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METHEDRAS "Human Deception" (Recensione)


Full-length, Independent
(2023)

La musica dei Methedras si è evoluta nel tempo, è maturata, assumendo nuove dimensioni che hanno permesso alla band di crescere e di sperimentare nuove soluzioni, proponendo uno stile sempre più personale, frutto di costanza ed abnegazione. Con “Human Decection” sono giunti al ragguardevole traguardo della sesta uscita. Sono diverse le influenze che hanno forgiato l’attuale sound e passano attraverso quel thrash metal di stampo moderno che si sporca di death metal e si caratterizza per una produzione potente, e che fa tornare in mente gli Extrema degli anni duemila (“Injected Thoughts”) e band come i Mnemic (“Envy Society”).

Ci troviamo di fronte ad un metal in cui è centrale l’elemento groove, intervallato da accelerazioni fulminee alternate a ritmiche sincopate (“Know It All”). E’ un assalto in piena regola che fa propria la scuola dei Machine Head (“A New Deal”). Accenni hardcore si innestano e si sviluppano tra trame musicali feroci. A tratti si percepisce quel riffing d'assalto dei migliori Nevermore che si innerva tra le strutture, per dare vita ad un metal moderno (“Chernobyl”). Elementi più melodici emergono in alcune canzoni e danno maggiore aria ad una musica aggressiva ma mai fine a sè stessa, facendo propria la scuola dei Soilwork (“Another Fall”). Il muro di suono di “Enraged” traccia solchi di rabbia grazie ad una alternanza tra groove e accelerazione hardcore, ampliando gli orizzonti sonori grazie ad inserimenti orchestrali mai invadenti, e ben assestati.

“Psychotic” si rivela essere il brano più personale e funzionante, che emerge rispetto a tutto il resto e si presta ad essere il più rappresentativo, grazie ad un perfetto connubio tra riffing e arrangiamenti, con una grande e variegata prestazione vocale: non a caso è stato scelto come singolo, ad anticipare l’uscita dell’album. Tra i tratti più moderni troviamo la finale “Layers Of Grief”, che si apre a suoni quasi spaziali grazie al lavoro delle tastiere, a quelle ritmiche lente, un riffing interessante ed un solos ben fatto: uno dei brani più coinvolgenti che certificano sia la maturità raggiunta dalla band che la qualità del “Human Deception”. I Methedras si dimostrano una band solida, con le idee chiare e con la voglia di continuare il proprio percorso evolutivo, guardando avanti per proporre dell’ottimo metal.

Recensione a cura di John Preck
Voto: 78/100 

Tracklist:

1. Know It All 
2. Envy Society 
3. Injected Thoughts 
4. Another Fall 
5. Enraged 
6. A New Deal 
7. Chernobyl 
8. Psychotic 
9. The Abyss 
10. Layers of Grief

Line-up:
Beppe Caruso - Vocals
Andrea Bochi - Bass 
Daniele Colombo - Guitars 
Edo Sala - Drums

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