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FANZINE: quando il richiamo della carta è ancora forte


A cavallo tra la seconda metà del 2022 e questo primo semestre 2023 ci sono state diverse uscite interessanti nel mondo delle fanzine cartacee, tra nuove pubblicazioni e conferme di riviste che stanno provando a consolidare la loro presenza nell’underground tricolore. Quello che risulta evidente da subito è un approccio professionale alla materia e non una improvvisazione del momento. Questo porta ad avere tra le mani riviste davvero interessanti che forniscono un’ampia panoramica sui segmenti metallici a cui si fa riferimento. Ogni giornale vive di una forte personalità che lo contraddistingue e lo rende unico. Il merito è di chi vive la passione del metal e prova a condividerne le proprie esperienze, concedendo spazio a realtà underground o riscoprendo nomi meno noti di un passato, che al di là dei soliti nomi noti, offre un numero considerevole di gemme nascoste. Quelle di cui parlerò tra queste righe sono le fanzine da me acquistate negli ultimi mesi. Appello. Se sono uscite altre fanzine di cui non faccio menzione tra queste righe non esitate a contattarmi, non vi conosco e sono curioso di leggervi e di parlare di voi in uno dei prossimi articoli che dedicherò a questo mondo underground che appassiona e continua a rendere vivo il nostro amato metal.

TUTTI PAZZI N. 27
Roberto è oramai il decano delle fanzine italiane. Tutti Pazzi è arrivato al ragguardevole numero 27 e continua a macinare recensioni ed interviste portando a galla un sottobosco di band attuali che è difficile trovare altrove. Nato nel lontano 1986 Tutti Pazzi continua a tenere fede al suo stile fatto di un ciclostilato tenacemente ed orgogliosamente old school. Al suo interno è possibile trovare una quantità impressionante di brevi e concise recensioni che esplora tutti i generi che spaziano intorno al mondo del metal e non solo, aprendosi anche all’ hc e al punk. La parte da leone però la fanno le numerosissime interviste che ci portano a conoscere innumerevoli progetti che popolano il nostro territorio e leggendole si viene a contatto con una miriade di band, che vivono la musica sulla propria pelle, come un tatuaggio che non andrà mai via, perché a comandare è la passione e non gli interessi, e parlare di un proprio album che è costato sudore e tempo, poterne spiegare il valore è davvero importante ed impagabile. La fanzine non ha un prezzo fisso ma è l’acquirente a deciderlo.



ISTERISMO N. 3
Massimo Perasso è un vero amante della musica, credo viva per essa e lo dimostra nei numerosi progetti in cui è coinvolto, ma questa è la sua fanzine, nata durante il covid, periodo durante il quale ha pubblicato i primi due numeri (VEDI RECENSIONE). A distanza di un anno o poco più torna a pubblicare il terzo numero. Al suo interno troverete alcune interviste, tra cui vorrei sottolineare quella ai sempre più lanciati Messa, nuovo fiore all’occhiello del metal italiano d’esportazione e agli storici Plakkaggio. Le altre interviste sono agli Hate & Merda e a Lord Skarn che apre la fanzine anche verso suoni e filosofie più estreme come quella del black metal. Ma il grosso della fanzine è dedicata alle recensioni. Ce ne sono ben 200, un numero considerevole. Qui troverete gli ascolti fatti dal buon Perasso che ci porta alla scoperta di un mondo sommerso. Nel suo descriverlo, con recensioni essenziali che toccano subito il punto, senza dilungarsi in inutili orpelli, genera in chi legge una certa curiosità e spinge in molti casi a voler andare a scovare band di cui fino ad un attimo prima se ne ignorava l’esistenza. Isterismo si presenta in un rigoroso bianco e nero su carta patinata e costa € 5,00.



