ad ascoltare?
Per adesso non abbiamo ancora nulla di confermato, ma siamo in trattativa per alcuni festival sia in Italia che all’estero, anche se purtroppo non possiamo fare ancora i nomi, comunque vi terremo prontamente aggiornati sui nostri social non appena avremo qualcosa di sicuro.
11 - Lascio a voi l’ultima parola…
Un ringraziamento a tutta la redazione di heavymetalmaniac.it per quest’intervista concessaci e un ringraziamento speciale a tutti coloro che leggeranno quest’articolo nell’attesa di poterci rivedere sui palchi d’Italia e d’Europa, sia come artisti che come spettatori.
Intervista a cura di John Preck
Bandcamp
Homepage
Nessun commento