DAMNATION GALLERY "Enter the Fog" (Recensione)
(2023)
I Damnation Gallery giungono al terzo lavoro in sei anni, davvero un traguardo importante per questa band nata nel 2016 con l’intento di realizzare un suo percorso personale di horror metal, sia da un punto di vista visivo che musicale. A partire dalla bellissima copertina che ben rappresenta la musica suonata fino alla loro immagine ricercata, i liguri hanno le idee ben chiare su cosa e come proporsi. Passando alla parte prettamente musicale, ci si trova dinanzi ad un suono cupo, a tratti primordiale, un heavy metal malsano che guarda ad un lontano passato per esprimere sensazioni dai connotati oscuri.
Dagli anni Ottanta giungono le maggiori influenze, spaziando tra le atmosfere malefiche dei Mercyful Fate (“An Instant”), passando per gli oscuri Celtic Frost (“Angomarcia”), fino a giungere ai nostrani Death SS. Non a caso i nostri si definiscono horror metal, ed a ragione visti gli scenari che riescono a creare con la loro musica. Tra momenti doom d’annata (“Old Cemetary”), ritmiche di classico heavy metal (“Your Will Shall Be Done”), accelerazioni thrash metal (“Never Say Goodbye”) ed accenni estremi che rimandano a certo black metal (“Emptiness”), il sound dei Damnation Gallery gode di un buon dinamismo. Questo giova al risultato finale con un suono compatto che riesce ad esaltare le diverse atmosfere di cui si compongono le canzoni (“Numb”).
E non potevano mancare momenti propriamente orrorifici che riprendono il classico dark sound italiano per poi evolversi verso altro (“Fog”). Dalla produzione viene fuori un suono cupo, intenso, lontano da quelle super compresse attuali, donando organicità e dinamicità nell’insieme, raggiungendo un buon risultato, con un interessante suono primordiale di chitarra. La voce di Scarlet si fa portatrice di una interpretazione varia, impersonando in modo convincente i diversi momenti, spaziando su più registri sonori, passando da clean vocals rauche ed aggressive, tendenti su registri alti, fino a sfociare in voci basse, con un growl convincente.
Ed è nelle parti più aggressive e malvage che ottiene i migliori risultati. Nella varietà stilistica riesce ad entrare anche un’interessante semi ballad (“Erased”) con cui la band chiude un lavoro ben fatto e che si può considerare riuscito. Non posso che certificare l’ennesima interessante proposta che giunge dalla terra ligure.
Voto: 76/100
Tracklist:
1. Secrets Kingdom
2. Angomarcia
3. An Instant
4. Never Say Goodbye
5. Fog
6. Your Will Shall Be Done
7. Old Cemetery
8. Emptiness
9. Numb
10. Erased
Low - Bass
Scarlet - Vocals
Coroner - Drums
Lord of Plague - Guitars
Web:
Bandcamp
Spotify
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