REFUSE RESIST N. 14
Arrivati al numero quattordici con alle spalle quattro anni di vita, proponendo ben tre numeri all’anno, rende Refuse Resist una realtà oramai consolidata delle fanzine nostrane. Si presenta come una rivista, utilizzando pagine colorate, a partire dalle copertine sempre dense di colori. Inoltre hanno l’abitudine di presentare ogni nuovo numero con un mini festival tra Bologna e Modena. Al suo interno si concede ampio spazio all’underground italiano con lunghe ed interessanti interviste, e spaziano dal metal più marcio ed estremo al punk hc più intransigente. In questo nuovo numero uscito in febbraio ci sono ad esempio gli Hierophant, gli Scheletro, i Carne, e molti altri. Tra le recensioni invece si possono trovare sia band nazionali che straniere, con la presenza di gruppi più blasonati (vedi Obituary su questo numero) ad ampliare la proposta. Oltre alla musica trovano spazio anche interviste ad artisti visuali ed una sezione è dedicata puntualmente ad un tatuatore che si racconta. Dietro la fanzine opera un collettivo di ragazzi e questo fa di Refuse Resist una fanzine strutturata e fatta di autentici appassionati. Il suo costo è di € 5,00



ITALIAN METAL HEROES N.1
Sulla copertina del primo numero si legge Magazine ed effettivamente questo esordio fa pensare ad una vera e propria rivista professionale. Il progetto che sta dietro a questo nuovo giornale è davvero interessante e vede alle sue spalle una piccola etichetta discografica, la Aua Records. La particolarità, o usando una terminologia attuale, la mission di questa etichetta e quindi della fanzine, consiste nel recuperare e fare uscire dall’oblio album e demo di metal band italiane con registrazioni fatte tra gli anni ottanta e novanta. Effettivamente nel sottotitolo della rivista si legge “The Golden Age Of The Italian Rock”. Se la copertina e la quarta sono a colori al suo interno ad essere dominante è il bianco e nero. Allegata alla fanzine c’è anche un cd in cui vengono proposte vecchie registrazioni di band nostrane quali Quasar, Powerage, Sagoth e Braindamage. La copertina è dedicata alle metal girl Jailbait, band tutta al femminile che ha operato negli anni ottanta, di cui è presente una esaustiva intervista che ripercorre i passi salienti del loro percorso. Se le prime pagine sono dedicate a nuove uscite di band comunque legate al passato e a ristampe, poi c’è un’interessante Speciale sulla Torino metal degli anni ottanta, che sfocia in una intervista agli storici Braindamage. Seguono altre interviste ad altre realtà storiche del panorama nostrano come Sagoth, Ransackers e Four Wheel Drive. La rivista ha anche una seguita pagina su facebook molto attiva in cui i numerosi iscritti propongono vecchi album e demo di band italiane. Questo progetto è molto interessante e davvero coraggioso e per gli appassionati del metal tricolore è un modo per conoscere e ritrovare lavori non più reperibili.



Dalla mente e dall’unione di personaggi più o meno noti della scrittura metallica italica sono nate e stanno nascendo diverse fanzine, ognuna dedita ad un genere ben preciso. Se il capostipite è Holy Legions, oggi ad essa si sono affiancate Sdangher, Unholy e Relics.

SDANGHER N. 1 + DOSSIER
Sdangher è una pagina facebook curata da Francesco Ceccamea, conosciuto per i suoi trascorsi in riviste metal e per la pubblicazione di diversi libri (VEDI RECENSIONE). Sdangher si diverte a girare intorno al mondo metal, con un approccio il più delle volte ironico e perché no, pungente e sarcastico, figlio di una continua disillusione. Per questo basterebbe leggere l’editoriale. Per approcciarsi a queste pagine bisogna essere aperti ed uscire fuori dai rigidi schemi delle classiche monografie per vivere un approccio a tratti goliardico della materia metal. Al suo interno si parla di Savatage, Agent Steel, Pestilence, ci si perde dentro il cinemetallaro, cercando una logica che forse non c’è, si parla dell’incontro tra metal e porno, e poi si va giù peso con l’ironia più pungente con “Il lato heavy del pop italiano”, in cui si cerca di trovare l’aspetto heavy a canzoni pop di cantautori lontani eoni dal metal. Più interessante il volumetto in A5 allegato. Qui troviamo una monografia degli Atrocity e dei Leave’s Eyes, se ne ripercorre la storia incrociata delle due band, anche attraverso la gotica storia d’amore tra il leader Alexander Krull e Liv Kristine dei Theatre Of Tragedy.





