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ETERNAL WHITE TREES "The Summer That Will Not Come" (Recensione)


Full-length, My Kingdom Music
(2023)

Gli Eternal White Trees sono una nuova realtà tricolore dedita ad una musica malinconica, figlia di un gotico che esula dai suoni più metallici per approdare su territori rock e post rock. Le influenze che maggiormente caratterizzano i nostri arrivano direttamente dalla terra d’Albione e precisamente dai Paradise Lost (“My Fune”). Dagli alferi dei gothic metal si sentono le atmosfere che hanno caratterizzato la parte di carriera più controversa, quella che passa da album come “Believe In Nothing” e “Symbol Of Life”, con quell’approccio più melodico e rock oriented. 

Quando riescono a distaccarsi, almeno in parte da questa ombra, riescono a prodursi in canzoni più interessanti come la malinconica “Reasons”, tra ritmi lenti al limite del doom e un approccio più vicino a sonorità metal. E’ con “Waters” che offrono il miglior episodio, con una musica dai tratti ipnotici ed una oscurità che avvolge nelle sue spire profonde, in cui la chitarra crea interessanti fraseggi, su cui la voce si produce in una intensa interpretazione tra growl profondi e clean vocals evocative. Quando invece calcano troppo sulle influenze della band inglese si rendono meno interessanti come in “The But”. La delicata “The Sum” si prospetta come un lungo viaggio tra lande desolate in cui ad emergere è un forte senso di tristezza. “Ravens” con i suoi toni delicati mi ha riportato alla mente una grande band tricolore come i Klimt 1918. 

Nella finale “Flawles” si sentono echi profondi dei Tiamat più oscuri che si intrecciano ai Paradise Lost per uno dei pezzi più penetranti e meglio riusciti tra le canzoni proposte. “The Summer That Will Not Come” è un buon esordio, in cui la band esprime una musica dai forti connotati gotici che portano inevitabilmente su una musica dai toni nostalgici, che a tratti genera sentimenti di desolazione. Il forte legame con le influenze citate ne ridimensiona in parte il potenziale, ma essendo un esordio gli Eternal White Trees hanno tutto il tempo di maturare e cercare una strada più personale nel creare ed interpretare la loro visione musicale.

Recensione a cura di John Preck
Voto: 70/100


Tracklist:
1. It Comes the Rain
2. Ravens Lady
3. Reasons
4. Waters
5. The Butterfly and the Hurricane
6. My Funeral
7. The Summer That Will Not Come
8. Flawless

Line-up:
Andrea Tilenni - Drums, Keyboards
Antonio Billè - Guitars, Bass
Gerassimos Evangelou - Vocals

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