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[REPORTAGE] LUPPOLO ROCK FESTIVAL 17 Luglio 2022: Testament - Exodus - Heathen and more


La voglia di concerti. La voglia di metal. La voglia di socialità. La voglia di respirare quell’atmosfera magica che solo certi eventi possono darti, queste le motivazioni alla base della mia sortita in quel di Cremona in una torrida domenica di metà luglio. E come per me, l’aria rovente non ha fermato diverse migliaia di appassionati thrasher.


Partiti da Bologna nell’ora calda più estrema, appuntamento alle ore 14:00, siamo arrivati nei pressi del Parco Colonie Padane, poco prima delle 16:00 parcheggiando a circa cinquanta metri dall’ingresso. L’atmosfera che si respira da subito è di festa. Non si avvertono tensioni, non ci sono code, la stessa security ti accoglie e controlla all’ingresso in modo gentile e disponibile. Si entra nella zona antistante l’area concerto, denominata Food Truck Area, in cui ci sono stand alimentari e non, e lunghe tavolate a ricordare una sagra. Non c’è solo cemento, ma anche terra e ci sono alberi, c’è ombra. Con questa calura stordente è una manna dal cielo. La prima cosa che noto sono i prezzi umani degli stand sia per mangiare ma soprattutto per bere. E con quello che si è sentito, o che ho visto e vissuto in questa strana estate di prezzi folli, questo è un altro punto a favore di questa manifestazione (Qualcuno ha detto token?).

Arrivati davanti alla struttura in cemento, che immagino sia la vecchia colonia, presentiamo il nostro biglietto e guadagniamo un braccialetto verde che ci permetterà di entrare ed uscire dall’area concerti per tutta la giornata. L’edificio in cemento a due piani è semicircolare e al suo interno, all’ombra, ci sono stand di vario tipo: delle band che suoneranno da qui a fine serata, di una nota casa editrice che ci rifornisce di ottimo materiale metallico su cui ampliare le nostre conoscenze e poi banchetti vari di dischi, cd, abbigliamento e accessori. Oltrepassata questa zona di mezzo si arriva davanti al palco. L’area concerto si sviluppa in larghezza e non in lunghezza. Il palco è ampio e ben in alto. Questo permetterà ai presenti di vedere bene anche da dietro e da posizioni più defilate. Il palco è fronte sole e le prime band che si esibiranno avranno la luce e il calore diretto che li colpirà in faccia per tutto il tempo.

Ad inaugurare quest’ultimo giorno di Luppolo, salendo sul palco alle 16:30, sono gli Skanners, storica band heavy metal tricolore. Sotto un sole stordente non si risparmiano e danno la giusta carica per iniziare quest’ultima giornata di metallo rovente. La band nella sua mezz’ora di esibizione dimostra di essere coesa e di saper tenere molto bene il palco. I suoni non sono ottimali, ma questo non pregiudica l’esibizione. Il pubblico apprezza molto. Se quando hanno iniziato erano poche decine di persone sotto al palco a sfidare il sole rovente, si arriva alla fine che il numero di spettatori è aumentato di molto. Si passa da cavalcate pesanti come “Welcome to Hell” a brani power metal teutonici “Metal Party”, con la potente voce di Claudio Pisoni sugli scudi.


Alle 17:30 salgono sul palco gli Extrema per ripetersi nel loro classico massacro collettivo. La novità per scrive si chiama Tiziano Spigno. Fino ad oggi ho sempre visto i live degli Extrema con il mattatore Perotti. Dico subito che il nuovo cantante non fa rimpiangere lo storico. La sua performance è stata di grande intensità, coinvolgente, con una grande prestazione vocale. E in quelle condizioni climatiche quasi proibitive lo show intenso della band ha avuto del miracoloso. Il pubblico apprezza e siamo in tanti a spingerci sotto il palco per dare supporto e carica ai musicisti. Se il leader Massara si conferma un ottimo chitarrista anche in sede live, a sorprendere per le qualità tecniche è Francesco La Rosa dietro le pelli. La sua performance è impressionante. Non me ne vogliano gli estimatori di batteristi più blasonati che hanno suonato in questa giornata, ma la sua prestazione è stata la migliore in assoluto. Gli Extrema sanno come coinvolgere il pubblico e lo fanno sciorinando classici e pezzi più recenti, sempre tenendo alta la velocità d’esecuzione! Band di caratura superiore.

Nel mentre si assiste al cambio palco avviene un piccolo siparietto. Chuck Billy compare nella zona rialzata dell’edificio, prima da solo ed accende subito i presenti che gli dedicano cori di benvenuto, scompare per poi ricomparire con Steve Souza. Insieme infiammano ulteriormente l’animo già accaldato dei presenti.