HOLY LEGIONS N. 3
Terzo numero per i legionari, difensori indefessi del metal più tradizionale, e conferma di una fanzine di alta qualità, curata fin nei minimi dettagli, a partire dalle bellissime copertine disegnate da Enzo Rizzi nel classico bianco e nero. Al suo interno c’è spazio per il recupero di vecchie band e per la conoscenza di nuovi difensori della fede metallica, attraverso approfondimenti, monografie,interviste e le recensioni mirate. L’articolo cardine di questo numero ci porta alla scoperta di uno dei più importanti alfieri del metal tricolore, Paul Chain nel suo periodo post Death SS, ossia con i Violet Theatre, attraverso il recupero di vecchie interviste e con il coinvolgimento di chi ha fatto parte della band e ne ha raccontato aneddoti vari. Lo sguardo rivolto al passato ci porta a scoprire esaustive monografie dedicate a The Rods, Girlschool e Taramis. A cavallo tra vecchio e nuovo c’è un’interessante intervista a Blaze Bayley. I capitoli dedicati alle nuove leve ci porta a conoscere i Megaton Sword, Wheel, Haunt e diversi altri. Holy Legion sta crescendo e se continuerà a proporre articoli di alta qualità non potrà che aumentare il numero di appassionati che la seguiranno.



UNHOLY N.1
Anticipato da un numero 0 che ne aveva fatto apprezzare da subito le qualità, il primo numero è uscito proprio in questi giorni e si presenta con una veste grafica che segue il fratello maggiore Holy Legions, sia come impaginazione che come impostazione, con un bianco e nero che non guasta mai! Per chi non conoscesse questa nuova fanzine dirò subito che qui si parla esclusivamente di death metal, nudo e crudo. Per chi, come me, è appassionato di queste sonorità questa nuova uscita non può far altro che essere seguita con grande attenzione. Al suo interno si parla di nuove realtà estreme come gli italiani Miscreance e Bedsore attraverso interviste, si guarda al passato parlando di un capolavoro quale “Crimson” degli svedesi Edge Of Sanity o portandoci alla scoperta degli americani Ripping Corpse. Una lunga intervista a David Mikkelsen, leader dei marci Undergang, ci fa scoprire un personaggio davvero dentro il putridume estremo. Per chi si dedica alla ricerca e pubblicazione di materiale estremo ampio spazio è stato concesso alla Everlasting Spew ed alcune sue band. Ma oltre a questo c’è molto altro e vi invito a scoprirlo, attraverso le numerose interviste e monografie che andranno di certo ad ampliare la propria conoscenza dell’estremo. Unholy l’ho trovata una fanzine completa e molto ben fatta, scritta con cognizione e grande competenza. Per gli appassionati di death metal è una fanzine da avere.


WOLVERINENIGHT N. 55
Wolverinenight ha vissuto il suo momento di splendore negli anni novanta per poi scomparire. Da qualche anno è ricomparso e ha ricominciato a produrre carta stampata. Qui non siamo su coordinate metal, ma che toccano di vicino la musica rock nella accezione più generica. In rete è possibile trovare i vecchi numeri in versione pdf. Parlo di questo numero perché dedicato ai CCCP e CSI, non propriamente metal, ma che per qualche ragione ha sempre interessato parte del nostro mondo. Questo numero è uscito oltre un anno fa, ma vi assicuro che vale la pena recuperarlo. Non sono un fan di queste band, ma leggere la loro storia attraverso questa fanzine mi ha destato grande curiosità. Al suo interno è stata sviscerata tutta la loro storia con grande competenza e con estremo dettaglio, prendendo dentro anche il mondo che ruotava intorno a loro, come l’etichetta fondamentale negli anni novanta C.P.I. con uno spazio dedicato a diverse band protagoniste.



COMING SOON
E’ uscito in questi giorni RELICS nuovo parto del team di Holy Legions. Propone in questa prima uscita due mini fanzine monografiche dedicate a Treblinka, band pre Tiamat e ai Blood Incantation. Come bonus sarà allegato un inserto in A5 con 102 recensioni e consigli per l’ascolto. Negli ultimi anni la web zine heavymetalwebzine ha prodotto delle interessanti monografie prontamente recensite su queste pagine. Sono partiti con i Manilla Road, a cui sono seguiti Broken Glazz, Cirith Ungol e Domine. A chi sarà dedicata la prossima monografia? Sono in attesa di scoprirlo! Infine da segnalare l’uscita a breve di Sulphur, fanzine dedicata al black metal ed il secondo numero di Arte Degenerata Fanzine anch’essa rivolta ai suoni estremi. Attendo la loro uscita per un futuro articolo da dedicare alle fanzine.


Articolo a cura di John Preck

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