Poco prima delle 19:00 salgono sul palco gli storici Heathen con il loro classico technical thrash metal, basato su un forte impatto fisico, con ritmiche speed e tanto sudore. I suoni finalmente migliorano, il pubblico sempre più numeroso si avvicina alla zona live. Il caldo comincia a dare i primi segnali di tregua. Gli Heathen ci danno dentro. Dopo le prime due canzoni decidiamo di dirigerci presso la Food Truck Area. Bisognava sacrificare una band per provare ad arrivare integri al finale della serata. Salutiamo gli Heathen e ci avviamo verso l’esterno. Evitiamo file per mangiare, troviamo anche da sederci. Ci rilassiamo. Rifocillati a dovere torniamo nell’area concerti e ci apprestiamo ad entrare nel vivo di questa giornata.


Alle 20:15 gli Exodus si presentano sul palco super carichi. Gary Holt, come sempre su di giri, è il più osannato dal pubblico. E lui ripaga con una prestazione di alto livello, fatto di tecnica, grinta e sudore. Non si risparmia per tutto il concerto. Il volume della sua chitarra è sempre più alto rispetto all’altra ascia. Steve Souza dal canto suo prova a non essere da meno, incita il pubblico, urla, sbraita, è super carico anche lui e si sente! Tom Hunting è una macchina thrash metal lanciata a tutta velocità. Spesso tra un pezzo ed un altro si alza dalla postazione per salutare ed incitare il pubblico. Poi viene anche avanti, prende il microfono saluta e ringrazia. Per chi non lo sapesse Hunting è stato gravemente malato ed oggi vederlo così carico ed in forma non fa altro che piacere! Gli Exodus sono una macchina da guerra e nella loro ora e un quarto mettono a ferro e fuoco il Luppolo con una grandissima prestazione, passando in rassegna tutti i loro classici fino ad arrivare ad eseguire brani dal loro ultimo pesantissimo “Persona Non Grata”. La sorpresa arriva dopo i saluti finali quando Gary Holt attacca il riff di “Beating Around The Bush” degli Ac/dc ed è pura adrenalina! Per chi scrive è stata la prestazione migliore della giornata.


E’ ormai notte, le zanzare hanno iniziato il loro assedio quando i Testament alle 22:01 attaccano i nostri padiglioni auricolari. La curiosità più grande è vedere Dave Lombardo dietro le pelli, uno dei più grandi batteristi metal di sempre. E la curiosità viene ripagata da una prestazione di altissimo livello. I Testament sono una band di professionisti e sanno come infiammare gli animi dei presenti. Chuck Billy è il solito istigatore di masse, Alex Skolnick continua ad incantare quando parte con i suoi solos, Steve Di Giorgio è semplicemente pazzesco, parola di bassista! E infine il capo banda, Eric Petersen è lì a macinare riff su riff con precisione da metronomo. A differenza degli Exodus i suoni non sono sempre ottimali e in certi momenti si impasta tutto, soprattutto le chitarre. Ma siamo lì per loro e ci godiamo fino all’ultimo secondo questa musica e questa band fantastica. I Testament hanno una quantità di canzoni tali da poter permettersi di scegliere a occhi chiusi quali suonare ed accontentare sempre i fans. Spaziano dall’ultimo “Titans Of Creation” con ben tre brani in scaletta ed arrivano al primo “The Legacy” con altri tre estratti tra cui “Alone In The Dark” a cui è affidato il finale con cori da stadio. In mezzo tanti classici, dalle immancabili “Into The Pit” e “Souls Of Black” a brani più recenti ma altrettanto validi come “The Formation Of Damnation” e all’iniziale “Rise Up”. Alle 23:30 finisce tutto.


I Testament salutano soddisfatti, consapevoli della grande prestazione. Il pubblico è lì sotto ad osannarli, grati di avere assistito ad un grande live, quello dei Testament, e ad una grande giornata di metal, in cui tutte le band sono state all’altezza, nonostante le temperature a tratti proibitive. E i metallari restano lì, nessuno sembra voler andare via. Si è vissuta una giornata così bella che si fa fatica a volerla far finire.


Considerazioni finali. Il Luppolo Rock Festival, arrivato alla sua terza edizione, si è dimostrato un evento di grande qualità, pensato per i fans del metal, a misura d’uomo, con quell’impronta internazionale che molto spesso nelle manifestazioni nostrane manca, soprattutto quelle in cui è previsto un numero elevato di partecipanti. L’ottima location, facilmente raggiungibile, le numerose zone d’ombra, i prezzi onesti e accessibili a tutti, i molti servizi, l’accoglienza e la disponibilità dello staff, e non ultimo l’ottimo bill messo in piedi, hanno fatto di questo Festival un evento di grande qualità. Un plauso va a tutta l’organizzazione.

Reportage a cura di John Preck

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